Mondiali di basket 2023, le pagelle dell’Italia. Il dottor Pippo e il tallone d’Achille

La disfatta con gli Usa non può cancellare i meriti di un gruppo che ci ha riportato, dopo 25 anni, tra le prime otto del pianeta

di ALESSANDRO GALLO -
5 settembre 2023
epaselect PHILIPPINES BASKETBALL

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Roma, 5 settembre 2023 – Se le pagelle dovessero tenere conto solo della sfida con gli Usa, le insufficienze per l’Italia sarebbero abbondanti. Ma non renderebbero giustizia a un gruppo che, con tutti i suoi limiti, è riuscito dopo venticinque anni a riconquistare quantomeno i quarti di finale dei Mondiali di basket. E poi non dimentichiamo nemmeno, nel giudizio finale – anche se brucia vedere la Serbia in semifinale – che altre nazioni ben più quotate, quali Spagna, campione del mondo uscente e Francia, sono rimaste fuori della posizioni di vertice.

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Marco Spissu 7

Il tamburino sardo ha confermato di avere cuore e attributi in abbondanza. In difesa paga inevitabilmente la taglia piccola. Ma in attacco, con il pallone tra le mani, ha un coraggio da leone che lo trasformano in un gigante.

Stefano Tonut 6,5

Non facile, per lui, ritagliarsi un ruolo da protagonista dopo una stagione, per altro culminata con il tricolore, da giocatore di rincorsa. Non si è mai tirato indietro, dando un bel contributo alla causa.

Nicolò Melli 7,5

Avesse 10 centimetri e 15 chili in più, forse, parleremo del nuovo Sabonis. Nic ha tutto per essere il nuovo capitano di azzurra. E se non ha chili e centimetri da regalare, è provvisto di un cervello che mette a disposizione di tutto il gruppo.

Simone Fontecchio 8

Per lui parlano i 30 punti, massimo in azzurro, con la Serbia. Era un bimbo Fontecchio cresciuto precocemente, ma anche costretto a fare i conti con un campionato italiano che non crede molto nei giovani. Lui per fortuna ha continuato a credere nel suo talento e nel lavoro. Ed è volato negli States.

Giampaolo Ricci 7

Il dottor Pippo (fresco di laurea) forse è il volto più simpatico dell’Italia. Che sia fondamentale lo dimostra il fatto che sia l’unico ad aver vinto gli ultimi tre scudetti di fila (uno con la Virtus e due con Milano). Altro elemento intelligentissimo: quando colpisce da tre, fa molto male.

Matteo Spagnolo 6

E’ uno dei ragazzi meno utilizzati. Ma ha dimostrato di poter stare in questa Nazionale.

Achille Polonara 6

Achille ha mostrato spesso e volentieri anche il tallone. Bene a rimbalzo, meno al tiro. Ma anche lui è uno di quei ragazzi sui quali l’Italia ha costruito il suo presente.

Mouhamet Diouf 6

Ancora da sgrezzare, ma con potenzialità che ne fanno, idealmente, il centro azzurro del futuro. Sotto canestro abbiamo tanto bisogno di energia, fisicità e verticalità.

Luca Severini 6,5

Da Tortona con furore. Poco appariscente, magari non bellissimo nelle movenze. Ma tremendamente efficace. Uno degli elementi sui quali fare affidamento per il futuro.

Gabriele Procida 6

Altro prospetto con un talento notevole. Deve solo crescere e avere pazienza. I mezzi fisici non gli mancano. Se continuerà a lavorare e a credere in se stesso, potrebbe essere il nuovo Fontecchio.

Alessandro Pajola 7

Per la Virtus è capitan Futuro. Per Pozzecco il difensore che può marcare tutti gli esterni. Capace di incidere in alcune partite senza segnare. Ma aggiungendo oltre alla difesa anche 9 assist. Le lezioni apprese da Teodosic sono servite. Ora deve imparare da Belinelli il coraggio di osare di più al tiro.

Luigi Datome 9

In questo caso, più che al Mondiale, alla carriera nel suo complesso. Capitan Barba ha deciso di appendere le scarpette al chiodo. Ma in tutti questi anni, di stelle o presunte tali (che magari si sono chiamate fuori in vario modo), lui non si è mai tirato indietro. Dando l’esempio da vero capitano e indossando l’azzurro con grande orgoglio.

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