Rimini, Gorelli non si dà pace: "Avrei dovuto fare gol, peccato"
La sconfitta contro la Vis Pesaro brucia ancora: alla squadra di Buscè non riesce mai il salto di qualità
"Avrei dovuto fare gol". Ripensa a quel colpo di testa in extremis Matteo Gorelli. Un gol che avrebbe permesso al Rimini di non restare a secco venerdì sera al ’Neri’ con la Vis Pesaro. E, invece, niente da fare e i biancorossi sono costretti a digerire la quarta sconfitta interna, su otto gare giocate in Romagna. "C’è solo rammarico – dice il difensore del Rimini – Perchè è stata una grande prestazione fisica, tecnica e mentale della squadra. Avevamo arginato in tutti i modi la Vis Pesaro che il primo tiro in porta lo ha fatto oltre il 90esimo. Abbiamo concesso qualcosa, forse, solo all’inizio, per una decina di minuti".
Ma un gol il Rimini lo ha subìto, a un soffio dall’intervallo. "Su una mischia con due o tre di noi che sono caduti a terra. Ma nessuno ha visto niente, diciamo così, e siamo andati sotto 0-1". La reazione della ripresa, poi, non è bastata. "Siamo rientrati dopo l’intervallo e abbiamo spinto tanto – ricorda Gorelli – Dietro ci siamo messi tutti uno contro uno, quindi abbiamo proprio dato tutto. Abbiamo mandato tutti avanti, ma non siamo riusciti a segnare. Abbiamo avuto tre o quattro occasioni, forse anche di più, sia nel primo che nel secondo tempo. Non so cosa dire". Ritornando al gol subito, Gorelli è stato uno di quei biancorossi a finire a terra in quella mischia in area, davanti a Colombi. "Noi siamo a zona, se ti arrivano forte addosso e ti prendono vai in terra. Uno è venuto addosso a me, un altro addosso a Bellodi e la palla è passata. Io vado a cercare la palla, Bellodi va a cercare la palla, se arrivano ti buttano giù. Io non lo so, forse sbaglio, ma io l’ho vista così". Resta il fatto che per l’ennesima volta davanti al pubblico amico il Rimini è costretto a leccarsi le ferite. E sono piuttosto dolorose considerando che la Vis al ’Neri’ non vinceva da 32 anni e che i biancorossi hanno perso l’ennesima occasione buona per dare un’altra piega al proprio campionato. Provando a uscire da quella zona di galleggio che, per carità, resta comunque gradita, ma anche piuttosto anonima. Per di più in un girone nel quale nessuno sembra aver troppa fretta di scappare. Un girone nel quale, a livello di qualità, nessuno brilla nella notte.
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