Monza è come una finale. La Valsa si gioca il futuro

Perdere di nuovo dopo il ko contro Verona porterebbe a nuovi dubbi. Obiettivo sesto posto quasi irraggiungibile con un’altra sconfitta .

di ALESSANDRO TREBBI
10 gennaio 2024
Monza è come una finale. La Valsa si gioca il futuro

Monza è come una finale. La Valsa si gioca il futuro

Tutti uniti. È questo il messaggio inoltrato dalla società ai suoi tecnici, ai suoi giocatori e al suo tifo. Una fiducia che fino a pochissimi giorni fa sembrava totale e inscalfibile ma che dopo il match con Verona evidentemente non era più tale, se ci sono volute oltre ventiquattro ore per confermare l’allenatore e per proteggerlo dalle voci insistenti che lo davano in uscita. La società ha dovuto riflettere, anche giustamente, confrontarsi, ha vacillato. In caso contrario sarebbe uscita subito da quegli spogliatoi con l’indicazione precisa su come e su perché si sarebbe proseguito così. Modena allora naviga a vista, un fatto nient’affatto inconsueto nello sport di vertice, qualsiasi sport. Perché se è vero che la Valsa Group ha firmato a Petrella un triennale e costruito un progetto ponendo Rinaldi, Davyskiba, Sanguinetti, Brehme, Boninfante e Federici come basi, è anche vero che a certi livelli i risultati non sono tutto ma sono tanto: si gioca per vincere, non per applaudire altri che vincono. Il bivio di Monza diventa cruciale, perché un’altra sconfitta, con Perugia all’orizzonte, potrebbe davvero costare tanto in termini di classifica, di obiettivi, di fiducia.

La classifica. Modena ora occupa l’ottavo posto, a tre punti dal sesto occupato da Monza: vincendo da tre in Brianza sarebbe aggancio e sorpasso alla Vero Volley per numero di partite vinte, a dimostrazione che la classifica corta è anche un vantaggio, uno sprone, uno stimolo. Le prime quattro posizioni ormai sono andate, la quinta di Milano è un miraggio (anche perché Modena deve ancora affrontare tutte le prime quattro nel ritorno, Trento, Perugia, Piacenza e Civitanova), ma chiudere sesti ancora si può, a patto di vincere domenica.

Una sconfitta invece allargherebbe in maniera probabilmente incolmabile il divario dal sesto posto e potrebbe rendere molto più minaccioso il retro della graduatoria, con Cisterna (nona) che ora dista solo quattro punti dai gialloblù.

Le prospettive. Si può anche parlare di scenari, di playoff intanto da raggiungere e che se saranno subito contro Trento o Perugia verosimilmente sfoceranno in un’eliminazione senza troppi sussulti. Si può ipotizzare un’altra stagione, la prossima, senza coppe europee e con un mercato difficile, che però Modena dovrebbe aver già addentato. Si potrebbe parlare di rivoluzioni tecniche o addirittura dirigenziali. Si può parlare di tutto. Ha senso? No. Nel momento in cui la squadra non vede a un passo, la cosa più importante è ritrovar se stessi.

Non guardando nulla, non ascoltando niente. Modena Volley adesso non sa autodefinirsi, non sa cos’è: allora deve diventare un pezzo di granito, una scatola chiusa, solo il suono del suo passo.

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