La voglia di riscatto del centrale. Anzani: "L’esclusione dalle Olimpiadi una mazzata»

In attesa della idoneità sportiva del Coni i buoni propositi per il campionato: "Parto con grandi motivazioni"

13 agosto 2024
Anzani: "L’esclusione dalle Olimpiadi una mazzata"

La determinazione del centrale Simone Anzani

Poteva essere con gli altri azzurri a Parigi, doveva esserci per quanto dimostrato sul campo in questi anni col club e con addosso la maglia della nazionale. Per la seconda estate consecutiva, però, Simone Anzani è stato fermato dal Coni, che non gli ha dato l’idoneità sportiva, a pochi giorni dall’inizio delle Olimpiadi. "Una mazzata", racconta Anzani, che torna in gialloblù dopo la stagione 2018/19 e vuole col club prendersi la rivincita per ciò che gli è stato tolto in nazionale, costretto a vivere i Giochi da spettatore e per ora ancora fermo ai box, in attesa che gli uffici preposti del Coni tornino a testare la sua idoneità sportiva dopo che si è sottoposto al secondo intervento di ablazione per ridurre le aritmie. "Ritornare in questo palazzetto è sempre un onore e un piacere – racconta Anzani parlando della sensazione di rimettere piede al PalaPanini – anche da avversario ho sempre vissuto partite emozionanti qua".

La vediamo ancora ‘in borghese’ però. Come sta?

"Sono in attesa di avere conferme dal centro medico del Coni per la ripresa dell’attività. In questo momento non posso allenarmi, ma aspetto qualche buona notizia da Roma".

Con che tempi?

"Manca l’idoneità sportiva. Tutto il Coni era impegnato alle Olimpiadi, ora che sono finite spero che tornino tutti operativi e saprò qualcosa in più rispetto ai tempi".

Che estate ha vissuto?

"Ho preso una bella botta da un punto di vista morale, lo stop a due settimane dalla partenza per Parigi è stato un fulmine a ciel sereno, davvero qualcosa che non mi aspettavo e che ovviamente non volevo. Sono episodi però che non dipendono da me, né da nessun altro: si vede che era destino che io non partecipassi a queste Olimpiadi".

Ha guardato i suoi compagni in televisione, li ha sentiti? "Un po’ di gelosia e di dolore c’era. Ho lavorato tutti questi anni per giocare l’Olimpiade e quel traguardo è svanito pochi giorni prima. Certo, li ho sentiti, anche se un po’ meno spesso dopo i gironi. Adesso però ho ancora grande motivazione per la stagione qui a Modena".

Come giudica l’Olimpiade?

"Le ambizioni che avevamo come gruppo erano di salire sul podio. È comunque il quarto anno di fila che siamo tra le prime quattro del mondo, altre formazioni blasonate sono rimaste fuori dalle semifinali. I miei compagni hanno sputato sangue, lo so. Purtroppo la Francia era la peggior squadra che potevamo incontrare in semifinale, dovevamo metterli sotto subito altrimenti si sarebbero gasati, hanno giocato una pallavolo stratosferica anche in finale. Credo che vincere in casa sia una gioia inimmaginabile".

La finalina persa con gli Stati Uniti?

"Forse abbiamo pagato lo scotto della finale mancata, c’è stato proprio un calo emotivo".

Alessandro Trebbi

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