Il lenzuolo goliardico appeso nella stazione di Corbetta: “Vogliamo Morata sindaco”

Lo scherzo all’indomani delle polemiche fra il primo cittadino Ballarini e il bomber spagnolo, che non aveva gradito post e video di “benvenuto” pubblicati dal sindaco (interista) sui social

4 ottobre 2024
Lo striscione-lenzuolo apparso oggi in stazione a Corbetta

Lo striscione-lenzuolo apparso oggi in stazione a Corbetta

Corbetta (Milano), 4 ottobre 2024 – Prima o poi doveva succedere. All’indomani della bufera (social) che ha visto protagonisti il primo cittadino di Corbetta, Marco Ballarini, e il bomber spagnolo Alvaro Morata, un lenzuolo con la scritta “Morata sindaco” è apparso su una balaustra della stazione di Corbetta. A metà fra lo scherzo e la provocazione, l’invito rivolto al campione neomilanista dev’essere probabilmente la boutade di qualche tifoso rossonero. Sì, perché dopo lo scontro a suon di post su Facebook e repliche per email fra Ballarini (di area di centrodestra e cuore nerazzurro) e Morata, la vicenda ha assunto anche contorni calcistici con l’eterna rivalità fra bauscia – gli interisti – e i rossoneri casciavid. Oggi è stato lo stesso Morata, raggiunto da Valerio Staffelli per la consegna di un inevitabile Tapiro, a smorzare le polemiche dicendo con aria scherzosa che “a Ballarini manderemo una maglia del Milan, vediamo se andrà verso il lato giusto della città. L'importante è proteggere i bambini. Ora lasciate tranquillo il sindaco, è stato solo uno scherzo”. Morata sembra però aver confermato l’intenzione di scegliere un altro luogo dove andare a vivere, dicendo addio a Corbetta: “Nel prossimo posto in cui andrò a vivere, metterò per iscritto nel contratto che deve esserci un sindaco è milanista”. 

Tra il sindaco di Corbetta Marco Ballarini e il campione spagnolo Morata, divisi da opposte fedi calcistiche, non corre buon sangue
Tra il sindaco di Corbetta Marco Ballarini e il campione spagnolo Morata, divisi da opposte fedi calcistiche, non corre buon sangue

Il video non gradito

Tutto era cominciato ieri, con la pubblicazione su Tik Tok da parte del sindaco Ballarini – che proprio per l’uso generoso e frequente che fa della Rete è stato definito “il sindaco più social d’Italia” – di un video in cui dava il benvenuto a Morata, annunciandone quindi l’arrivo nella cittadina di 18mila abitanti a metà strada fra Magenta e Milano.  "Siamo felici di dare il benvenuto ad Alvaro Morata, che ha preso una bellissima casa a Corbetta ed è un nostro nuovo concittadino. Lo aspettiamo in giro per il centro e ai nostri eventi a Corbetta". Su Instagram Ballarini aveva poi anche postato un'immagine di Morata che tiene in mano la maglia del Milan, ritoccata con il nome "Corbetta" al posto di quello del fuoriclasse rossonero. Immediata la replica di Morata, che attraverso i suoi canali social aveva risposto piccato: "Egregio signor sindaco, la ringrazio per aver violato la mia privacy. Fortunatamente non possiedo alcun bene di valore, l'unico tesoro sono i miei figli la cui incolumità è stata da lei turbata. Pensavo che il Comune di Corbetta potesse garantirmi una certa privacy, invece mi trovo a dover cambiare casa nell'immediato grazie alla sua incapacità di utilizzare i social e proteggere i suoi

cittadini".

La consegna del Tapiro

A risposta piccata, non poteva mancare la controrisposta stizzita del sindaco, che si era detto “stupito e amareggiato”. “Da diverse settimane Morata abita a Corbetta e si è fatto fotografare in diversi luoghi pubblici da diversi cittadini che poi hanno pubblicato queste foto sui loro social. Siamo una città di 20mila abitanti e si erano già rincorse le voci. Abbiamo pensato di fare come accoglienza una cosa simpatica facendo questa foto con la maglia rossonera e la scritta “Corbetta”, anche come segno di benvenuto. Nulla di male, tanto che il post è rimasto circoscritto con qualche migliaia di visualizzazioni ai nostri concittadini in modo che si fermassero anche le

telefonate". Questa sera l’ultima puntata, con la consegna del Tapiro e la decisione che sembrerebbe irrevocabile di Morata di andarsene da Corbetta. Alla ricerca di un’altra località con un sindaco meno social-dipendente.