Una favola bellissima. La scalata della Zenith dalla Uisp alla serie D: "Adesso arriva il bello»

La società festeggia la promozione. E spera di tornare presto al Chiavacci

di Redazione Sport
1 agosto 2024
La scalata della Zenith  dalla Uisp alla serie D: "Adesso arriva il bello"

La squadra è al lavoro in vista del campionati di serie D 2024/25. La Zenith dovrebbe essere inserita nello stesso girone del Prato (. foto Attalmi

Dalla Uisp alla Serie D. Un sogno diventato realtà per la Zenith Prato e per tutta la sua dirigenza, ufficialmente ripescata nell’Olimpo dei campionato dilettanti italiani e adesso pronta, da matricola terribile della città, a difendere assieme con l’Ac Prato i colori e il buon nome del territorio pratese nel Belpaese. Ne sono passate di domeniche, trascorse fra campi improbabili di località sperdute e stadi ancora intrisi di antico blasone, da quando nel 2010, un gruppo di amici decise di iniziare a coltivare un sogno, per tentare di diventare un punto di riferimento del calcio cittadino a livello giovanile e di prima squadra, partendo dal gradino più basso della scala sportiva.

Una storia che Carmine Valentini, rimasto presidente ininterrottamente, affiancato da Enrico Cammelli e da Fausto e Giuseppe Rotondo nel consiglio direttivo, racconta con orgoglio ed emozione. "L’attuale Zenith Prato, nelle sue varie componenti, ha in realtà radici lontane, che hanno contribuito a far grande la storia sportiva della nostra città, ma conserva l’anima della vecchia Audax. La Polisportiva Zenith di Prato nacque nel 1948. Molto attiva a livello di settore giovanile, tanto da conquistare i titoli di campione d’Italia con gli Allievi e gli Juniores, quella società ha lanciato calciatori poi divenuti famosi come Mario Bertini e Roberto Vieri. Nel 1995 la Polisportiva si è fusa con l’Ac Superga, dando vita alla Polisportiva Zenith Superga. Nel 2005 arrivò un’altra fusione con l’Ambrosiana, storica società pratese, e nacque la Zenith Superga Ambrosiana – ricorda Valentini - Dopo la retrocessione in Terza Categoria con la prima squadra, alla fine della stagione 2009/10, ci fu l’unione con l’Audax 1972, società pluridecorata nel mondo del calcio Uisp fin dagli anni’ 70, e poi capace di vincere al primo tentativo un campionato di Terza Categoria, e nacque quindi la Zenith Audax. Dal 1 luglio del 2021, poi, abbiamo deciso di modificare il nome della società, che è diventata l’attuale Zenith Prato".

Insomma, una grande società sportiva a conduzione familiare, che ora spera di raccogliere e intercettare l’entusiasmo di una parte della città, in attesa di capire se ci sarà o meno un derby di campionato con l’Ac Prato: "Spero che parte della città si riconosca anche nei nostri colori e ci segua in questa avventura. Cercheremo con umiltà di mantenere la categoria. Il mio sogno sarebbe avere il Lungobisenzio pieno di spettatori, in caso di derby col Prato, anche se io che sono stato un grande tifoso biancazzurro credo che me ne andrò in vacanza in quella settimana per evitare problemi di cuore – insiste scherzando Valentini - Ringrazio intanto il presidente biancazzurro, Stefano Commini, per la disponibilità che ha dimostrato nel concedere il Lungobisenzio e anche chi non ha creduto nel nostro progetto e ci ha abbandonato negli anni, rendendoci più forti. A chi crede in noi chiedo invece una mano per continuare a sognare l’impossibile e magari affrontare la serie D con un progetto più ambizioso nei prossimi anni. Servirebbe una maggiore attenzione verso l’impianto Chiavacci, a questo punto. Abbiamo speso oltre un milione per migliorarlo, ma ancora ci sono degli interventi da fare. Da tempo ne parliamo con l’amministrazione comunale. Noi torneremmo volentieri a giocare in casa nostra in futuro".

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