Robur, la carica del ‘Divino’ Agostinone: "Ogni giorno cerchiamo di migliorarci"

SIENA Lo chiamavano ‘Il Divino’. Un soprannome ‘celestiale’, quello che i sostenitori del Foggia hanno dato a Giuseppe Agostinone. Lui che...

di Redazione Sport
13 gennaio 2024

Robur, la carica del ‘Divino’ Agostinone: "Ogni giorno cerchiamo di migliorarci"

Lo chiamavano ‘Il Divino’. Un soprannome ‘celestiale’, quello che i sostenitori del Foggia hanno dato a Giuseppe Agostinone. Lui che ha indossato con orgoglio la maglia della sua città per anni e anni. "In campo mettevo sempre quel qualcosa in più, con i tifosi si era creato un legame speciale. Giocare nel Foggia è stata un’emozione, oggi quando vedo Masini rivivo un po’ quelle sensazioni. Ripagare la stima di crede in te è una delle cose più belle di questo sport".

Ed è stato proprio Masini a far scoprire al difensore la bellezza di Siena. "Fin dai primi giorni ho chiesto informazioni, per vivere appieno la città, bellissima. Sinceramente era un mio pallino arrivarci: ho avuto la fortuna di giocare sempre in piazze blasonate e quando ho affrontato il Siena da avversario, con Foggia, Alessandria, Piacenza - ho anche realizzato l’assist al Franchi per un gol di Matteassi - ne sono sempre rimasto affascinato". Il destino ha fatto il suo corso: l’’ok’ è arrivato anche da Pasquale Padalino che lo ha allenato a Foggia e a Lecce. "Mi ha detto che era la scelta giusta – ha spiegato Agostinone –: nonostante il mister sia arrivato a Siena in un momento complicato ne serba un bel ricordo e gli sarebbe anche piaciuto rimanere. E sì, è stata la scelta giusta, sono davvero contento di far parte di questo gruppo, la categoria non conta quando rappresenti certe piazze: è quello che cerco di far capire ai ragazzi più giovani. Non capita a tutti di poter vestire la maglia di certe società, è una grande opportunità". "Avevo firmato per l’Agliana – ha aggiunto –, ma c’è stato qualche problema con la dirigenza. Sono arrivato da centrale, ruolo in cui ho giocato negli ultimi anni. Poi mister Magrini, che posso solo ringraziare, mi ha spostato nella posizione di origine. In carriera ho fatto anche la mezzala e mi sono messo a disposizione. Io mi diverto in campo, ovunque. E non è obbligo che le quote giochino in determinati ruoli". Tra un assist e l’altro Agostinone è anche diventato dottore. "Mi sono laureato nel 2014 in Scienze Motorie – ha spiegato –, a marzo prendo la specialistica. Ho anche seguito il corso Uefa B e sto seguendo quello da direttore. La carriera di un calciatore prima o poi finisce, bisogna farsi trovare pronti. Continuerò comunque nel calcio, la mia passione". Ma la Robur è un po’ ‘divina’? "Sì, perché riesce a entusiasmare i tifosi, nonostante abbiano vissuto situazioni che la piazza non meritava. La cosa più bella è che nonostante il cammino eccezionale compiuto fin qui, ogni giorno cerchiamo sempre di migliorarci. La Lastrigiana? Buona squadra, all’andata vincemmo grazie a un’autorete del loro capitano che deviò un mio assist… Ci faremo trovare pronti".

Angela Gorellini

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