Alex Schwazer e le Olimpiadi di Pechino 2008

Alex Schwazer risultò positivo all'EPO nel 2012, ammettendo l'uso e venendo squalificato per 3 anni e 6 mesi. Dopo essersi qualificato per Rio 2016, fu nuovamente trovato positivo al doping e squalificato per otto anni, segnando la fine della sua carriera.

25 luglio 2024
Alex Schwazer, campione olimpico di marcia a Pechino 2008

Alex Schwazer, campione olimpico di marcia a Pechino 2008

Famoso, soprattutto in Italia, è quello che viene chiamato il "caso Schwazer". Alex Schwazer, campione olimpico di marcia a Pechino 2008, è stato al centro di una delle vicende di doping più discusse degli ultimi anni. Nel luglio 2012, poco prima delle Olimpiadi di Londra, risultò positivo all'eritropoietina (EPO), una sostanza proibita che aumenta la produzione di globuli rossi e migliora significativamente la resistenza degli atleti. Questa scoperta scioccò il mondo dello sport, specialmente i suoi sostenitori in Italia.

Schwazer ammise immediatamente l'uso dell'EPO, dichiarando di aver agito da solo, senza il coinvolgimento di altre persone o membri del suo team. La sua ammissione portò a una squalifica di 3 anni e 6 mesi, escludendolo dalle Olimpiadi di Londra e mettendo in pausa la sua promettente carriera. Durante il periodo di squalifica, lavorò duramente per ricostruire la sua reputazione e ritornare alle competizioni.

Dopo aver scontato la squalifica, Schwazer tornò a gareggiare, riuscendo a qualificarsi per le Olimpiadi di Rio 2016. Tuttavia, nel gennaio 2016, fu sottoposto a un nuovo controllo antidoping che risultò nuovamente positivo. Questa volta, negò con forza qualsiasi uso di sostanze dopanti, sostenendo di essere vittima di un complotto volto a distruggere la sua carriera. Nonostante la sua difesa, le autorità antidoping non trovarono prove a sostegno delle sue accuse e, nel 2016, fu squalificato per otto anni. Questa lunga squalifica rappresentò, di fatto, la fine della sua carriera agonistica.

 

 

 

Continua a leggere questo articolo