Tavernelli lancia l’Arezzo: "Puntiamo in alto"
L’esterno offensivo sempre più titolare nello scacchiere di Troise. "Mai avuto dubbi quando si è presentata la possibilità di venire qui"
di Luca Amorosi
AREZZO
Camillo Tavernelli è quasi tornato a casa. Nato a Città di Castello, ha esordito tra i grandi con il Sansepolcro, poi ha girato l’Italia da Trieste in giù: Gubbio, Cittadella, Novara, gli alabardati per mezza stagione poi Caserta fino all’estate scorsa, quando ha scelto l’Arezzo. A Sestri Levante, venerdì, un suo gol ha regalato il terzo successo di fila in trasferta, dopo che la prima rete in amaranto, al Comunale contro la Ternana, non aveva portato punti. "Sono contento per il gol soprattutto perché è valso i tre punti. Chiosa è stato bravo a servirmi la sponda e io mi sono fatto trovare pronto. Abbiamo giocato una gara quasi impeccabile, approcciandola bene fin dall’inizio e anche in avvio di ripresa, quando abbiamo segnato. Era un campo difficile contro una squadra tosta, quindi merito a tutta la squadra". Dietro l’angolo ci sono tre partite ravvicinate contro Spa, Carpi e Ascoli.
"Prepariamo un avversario alla volta, non possiamo pensare oltre la prossima avversaria perché affrontiamo tre squadre forti e ogni partita in questo girone è difficile e va giocata con la massima concentrazione. Sabato c’è la Spal, che è in difficoltà ma sappiamo che ha qualità e blasone".
L’Arezzo è a due punti dalle seconde della classe. Può lottare per il vertice fino alla fine?
"È bellissimo stare lassù ma bisogna guadagnarselo di giornata in giornata. Siamo un ottimo gruppo, lavoriamo bene in settimana e le trame di gioco in partita lo dimostrano, ma il campionato è ancora troppo lungo: ci sono mille variabili, molte squadre attrezzate e tanti ostacoli da superare. Tutti insieme però possiamo superarli e restare lì". Come è stato il suo arrivo ad Arezzo?
"Ci tengo a dire che non ho mai avuto alcun dubbio a venire o problema al mio arrivo: ho trovato un gruppo di ragazzi fantastico che mi ha fatto subito sentire a casa e che è la nostra forza. In campo dovevo imparare a conoscerli ed entrare nei meccanismi dell’allenatore. C’è ancora tanto lavoro da fare e si può sempre migliorare, ma mi sento bene".
Ha già segnato due gol. Può superare le sei reti di Caserta l’anno scorso?
"Me lo auguro, ma crescendo ho imparato a dare la precedenza al collettivo. Con gli anni capisci che è meglio un gol in meno e una classifica migliore che il contrario. Spero di essere un aiuto per la squadra, Troise ora mi sta dando spazio ma farà le sue scelte gara dopo gara: l’importante è fare il massimo per la squadra e i compagni quando si viene chiamati in causa".
Cosa le è mancato per rimanere in B? Spera di tornarci presto?
"È una domanda che mi sono posto spesso. Quando ero a Cittadella abbiamo sfiorato la A, purtroppo ho avuto tanti infortuni e forse ero ancora acerbo, soprattutto a livello mentale. Ora sotto questo punto di vista mi sento molto migliorato. Se fossi pronto a giocare in B ora non lo so: bisognerebbe provare, magari proprio con la maglia amaranto addosso".
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