Sabatini cuore rossonero: "Santerenzina, casa mia"

L’ex Milan e Sarzanese porta tutta la sua esperienza nella società neroverde "È un discorso di appartenenza: vivo qui e conosco gran parte del gruppo".

17 novembre 2024
Sabatini cuore rossonero: "Santerenzina, casa mia"

Da sinistra, il ds della Santerenzina Bordino, Sabatini e il presidente Pardini

Uno dei valori aggiunti della Santerenzina è sicuramente il suo allenatore, Gabriele Sabatini 48 anni, che può vantare una lunga carriera in giro per l’Italia prima da giocatore nei professionisti che da allenatore. Da centrocampista è cresciuto nel settore giovanile del Milan, poi ha militato nella Primavera della Reggiana, quindi ha indossato le maglie di Castelnuovo Garfagnana, Barberino, Pisa, Viterbese, Tempio Pausania, Cuneo, Alessandria, FoCe Vara e Sarzanese. Da tecnico ha toccato l’apice con Ligorna e Fezzanese in serie D.

Con tutta la sua esperienza come mai ha deciso di accettare la proposta della Santerenzina in Prima categoria?

"Nel periodo del Covid mi sono preso una pausa anche per problemi di lavoro. Poi ho ripreso e sono subentrato al Pontremoli in Eccellenza. Una parentesi da dimenticare e che mi ha fatto maturare l’idea di smettere di allenare. Ho rifiutato diverse proposte, ma la chiamata della Santerenzina l’ho trovata molto interessante. È stata sicuramente una scelta dettata da un discorso di appartenenza, visto che abito proprio a San Terenzo. Poi mi ha fatto piacere essere stato coinvolto nel progetto della società biancoverde, che è quello di far crescere il settore giovanile in modo da offrire alla prima squadra ragazzi validi della zona. In quest’ottica non mi è pesato scendere in Prima Categoria, un campionato in cui non mi sono mai misurato".

Che gruppo ha trovato?

"Mi hanno accolto tutti benissimo. Ho subito percepito la disponibilità dei ragazzi e con il mio staff ho un ottimo rapporto. Mi sono contornato di persone che conosco già da tempo, come il collaboratore Iaria, il preparatore atletico Bettalli e il preparatore dei portieri Pennacchi. C’è grande sintonia nel collaborare insieme".

Qual è il ricordo più bello dei suoi anni da calciatore?

"Quelli che conservo nel cuore sono gli anni, ben 6i, passati alla Sarzanese. Intanto perché lì ho chiuso la mia carriera e poi non posso dimenticare la promozione in Serie D e il derby con lo Spezia.. Anche a Pisa, un’altra piazza importante, ho vissuto bei momenti".

Cosa ricorda del periodo al Milan?

"Ero molto giovane, avevo 14 anni quando mi sono spostato da solo a Milano. Non è stato facile, ma è stato importante per la mia crescita. Giocare delle giovanili del Milan è stata una grande opportunità. In più facevo parte della Nazionale Under 15 e Under16 dove ho conosciuto Nesta, Totti, Simone Inzaghi e Morfeo".

Ilaria Gallione

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