Sinner: “Il successo non mi ha cambiato, voglio giocare altri 15 anni. Caso doping? Ho capito chi è davvero mio amico”
Il numero 1 del tennis mondiale ha rilasciato una lunga intervista a Sky Sport. “Ho vinto tante partite con la forza mentale. Non partecipare alle Olimpiadi è stata una grande delusione”
Roma, 24 ottobre 2024 – “Tutti giocano bene a tennis, il problema sono sempre i piccoli dettagli. Sono riuscito a capire tante cose in questa stagione e ho vinto molte partite con la forza mentale". Parola di Jannik Sinner, in una lunga intervista rilasciata a Sky Sport, disponibile da venerdì 25 ottobre.
Il numero 1 del tennis mondiale ha ripercorso una stagione straordinaria, condizionata anche dal caso Clostebol su cui si attende la sentenza defintiva del Tas dopo il ricorso della Wada: “Quest'anno ho capito tante cose. Ero in una situazione molto difficile e delicata prima dello Us Open, per i mesi precedenti, dove ho fatto fatica a comprendere quello che stava succedendo. Però a un certo punto mi sono detto: ‘No Jannik, alla fine è tutto abbastanza irrilevante, perché questo sport ti può dare soddisfazioni e ti può buttare giù anche moralmente, però alla fine io sto bene’”, ha raccontato Sinner.
Che, sul caso doping, ha aggiunto: “Mi ha mostrato chi era davvero mio amico e chi non lo era. Mi sono reso conto che persone che ritenevo amiche non lo erano, mentre altre che non pensavo lo fossero lo erano e lo sono. È stato un periodo delicato – ha spiegato Jannik –, non sapevo come comportarmi, non erano cose sotto il mio controllo. Non dormivo, come la sera prima del match contro Medvedev a Wimbledon. Una mattina invece mi sono svegliato e ho realizzato che anche la decisione del giudice non dipendeva da me. Allo Us Open, dopo che il caso era diventato di dominio pubblico, ho dovuto cambiare il mio programma di allenamento, mi guardavo intorno per osservare gli sguardi degli altri. Era difficile innanzitutto perché non mi potevo aprire con tante persone. Non sapevo cosa sarebbe uscito, non sapevo cosa sarebbe successo con il team”.
Sinner ha poi parlato della sua vita da leader del tennis mondiale: “Come persona non sono mai cambiato, il successo non mi ha cambiato e non ha cambiato come tratto le persone davanti a me, quelle che incontro. Quello che cambia è che ho meno tempo libero. Perché io sono una persona che dedica tutto il suo tempo al lavoro. Quindi dipende da me. Se domani voglio andare a casa posso anche andarci, ma non voglio perché la mia carriera è iniziata quando a 13 anni e mezzo sono andato via di casa. Ora ho 23 anni e sono arrivato al punto che ho sempre sognato: diventare il numero uno”.
L’obiettivo è di giocare per ancora tanti anni: "È proprio ora che uno deve continuare a lavorare e migliorare, perché ci sono tutti i giocatori che ti vogliono inseguire. Giocherò altri 15 anni, speriamo che il fisico tenga – le parole di Jannik –. Si pensa che 15 anni siano lunghi, ma non è così perché dicevo tra me e me: ‘Quest’anno è passato veramente veloce’. Stiamo cercando di fare tutte le scelte per continuare a giocare il più a lungo possibile. Gli Slam sono e saranno sempre i tornei più prestigiosi per me. Ho avuto un momento difficile: non giocare le Olimpiadi che per me erano un obiettivo fondamentale. Ora c'è la Coppa Davis. Futuro? Sarà difficile fare meglio di quest'anno, ma vediamo cosa riusciamo a fare".
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