Promozione Fenucci: "Fermignano vera big"
Il tecnico tornato in sella nella sua Chiaravalle: "Pazzaglia è un ottimo mister e ha tanti bravi giocatori che ho avuto. Vismara c’è"
Gianluca Fenucci è tornato in sella, da qualche mese allena la Biagio Nazzaro Chiaravalle, squadra della sua città che milita in Promozione.
Mister Fenucci, sensazioni?
"Facile immaginarlo: emozione, piacere, desiderio di mettersi in gioco e di cercare di migliorare una situazione che non era delle migliori né da un punto di vista di risultati né di ambiente".
Subito due partite e due vittorie: qual è il segreto?
"Nessun segreto. Merito esclusivo dei ragazzi che si sono applicati fin da subito, hanno sbagliato poco, hanno voluto rialzare la testa. Alla Biagio ci sono uomini forti, giocatori veri: Carboni, Cardinali, Cecchetti, Bottaluscio, Severini, Gabrielloni, Medici e poi tanti giovani interessanti e bravi. Tutti volevano rialzarsi. La squadra era stata ben allenata da Jacopo Petrucci e da mister Bedetti ed ho trovato un gruppo motivato. Vincere contro Villa S. Martino e Tavullia Valfoglia non era semplice perché sono due ottime squadre ma il nostro inizio è stato confortante. Ora occorre proseguire la marcia".
La Biagio Nazzaro ha 102 anni, una delle società storiche del calcio marchigiano. Lei è di Chiaravalle, ha giocato ed allenato la Biagio in epoche diverse. Che differenze trova rispetto a qualche lustro fa?
"Premesso che mi ha fatto bene staccare la spina qualche mese dopo 30 anni di panchina e che non sono un nostalgico, sarei stato felice di tornare ad allenare in piazze dove mi sono trovato bene: al primo posto metto la Biagio e la Jesina, poi l’Urbania, il Montegiorgio, il Fabriano, la Civitanovese. Avrei potuto andare a Fano prima che alla Biagio ma va benissimo così. La mia Biagio un tempo era Plinio Parasecoli, un presidente eccezionale, poi Falaschi e Talevi, due persone che volevano bene alla squadra. Ci sono state persone per me importanti come Gianni Fulgenzi. Ora è un’altra Biagio ma l’amore non è spento, anzi si è rinvigorito. Cercheremo di centrare i playoff: c’è tutto per far bene, c’è una certa organizzazione, tifosi un po’ critici ma vicini, dirigenti sensibili, un buon organico. Se lo miglioriamo un po’ potremo centrare i playoff".
Fermignano prima, Vismara secondo, Jesina in ritardo. Segnali decisivi?
"Troppo presto per dirlo ma la classifica non è bugiarda anche se non ho visto molte partite. Il Fermignano è forte, ha tanti ragazzi bravissimi che avevo a Urbania e a cui sono affezionato e poi ha Simone Pazzaglia, un allenatore che ha sempre fatto bene. Il Vismara, come le altre pesaresi, ha un ottimo organico e non ha mai perso, è una certezza. La Jesina può recuperare: è in assoluto la più forte, attaccanti come Cordella e Tittarelli possono sempre fare la differenza, Paradisi è un lusso e mister Omiccioli sa come si vince. Il campionato resta aperto".
E nella bassa classifica come vede la situazione?
"L’Appignanese è in ritardo ma tutte se la possono giocare, il Lunano ha Filippo Pagliardini, un fenomeno che ho avuto la fortuna di allenare. Non ci sono squadre deboli e sarà una lotta per tutti perché le ultime possono battere le prime. Il Sassoferrato si è rinforzato e nelle parti basse della classifica ci sono squadre che dovevano recitare un ruolo di primo piano. S.Orso e soprattutto Moie e Pergolese sono squadre forti e risaliranno, quindi tutti dovremo correre per evitare di inguaiarci".
Amedeo Pisciolini
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