Le pagelle Buchegger cerca la perfezione
Analisi dettagliata delle performance dei giocatori di pallavolo De Cecco 7, Buchegger 8, Rinaldi 7,5, Gutierrez 5, Anzani 8, Sanguinetti 7, Federici 6, Massari 7 e dell'allenatore Giuliani durante la partita contro Verona.
DE CECCO 7: Nella fuga iniziale di Modena e nella rimonta di Verona ci sono alcune sue imperfezioni, soprattutto verso posto quattro. Poi pian piano registra le misure e indovina la scommessa su Anzani, andando a scegliere con grazia certosina l’attaccante su cui insistere. La dimostrazione plastica è il tie-break: prima Buchegger, poi Rinaldi. Partita vinta, Spirito e Abaev, la lezione è finita.
BUCHEGGER 8: Prestazione imponente dall’attacco, anche un po’ nervosa nel battibeccare coi compagni, sintomo che Paul vuol fare bella figura, vuole essere perfetto e vuole trascinare in questa perfezione i compagni. Sale di colpi nel tie-break: questa volta quando conta c’è. E si sente.
RINALDI 7,5: Straordinario in attacco in un primo set che conduce da solo fino a quota 20 per poi crollare in ricezione. Il merito? Non farsi stendere da quei tre errori pressoché consecutivi, spingendo senza sosta per tutta la partita, prendendosi la responsabilità di palloni difficili, rimanendo nelle retrovie quando c’è da far legna, uscendo dal bosco per fare ace nei momenti più opportuni. O per chiudere la partita, per dire.
GUTIERREZ 5: Quando si alza il livello fisico degli avversari, Miguel fatica. La sua prestazione d’attacco è poco sopra lo zero per quanto riguarda l’efficienza e giustamente finisce in panchina. Preferirgli Massari sembra un azzardo, ma la scelta paga perché contro squadre come Verona serve più equilibrio, la lucidità mentale da opporre alla follia. Crescerà.
ANZANI 8: Partita di spessore adamantino quella che il centrale sciorina di fronte a un pubblico che gli è sempre stato amico, fatta di tanti bei primi tempi ma anche di muro, di serie in battuta e di un paio di difese da spellarsi le mani. In più, ci mette la faccia cattiva quando serve, come a scoraggiare gli avversari col suo carisma.
SANGUINETTI 7: Ectoplasmatico per un paio di set, quando De Cecco decide che è ora di svegliarlo non si gira sull’altro fianco per continuare a dormire, ma si alza presente a se stesso.
FEDERICI 6: Preso a pallate dalle battute veronesi per tutta la partita non sbraca mai. La parallela libera lasciata a Keita imponeva una posizione di difesa più dentro al campo.
MASSARI 7: Impatto straordinario sul match se è vero che Keita, quando lo vede entrare, crede di essere di fronte a un muro facile da superare. Due stampate al maliano per farlo ricredere, una che chiude il quarto set. Garanzia di efficienza e di solidità che Modena sa di avere e che Verona sperava non avesse: quando la penna può oltre la spada.
ALL. GIULIANI: Coraggioso nel lanciare Massari titolare nel quarto set. Una scelta che paga dividendi incredibili nel fondamentale meno atteso, il muro, ma che premia soprattutto il cambio di spartita, da match a cazzotti a match di fioretto, coi suoi che impartiscono a Keita e soci una lezione di pallonetti e primi tocchi. Avanti così.
Alessandro Trebbi
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