Poggibonsi, l’entusiasmo di Fremura: "Gettiamo il cuore oltre l’ostacolo"

Alain Fremura, giovane talento cresciuto nel vivaio del Livorno, porta le sue esperienze calcistiche a Poggibonsi per la stagione 2024-2025. Con trascorsi in Serie B e C, si prepara a mettere a disposizione del team di Calderini le sue abilità da terzino, dimostrando determinazione e passione per il gioco.

20 luglio 2024
Poggibonsi, l’entusiasmo di Fremura: "Gettiamo il cuore oltre l’ostacolo"

Poggibonsi, l’entusiasmo di Fremura: "Gettiamo il cuore oltre l’ostacolo"

Un conoscitore della serie D con trascorsi anche in B e in C da virgulto del vivaio della squadra della sua città: Livorno. Alain Fremura (nella foto), classe 2001, è uno dei volti nuovi del Poggibonsi per il 2024-2025. Fremura, intanto non sfugge il cognome legato a vicende artistiche… "Sì, Alberto Fremura, scomparso nel 2023, pittore, umorista, autore di vignette anche per La Nazione, era di famiglia".

Calcisticamente Alain dove nasce?

"Sono livornese e a Livorno vivo da sempre, sebbene le radici materne siano a Milano. Ho cominciato proprio tra gli amaranto, in forza alle giovanili dai quattordici anni: frequentavo la prima classe delle superiori. Proseguendo poi fino alla Primavera per arrivare a cogliere l’opportunità al tempo della categoria cadetta, quando l’allora mister del Livorno, Antonio Filippini, mi utilizzò nella squadra maggiore. Altre presenze, successivamente, anche in C". Quali le caratteristiche tecniche da mettere a disposizione del Poggibonsi di Calderini?

"Le mie origini rimandano al periodo in cui, nelle compagini baby labroniche, svolgevo compiti da esterno d’attacco. La mia dimensione da terzino risale invece ai trascorsi nell’Under 17, quando il tecnico Yuriy Cannarsa decise di utilizzarmi in quel ruolo".

E in momenti più recenti?

"Se sono andato incontro a un’ulteriore evoluzione nello scacchiere? Sì, alla mia seconda stagione nel Follonica Gavorrano: mister Bonura, optando per una variazione di modulo e per una difesa a tre, mi scelse per i compiti di ‘braccetto’ sulla corsia sinistra. Mansioni che mi rappresentano un po’ di più, dato che non sono un brevilineo e che posso contare su una discreta falcata per offrire una certa spinta".

Anche una parentesi in Sardegna?

"Sì, nel Budoni. Un periodo breve, non più di un quadrimestre, che comunque mi ha aiutato a maturare. Mi sono riavvicinato vestendo i colori del Vivi Altotevere Sansepolcro sempre con al timone Bonura che ringrazio per avermi permesso di crescere nella mentalità della categoria, al di là degli esiti purtroppo sfavorevoli sul campo per noi del team biturgense nella corsa alla salvezza".

Poggibonsi che tappa sarà?

"Molto importante. Mi riferisco all’entusiasmo dei tifosi del Poggibonsi, oltre che alla passione dei dirigenti in coincidenza di un compleanno rilevante per la società. Il rettangolo di gioco, come sempre, sarà il giudice supremo. E come atleti cercheremo di offrire il massimo e di gettare il cuore oltre l’ostacolo. Un aspetto che vale in ogni istante, a prescindere dal tipo di obiettivo che un certo ambiente intende raggiungere".

Paolo Bartalini

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