Nba, Rose annuncia il ritiro
Il playmaker classe '88 ha vestito le maglie di Chicago, New York, Cleveland, Minnesota, Detroit e Memphis, oltre che quella di Team Usa
Milano, 26 settembre 2024 – Derrick Rose ha deciso di appendere le scarpe al chiodo. Si è ufficialmente ritirato nella giornata odierna, annunciando la propria decisione sui social. “Mi hai insegnato cosa significa davvero l’amore - ha scritto il nativo di Chicago in una lettera indirizzata alla pallacanestro - Mi hai insegnato che ogni sconfitta è una lezione e ogni vittoria è una ragione per essere grati. Sei stata al mio fianco incondizionatamente, anche quando il mondo sembrava contro di me, aspettando il momento in cui ti avrei ripresa”, “Mi hai dato un dono, il nostro tempo insieme, qualcosa che celebrerò per il resto della mia vita. Mi hai detto che è ok dire addio, rassicurandomi che tu sarai sempre una parte di me, indipendentemente a dove mi porterà la vita. Per sempre tuo, Derrick Rose”.
La carriera
Il classe '88 è arrivato in Nba nel 2008, venendo selezionato dalla franchigia della sua città natale - i Chicago Bulls - nel Draft con la prima chiamata assoluta. In quella annata ha ricevuto il premio di miglior rookie della stagione, mentre nel 2011 è diventato il più giovane Mvp della storia della lega. In carriera Rose vanta anche tre convocazioni all’All Star Game e due medaglie d’oro ai Mondiali del 2010 e del 2014 con indosso la casacca di Team Usa. Il suo cammino è stato segnato e fortemente limitato dai gravi infortuni in cui è incappato il playmaker uscito dall'Università di Memphis, che in Nba ha vestito le maglie - oltre che di Chicago - dei New York Knicks, dei Cleveland Cavaliers, dei Minnesota Timberwolves, dei Detroit Pistons e dei Memphis Grizzlies, totalizzando 723 partite con 17.4 punti di media in 15 anni di esperienza.
Futuro
"Il prossimo capitolo riguarda inseguire i miei sogni e condividere la mia crescita. Credo che il vero successo derivi dal diventare la persona per cui sei stato creato, e voglio mostrare al mondo chi sono al di là del basket. Sia che siano buone o cattive, tutti hanno una storia del ‘”cosa sarebbe successo se” nella loro vita. Anche se potessi, non cambierei nulla nella mia, perché è ciò che mi ha aiutato a trovare la vera gioia", le sue dichiarazioni in un’intervista rilasciata a The Athletic.
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