Matey, lezioni di volley

Lo schiacciatore dell’Allianz Milano punta sempre alto .

di GIULIANA LORENZO
25 novembre 2023

Matey, lezioni di volley

Non è una esagerazione dire che Matey Kaziyski è la pallavolo o almeno rappresenta una grossa fetta degli ultimi anni. Lo dice lui stesso, "sono prima di tutto un pallavolista". Il bulgaro, dopo 10 stagioni (non di fila) a Trento, da quest’anno è all’Allianz Milano. Una figura iconica e d’esperienza, con i suoi 39 anni che pesano sulle spalle, fino a un certo punto. L’atleta, esperto e carismatico, ancora non è sazio. E ha anche deciso di tornare a giocare come schiacciatore.

Non avete avuto l’inizio sperato, cosa non ha funzionato?

"Sicuramente l’inizio non è stato dei migliori o quello che ci aspettavamo. È venuta meno la crescita della squadra: abbiamo avuto seri problemi fisici che hanno fatto mancare giocatori importanti. Questo, ci ha sbilanciato e ha influito. Adesso, ci stiamo ritrovando, anche se siamo un po’ indietro agli altri. Bisogna fare in fretta e rincorrere".

Per quanto riguarda il suo avvio di stagione?

"Qui mi sto trovando veramente bene, però non mi sento nemmeno io al top. Un po’ per tutti i problemi di squadra un po’ per la mia età, sarà che inizio a entrare in forma più lentamente".

Si è pentito della scelta di tornare a giocare come schiacciatore?

"No, per nulla. Ovviamente ci vorrà un po’ di tempo, per un anno intero ho giocato in un altro ruolo non partecipando attivamente alla fase di ricezione. Sono abbastanza fiducioso e convinto che sia questione di tempo. Dobbiamo trovare equilibrio tra noi, capire quali siano le zone da coprire e lo si fa in campo. Nonostante una partenza falsa, abbiamo grosse chance, non è successo nulla di grave".

Milano è tornata in Europa con la Coppa Cev…

"È una cosa molto bella e che vogliamo affrontare al meglio. Ci serve per accumulare partite insieme, da usare come base per la stagione. Per adesso, l’obiettivo che ci siamo dati è riconfermarci, arrivando alle Final Four di Coppa Italia".

L’ha infastidisce il fatto che venga spesso ribadita la sua età?

"No, sinceramente non mi dà fastidio, perché dovrebbe? È un dato di fatto, qualcosa con cui devo convivere, non è la stessa cosa avere 20 o 40 anni".

In un’intervista, Porro l’ha indicata tra i più simpatici…

"Sì mi piace ridere. Mi piace divertirmi e non siamo qui solo a lavorare, sono contento l’abbia detto".

Qual è la cosa di cui è più fiero?

"Difficile rispondere. Direi tutto il percorso: sono contento non solo di aver avuto la possibilità di fare un pezzo di storia a Trento ma di aver girarto parecchio e imparato dai viaggi per il mondo. Sono fiero di tutto quello che è stata, per ora, la mia vita".

Chi è Matej oltre il volley?

"Sono un fiero papà di un bambino che ha sei anni e ha cominciato scuola. Ho tutte le problematiche di un padre, di un compagno. È la mia più grande preoccupazione nel tempo libero. La pallavolo rimane gran parte della mia vita, lo è da quando sono giovane. Sono prima palavolista e poi il resto. Ho visto poco di Milano e per quel poco mi sembra pazzesca. Passo la maggior parte del tempo tra casa e palazzetto. Penso a dove mangiare e quando sono libero sistemo casa e faccio le lavatrici (ride, ndr): non è interessante la vita quotidiana di uno sportivo".

Suo figlio gioca a volley?

"Ha iniziato con il basket, credo sia importante si diverta. Voleva seguire gli amici".

Palla adesso al campionato. Rientrata dalla Sicilia con il primo successo esterno ottenuto nella sesta giornata, Milano deve confermare i continui progressi effettuati in questo inizio di torneo, avviato, come è noto all’insegna degli infortuni con i problemi prima a Paolo Porro e poi a Petar Dirlic e Andrea Innocenzi. Domani sfida casalinga contropadova.

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