A Rodri il Pallone d’Oro dei veleni. Beffa Vinicius, il Real diserta il gala

Il centrocampista del City si aggiudica il massimo premio individuale del pallone. Ancelotti miglior tecnico

di PAOLO GRILLI -
28 ottobre 2024
Rodri bacia il trofeo

Il centrocampista spagnolo del Manchester City Rodri bacia il Pallone d’Oro

Roma, 29 ottobre 2024 – Lustrini e sorrisi, al Theatre du Chatelet. Ma poi il clima al veleno, col retrogusto di complotto, non ha risparmiato la cerimonia del Pallone d’Oro, come ormai da tradizione. Ha vinto Rodri: centrocampista fenomenale del City – putroppo ora gravemente infortunato – trionfatore nell’ultima Premier e trascinatore della Spagna che ha dato una lezione a tutti agli Europei. Ma è stata comunque una sorpresa. Tutti aspettavano Vinicius, mattatore in Champions e nella Liga col Real. E la spifferata del mancato riconoscimento, giunta nel primo pomeriggio a Madrid, ha provocato la clamorosa fuga-ammuntinamento dei Blancos.

A Parigi è stata una serata storica – per la prima volta dopo ventuno anni non c’erano né Messi né Ronaldo tra i candidati al riconoscimento di miglior giocatore del mondo – e certo era lecito attendersi un clima più disteso. Nel primo pomeriggio, invece, la notizia calcisticamente deflagrante del Real che aveva rinunciato alla trasferta parigina. Vinicius Junior sembrava da tempo il principale favorito per l’assegnazione del trofeo di France Football. Ma il club del presidente Florentino Perez ha saputo in anticipo che sarebbe toccato ad altri, ed ecco che il Madrid non è più salito sull’aereo che aspettava la delegazione dei campioni d’Europa sulla pista dell’’Adolfo Suarez’ di Barajas.

Con Perez e Vinicius avrebbero dovuto recarsi a Parigi l’allenatore Carlo Ancelotti, uno dei candidati al premio di tecnico dell’anno, Jude Bellingham, Dani Carvajal, Federico Valverde, Antonio Rudiger e Kylian Mbappé. I primi due, con Vinicius, erano nella quaterna dei migliori che si sono contesi il trofeo poi consegnato da George Weah.

A Carletto, quindi, è stato assegnato ’in assenza’ il premio come miglior tecnico del pianeta. Non propriamente la migliore delle figure per i francesi e la loro grandeur. Erano candidati anche Xabi Alonso (Bayer Leverkusen), De la Fuente (Spagna), Gasperini (Atalanta), Guardiola (Manchester City) e Scaloni (Argentina). La beffa ulteriore: il Real è stato decretato squadra dell’anno. «Non fa bene al calcio che una realtà come il Real Madrid non sia presente a un gala come questo», aveva già sentenziato prima della premiazione De la Fuente.

Lautaro Martinez è giunto settimo, appena dietro Haaland e Mbappé, e davanti a quel baby fenomeno di Lamine Yamal, cui è ovviamente andato il riconoscimento di miglior giovane. Il ’Toro’ in persone ha premiato il compagno di nazionale Emilano Martinez, portiere argentino dell’Aston Villa cui è andato ancora il Premio Yashin riservato al miglior estremo difensore. E’ invece Aitana Bonmatì la miglior giocatrice dell’anno per “France Football”. La calciatrice del Barcellona e’ stata proclamata vincitrice del Pallone d’Oro femminile per il secondo anno consecutivo.

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