E’ la notte dello scudetto, Binelli: “Milano ha il 51% di chance, ma io punto su Beli e Milos”

Augusto era un ’bimbo’ tra i giganti bianconeri che vinsero lo scudetto della stella. Trentanove anni dopo spera in un’altra impresa: "Prevedo una gara tosta e strana".

di ALESSANDRO GALLO -
23 giugno 2023
Una storica foto di Lucio Dalla con Alberto Bucci (al centro) e Augusto Binelli (Ansa)

Una storica foto di Lucio Dalla con Alberto Bucci (al centro) e Augusto Binelli (Ansa)

Bologna, 23 giugno 2023 – Trentanove anni fa, al Palazzone di Milano, c’è anche lui. Augusto Binelli, che oggi ha 58 anni, ne aveva 19. E’ un ‘bimbo’ che fa parte di un gruppo composto da capitan Renato Villalta, Roberto Brunamonti, Marco Bonamico, Domenico Fantin e Piero Valenti. Gli stranieri sono Elvis Rolle e Jan Van Breda Kolff. Gli altri ‘bimbi’ aggregati Alessandro Daniele e Matteo Lanza. In panchina Alberto Bucci che ha come assistente un giovanissimo Ettore Messina.

Binelli, ancora Milano.

"Una serie bellissima. Entrambe le squadre, forse, avrebbero potuto chiudere i conti prima".

E adesso?

"Ci aspetta un’altra sfida combattuta e strana".

Lei sa come si vince a Milano.

"E’ passato troppo tempo".

Ma che consiglio potrebbe dare ai virtussini di oggi?

"Premessa: di quella finale giocai 30-35 secondi. In quegli anni non si parlava di rotazioni e minutaggio. Ma di quintetto e, al massimo, sesto e settimo uomo. Però l’approccio non cambia".

E quindi?

"Se pensi alla finale, rischi di lasciarti prendere dal nervosismo e dalla tensione. Io cominciavo a pensare alla finale, solo scendendo dal pullman".

E di quel 1984?

"Il ritorno a Bologna. Lo stop in via Ercolani, perché Piazza Azzarita era murata di gente. Pazzesco".

Chi sono i Villalta, Brunamonti, Bonamico e Van Breda di questi giorni?

"Tutti, credo".

In che senso?

"In ogni gara c’è stato un protagonista diverso. E, sullo sfondo, un protagonista assoluto. Marco Belinelli avrà anche 37 anni, ma fa la differenza".

E gli altri?

"Appunto, tutti. Hackett è stato eccezionale in gara-sei. Mickey è cresciuto, Cordinier fa la differenza. E Ojeleye si fa sempre trovare pronto. Senza dimenticare Pajola, un difensore nato. Napier quasi impazziva. Poi Shields, oscurato da Cordinier. E a proposito di Isaia…".

A proposito?

"Mi piacerebbe che rimanesse. E’ eccezionale".

All’appello mancherebbe solo Teodosic.

"Ma no, Milos non manca. Ha sbagliato molto al tiro. Poi magari abbiamo negli occhi il fallo tecnico che gli hanno fischiato. Reazione eccessiva, la sua. Ma devo dire che non c’era nemmeno il fallo del quale lo avevano accusato".

E quindi?

"Credo che uno come Milos possa essere fondamentale anche se fa 010 al tiro. Lui è capace poi di distribuire anche 20 assist. Venti assist fanno almeno 40 punti. E dopo chi si ricorda più che magari ha sbagliato tanti tiri?".

Giusta obiezione. Chi vince?

"Difficile dirlo. Anche perché in campo è successo di tutto. Milano capace di rimontare svantaggi di 18 e 11 punti. La Virtus in grado di fare lo stesso a Milano. Il fattore campo finora ha resistito. Ma è sempre stato a un passo dal saltare".

Qual è il pronostico di Binelli?

"Dico 51 Milano e 49 Virtus. Un leggero vantaggio per l’Olimpia perché gioca in casa. Ma quanto mi piacerebbe essere smentito dal campo".

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