Sinner, perché il caso doping non è chiuso. La Wada ha chiesto il fascicolo completo: “Revisione in corso”. La nuova scadenza per il ricorso
C’è ancora tempo per presentare appello al Tas di Losanna contro l’assoluzione di Jannik. L’Agenzia sta valutando tutta la documentazione richiesta all’Itia: “Al momento non è stata presa alcuna decisione in merito”
Roma, 10 settembre 2024 – Sembrava tutto finito. E invece per Jannik Sinner il caso doping non è ancora definitivamente alle spalle. Da Montreal, sede della Wada, spiegano che "la revisione del caso è ancora in corso” e che “per il momento non è stata presa alcuna decisione in merito”.
L’Agenzia internazionale antidoping ha richiesto la scorsa settimana i fascicoli completi all'Itia (International Tennis Integrity Agency) dopo l’assoluzione per il caso Clostebol del tennista italiano e per presentare il ricorso al Tas di Losanna ha 21 giorni di tempo dal momento in cui ha ricevuto il materiale. Entro la fine del mese, così come da regolamento, dovrebbe quindi esserci la decisione finale della Wada.
Per il campione degli Us Open c’è quindi ancora da aspettare prima di essere totalmente prosciolto da ogni accusa di doping. Il numero 1 del tennis mondiale è stato scagionato il 19 agosto dall’International Tennis Integrity Agency per la doppia positività al Clostebol dello scorso marzo.
Nelle ore successive alla sentenza dell’Itia, la Wada aveva comunicato che avrebbe “esaminato attentamente le carte”. Difficile, però, ipotizzare il ricorso anche perché l’assoluzione di Sinner portava in sostanza già la firma dell’Agenzia internazionale antidoping, anche se indirettamente.
Infatti i tre periti che avevano assolto il campione italiano con tutte le motivazioni del caso sono Jean-François Naud, Xavier de la Torre e David Cowan. Il primo è il direttore del laboratorio Wada di Montreal, il secondo è il vicedirettore scientifico del laboratorio Wada di Roma, mentre il terzo è l'ex capo del laboratorio Wada di Londra (nonché professore emerito al Dipartimento di Scienze ambientali, analitiche e forensi del King's College).
Sinner, dopo il trionfo a New York e la fuga in vetta alla classifica Atp, non può ancora tirare il sospiro di sollievo che tanto attende: lo stesso azzurro ha rimarcato di aver vissuto un periodo molto difficile per una vicenda che ha anche portato al licenziamento dal suo staff del preparatore atletico Umberto Ferrara e del fisioterapista Giacomo Naldi.
La posizione della Wada non preoccupa il presidente della Federazione italiana Tennis e Padel, Angelo Binaghi. "Non mi preoccupa perché mi sembra che il caso sia completamente sviscerato in tutti i suoi aspetti più particolari", il commento a margine del convegno 'Il mondo del tennis tra sport e diritto' organizzato dal dipartimento di Scienze giuridiche dell'Università di Bologna. Sinner, le parole Binaghi, "è vittima di un incidente non suo, ma di terze persone. Riguarda la miliardesima parte di un farmaco che, peraltro, nel tennis, se non preso in dosi massicce, non può alterare nessun tipo di prestazione. Sono fiducioso: diamo tempo agli organi competenti di chiudere completamente il caso".
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