Il convegno a Palazzo Malvezzi. Intanto venduti oltre tredicimila biglietti per l’Unipol Arena. Da Binaghi a Gaudenzi, è un coro per Bologna: "Questa città si meritava una vetrina così nobile»

La Coppa Davis a Bologna: un successo annunciato grazie ai grandi campioni e alla crescita costante del tennis italiano, come sottolineato dai presidenti Fitp e Atp.

11 settembre 2024
Da Binaghi a Gaudenzi, è un coro per Bologna: "Questa città si meritava una vetrina così nobile"

Foto di gruppo per i protagonisti del convegno ’Il mondo del tennis tra sport e diritto’

"Bologna è una città di grande storia nella nostra federazione, la scelta di fare la Coppa Davis qui è stata presa di comune accordo con il presidente Bonaccini, in una città centrale, con circoli di grande tradizione e che è da sempre stata presente nei nostri piani". Continua il gran galà del tennis italiano, in sfilata questa settimana a Bologna con la Coppa Davis. A parlare è Angelo Binaghi, presidente della Federazione italiana tennis e padel (Fitp), nell’ambito del convegno ‘Il mondo del tennis tra sport e diritto’ a Palazzo Malvezzi, l’approfondimento sui grandi eventi sportivi, la tutela delle competizioni e i rapporti di lavoro.

Al momento, per la competizione al via oggi all’Unipol Arena di Casalecchio, sono oltre 13mila i biglietti venduti. Perché questo successo? "Abbiamo grandi campioni – parla Binaghi – che comunicano positivamente e sono una bella immagine di questo sport". L’occhio di Binaghi va proprio sulle ricadute sociali ed economiche di questo sport. "I risultati sono figli di un sistema di rilancio del tennis italiano partito sin dall’inizio degli anni 2000 – sottolinea il numero uno della Fitp –. Una crescita costante e sana, sia del tennis che del padel. E le premesse per un momento d’oro del tennis che speriamo possa durare anni", sorride Binaghi.

Nell’attesa, inoltre, che anche Sinner arrivi a Bologna ("Lo aspettiamo tutti", dichiara il capo della Fitp), al fianco di Binaghi, come se fosse un doppio su un campo da tennis, c’è Andrea Gaudenzi, presidente dell’Atp. "È fantastico essere al vertice della federazione internazionale, da emiliano-romagnolo e in questo momento d’oro – racconta Gaudenzi, già studente dell’Alma Mater –. Devo dire, però, che è un bel periodo per il tennis in generale". E fa un elenco: Bologna, Torino, Roma. Così l’Italia, tra un dritto e l’altro, vive una grande fase tennistica.

"I circoli sono pieni e bisogna trovare campi o strutture dove inserire i nostri ragazzi", afferma anche Paco D’Onofrio, professore associato dell’Unibo.

A testimonianza che "la Davis è solo uno degli eventi di alto livello sul territorio", sottolinea Gaudenzi. Cosa fare, allora, per migliorare il tennis? Il numero 1 dell’Atp risponde che bisogna passare a un sistema ‘one vision’, ovvero "unire il tennis sotto un’unica governance, un unico prodotto e una commercializzazione unica", parla. Durante il convegno ha parlato anche Gilberto Fantini, presidente del Comitato Regionale Fitp: "La Coppa Davis è il modo migliore che abbiamo per promuovere il nostro sport in questo territorio", chiude Fantini.

Giovanni Di Caprio

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