Rrapaj, capitano coraggioso: "Un derby da vincere"

Il leader del Ravenna in vista della trasferta di domenica contro il Forlì "Il nostro approccio tattico non cambierà. L’adrenalina è alta per tutti".

di ROBERTO ROMIN
19 marzo 2025
Leader e capitano: Paolo Rrapaj (foto Zani)

Leader e capitano: Paolo Rrapaj (foto Zani)

Nato a Palestrina, in provincia di Roma, origini albanesi, residente a Forlimpopoli, cresciuto nel Forlì, dove ha giocato 4 stagioni in 3 ‘slot’ differenti, ma ‘vincente’ col Ravenna, nel 2017, quando conquistò la serie C. Paolino Rrapaj, che nel frattempo è diventato il capitano dei giallorossi, oggi ha 27 anni ed è l’uomo del derby. Mezzala e, ora, esterno, è l’anima del Ravenna.

Rrapaj, le sfumature lessicali hanno il proprio peso. Derby decisivo o ‘solo’ importante?

"Inutile nasconderlo, si tratta di una sfida molto importante. Però, il campionato non finisce domenica. Dopo il derby, ci saranno infatti altre 6 gare, dunque non è un match decisivo per le sorti del campionato".

Il Forlì è partito da outsider e si è ritrovato in testa. Se l’aspettava?

"Sì, perché conoscevo i giocatori e l’allenatore. Li avevo visto in Coppa Italia e, già in quel contesto, mi fecero una ottima impressione. Quindi, non sono stupito di vedere il Forlì in vetta e capace di un campionato di vertice".

Fra l’attesa del derby e la polemica sui biglietti, l’aria è elettrica, sia Ravenna, sia a Forlì. È una percezione che ha anche lei?

"È normale che sia così. Non frequento Forlì, dunque non posso avere il polso della situazione, ma credo proprio che l’adrenalina sia pari a quella di Ravenna. Entrambe le società ed entrambe le tifoserie sentono molto questa sfida".

Un forlivese a Ravenna, da chi riceverà gli incitamenti?

"I miei amici verranno allo stadio, ma credo proprio che faranno il tifo per il Ravenna".

Sono passati 8 anni dalla cavalcata del 2017 con annessa promozione in C. Analogie e differenze col Ravenna di Antonioli?

"Ero molto giovane ed ero in pratica alla seconda esperienza fra i grandi. Di analogie ce ne sono poche. Le 2 squadre sono completamente diverse. L’unico aspetto in comune ritengo sia la compattezza e una attitudine alla difesa. Come giocatore, anch’io sono cambiato tanto. L’esperienza mi ha aiutato in questi anni. Mi sento un giocatore molto diverso rispetto a quello del ‘primo’ Ravenna".

Con 2 punti di ritardo in classifica, se il Ravenna vorrà scavalcare il Forlì, dovrà necessariamente puntare al bersaglio grosso. Ci sarà da aspettarsi una tattica particolare?

"Pur essendo sotto di 2 punti, l’approccio tattico non cambierà. Il Ravenna dovrà fare la solita partita, quella che fa tutte le domeniche, cercando di vincere. Cercheremo di giocare una partita ordinata e di incanalarla nel modo giusto fin da subito, sperando di portare a casa i 3 punti".

La vittoria della Coppa Italia una settimana fa a Teramo contro il Guidonia potrebbe avere ripercussioni positive?

"Alzare la Coppa Italia è stata una emozione unica e incredibile. Vincere è stato qualcosa di straordinario. Giocare un derby con uno stadio gremito e soprattutto con tanti ravennati, sarà bellissimo. Cercheremo di regalare loro un’altra gioia".

Roberto Romin

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