Verso la nuova stagione. "Lo ritengo un onore entrare nella storia della Civitanovese»

Visciano si appresta a vivere la quinta stagione in rossoblù: "È una piazza importante che ho scelto anni fa".

3 luglio 2024
"Lo ritengo un onore entrare nella storia della Civitanovese"

"Lo ritengo un onore entrare nella storia della Civitanovese"

Quattro stagioni con la maglia rossoblù e ora via per la quinta, sempre con grinta, determinazione e umiltà. Qualità che tutti gli riconoscono a Civitanova, che ormai è la sua città d’adozione. La fascia di capitano si stringe sempre di più sul bicipite di Ivan Visciano, mediano classe 1987 che al team rivierasco giura ancora fedeltà. "Il mio interesse – dice il centrocampista della Civitanovese – è giocare fin quando il fisico me lo consentirà. Ho 37 anni, non sono più un ragazzino, ma mi auguro di poter dare tutto qui".

Visciano, come ci si sente ad entrare nella storia del club?

"Sicuramente mi fa onore. Come ho sempre detto, questa è una piazza importante, dove la maglia pesa. Proprio per questo, nel 2020, accettai la proposta della Civitanovese, nonostante la categoria, che allora era la Promozione. E dopo una cavalcata così entusiasmante non sarebbe stato bello lasciare. Ringrazio l’allenatore, il presidente e la società per la fiducia".

Qual è il suo obiettivo?

"Non amo le brutte figure: vorrei fare un bel campionato. Non dico di vincerlo, perché siamo una neopromossa, ma di disputarlo con una certa tranquillità, ecco. Poi, se dovesse arrivare qualche risultato, sarebbe tutto di guadagnato".

Certo, ma non sarà facile contro tutti quegli squadroni della serie D…

"Avremo di fronte vere e proprie corazzate. Per questo, sarà importante non tralasciare mai nulla e andare avanti sempre con spirito di sacrificio".

E poi ci saranno tanti derby.

"Infatti vogliamo regalare gioie ai tifosi".

Lei che ha giocato molti anni in serie D, che cosa pensa di questo torneo?

"Rispetto all’Eccellenza, chiaramente trovi più qualità, oltre che squadre molti forti, scese dalla Lega Pro. Puoi avere contro un calciatore che magari ha calcato i grandi palcoscenici e che, pur essendo a fine carriera, sblocca la partita con un eurogol".

Da capitano, che cosa trasmetterà ai nuovi arrivati?

"L’aspetto più importante è formare un gruppo. È quello che abbiamo cercato di trasmettere in questi anni, insieme con Michele Paolucci. Accoglieremo i nuovi a braccia aperte e faremo capire loro che bisognerà dare tutto".

Conosceva alcuni di loro?

"Personalmente no. So che Padovani è un giocatore importante, così come Diop; infatti un tecnico che abbiamo avuto in comune, appena saputa la notizia del suo arrivo in rossoblù, mi ha scritto che la Civitanovese aveva fatto benissimo ad ingaggiarlo. Poi ci sono tanti giovani, che ci potranno dare una mano".

Francesco Rossetti

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