MotoGp, Bagnaia: "Al Mugello voglio gioire come Leclerc"

Dopo la doppietta Ducati-Ferrari, che mancava dal 2008, Bagnaia era a Maranello: "Ho capito quello che ha provato Charles a Monaco"

di LEO TURRINI -
28 maggio 2024
Pecco Bagnaia

Pecco Bagnaia

Che poi, in fondo, è giusto così. Ultime vittorie in contemporanea di una Ducati ufficiale e della Ferrari: anno del Signore 2008, era il 22 giugno, primo Felipe Massa a Magny Cours e primo Casey Stoner a Donington (nel 2022, Leclerc trionfò in Australia in coincidenza con Bastianini in America, era aprile, ma la moto era di un team clienti).

In fondo, è giusto così: cioè Pecco Bagnaia, reduce dal successo in Catalogna, ha scelto sì di cadere ancora, ieri, ma stavolta su un piatto di tortellini al Montana, il tempio gastronomico delle Rosse a quattro ruote.

"È una bellissima combinazione – mi ha detto il campione del mondo su due ruote –. Sono felice per Charles, ho percepito da lontano la sua emozione, non è vero che tutte le vittorie sono uguali. E visto che raramente la Ferrari e la Ducati hanno festeggiato assieme, sinceramente mi auguro ci siano tante…repliche a breve scadenza!".

Vicini. Non sempre noi italiani, così propensi ad esercitare un cronico disfattismo, riusciamo ad apprezzare la esemplare, virtuosa connessione che idealmente unisce Borgo Panigale a Maranello. La Ducati è un miracoloso impasto di cultura e tecnologia: grazie a un leader come Claudio Domenicali e a un genio come Gigi Dall’Igna ha mandato in crisi di identità i colossi giapponesi. Davide non si è limitato ad abbattere Golia: lo ha spedito in pensione.

Quanto alla Ferrari, beh, il giorno dopo Montecarlo tra Maranello e dintorni ti imbatti solo in gente che sorride. Vecchi, mamme, bambini: domenica hanno sentito suonare le campane per Carletto e il mix tra sacro e profano è una delle chiavi di lettura di un romanzo popolare che rimanda alle trame di Dumas e di Victor Hugo, con una spruzzata di Manzoni (cioè, tra parentesi: Leclerc è il Renzo Tramaglino del racconto, il Promesso Sposo che prima o poi dovrà pur salire all’altare iridato…)

In visita. Tornando a Pecco, sulla strada che da Barcellona porta al Mugello, dove si gareggia tra pochi giorni, ha fatto sosta a Maranello in veste di …potenziale cliente. "Sono venuto a dare un’occhiata all’ultimo modello della Ferrari, la 12Cilindri. Magari un giorno me la regalo, però adesso sono concentrato sul campionato. Domenica non mi sono spaventato quando Martin e Acosta mi hanno superato, avevo capito che stavano tirando troppo. Il Mugello? Penso a cosa ha rappresentato Monaco per Charles, spero per me sia la stessa cosa fra qualche giorno…"

Gilles. E insomma e di nuovo è giusto così: narrazioni figlie della passione si intrecciano, si intersecano, si sommano, nobilmente si confondono.

L’altra sera a Montecarlo, come in un romanzo di Guareschi, il papà di Don Camillo e Peppone, un Leclerc stravolto dalla felicità è tornato a casa in bicicletta. E gli veniva in mente Gilles Villeneuve, che a Monaco con la Rossa vinse nel 1981. La prossima tappa F1 sarà a Montreal, il 9 giugno, sul circuito dedicato proprio a Gilles.

A volte ritornano, le antiche emozioni. Per merito di Pecco e Carletto.

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