“Sinner sarà squalificato 1 o 2 anni”. La doccia gelata di Tim Fuller sul futuro di Jannik

Caso Colestebol, per l’avvocato australiano determinante nell'assoluzione della nuotatrice Shayna Jack, all'azzurro saranno imputate colpevolezza o negligenza: "Se di basso livello, la sanzione sarà di 1 anno"

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO
3 dicembre 2024
Jannik Sinner (Ansa)

Jannik Sinner (Ansa)

Roma, 3 dicembre 2024 - Il tennis italiano sta vivendo il momento più florido della sua storia, tra le due vittorie di fila in Coppa Davis, l'assegnazione della fase finale della stessa in Italia fino al 2027, oltre alle già presenti Atp Finals a Torino e al successo a livello femminile nella Billie Jean King Cup 2024. In cima a tutto, per la verità, ci sono Jannik Sinner e la sua leadership nel ranking mondiale: eppure, sull'altoatesino pende la spada di Damocle del ricorso presentato a settembre dalla Wada al Tas dopo l'assoluzione dell'Itia per mancanza di colpa o negligenza sulla nota positività al Clostebol registrata in primavera. L'agenda del Tribunale di Losanna è piena fino ad almeno metà febbraio, dunque i tempi per sciogliere la matassa sono lunghi. E, almeno a sentire Tim Fuller, non è detto che la vicenda si concluda con un lieto fine per l'azzurro. Anzi.  

Chi è Tim Fuller

L'avvocato australiano, appartenente al foro di Brisbane, è un noto esperto della materia: nel suo curriculum figura una vittoria proprio ai danni della Wada in merito alla nuotatrice connazionale Shayna Jack, risultata positiva al Ligandrol, una sostanza proibita. Fuller riuscì a ribaltare la situazione, dimostrando che c'era stata una contaminazione: questa è una storia antecedente le Olimpiadi di Tokyo 2020, alle quali Jack non riuscì a qualificarsi, prima di riscattarsi con gli interessi con le due medaglie d'oro vinte con la staffetta australiana a Parigi 2024.

L'opinione di Fuller sul caso Sinner

Dunque, tra le tante voci che ormai da mesi si stanno esprimendo sul caso Sinner, in un verso o nell'altro, quella di Fuller sembra tra le più autorevoli. Ai taccuini del Sydney Morning Herald, l'avvocato ha commentato la situazione del numero 1 del ranking Atp e dalla sua bocca non sono uscite parole esattamente incoraggianti. "Credo che la decisione di non colpevolezza o negligenza verrà ribaltata in appello, con successiva sanzione. Si tratta di un caso piuttosto insolito: da un lato la Wada accetta che l'assunzione del Clostebol non sia intenzionale, ma dall'altra - continua Fuller - sostiene che tu, atleta, hai o hai avuto un certo grado di colpevolezza o negligenza per quanto accaduto. Questo perché tu hai la responsabilità finale, che è oggettiva, e pertanto hai dimostrato colpa o negligenza nelle tue azioni". Dunque, per l'avvocato australiano l'ipotesi dell'assoluzione, alla quale si aggrappa tutto il tennis italiano (e non solo), sembra da scartare a priori. "Andrà quindi, nel caso, esaminato il grado di colpa o negligenza ed è il motivo per cui si ipotizza una squalifica di 1 anno o 2: se il grado reputato di negligenza fosse basso si andrebbe su 1 anno di sanzione". Una magra, magrissima consolazione in questo scenario dipinto da Fuller.

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