Virtus Bologna, Dobric o Mickey per la sfida con Trento?

Domenica l’ultima giornata di regular season. Meglio un esterno in più o un lungo che può colpire anche dalla lunga distanza? Il rebus nelle mani di Banchi

di ALESSANDRO GALLO
1 maggio 2024

Dobric e Mickey della Virtus Bologna: il rebus di Luca Banchi in vista del match di domenica con Trento

Bologna, 1 maggio 2024 – Di primo posto e primato se ne ritornerà a parlare domenica. Quando la Virtus, alla Segafredo Arena, riceverà la visita di Trento, per l’ultima giornata della regular season.

In caso di successo, la Virtus sarà prima. In caso di ko, invece, bisognerà aspettare l’esito del confronto di Milano, che giocherà a Cremona, contro una squadra già salva.

In vista dei playoff che verranno, la Virtus, o meglio, coach Luca Banchi, dovrà battezzare l’assetto più congeniale, fermo restando che poi potrà cambiare idea di volta in volta. Sei gli italiani – capitan Belinelli, Hackett, Pajola, Mascolo, Abass e Polonara – e sei gli stranieri. Cinque posti, in questo momento, sembrano intoccabili. Impossibile rinunciare a Toko Shengelia, ai suoi muscoli e alla sua leadership.

Per lo stesso motivo è intoccabile Bryant Dunston: maestro, anzi, professore della difesa e in grado di cambiare, nella sua metà campo, contro qualsiasi avversario.

Isaia Cordinier è rientrato da poco, nessuno in Virtus ha la sua energia, nessuno, come lui, può marcare qualsiasi tipo di avversario. Iffe Lundberg è l’uomo dell’ultimo tiro: quando ha fatto canestro la Virtus ha vinto – non solo la prima fase di Eurolega, ma anche il play-in a Istanbul –, quando ha steccato, sono prevalse le sue doti (in negativo) da solista. Ma appare difficile rinunciare a uno come lui.

Come appare arduo accantonare Ante Zizic: avrà qualche difficoltà nei cambi in difesa. Ma, in attacco, le avversarie di devono preoccupare di lui, perché se riceve palla in area, converte l’azione in due punti. Poi, comunque, ha centimetri e stazza per mettere in difficoltà chiunque. Con Zizic, gli extracomunitari sono cinque: resta un posto per tre persone. Rihards Lomazs, nonostante sia un fedelissimo di Banchi – è nazionale lettone – è quello più indietro rispetto agli altri.

L’ultimo posto libero, così, se lo dovrebbero giocare Dobric e Mickey. Meglio un esterno in più o un lungo che può colpire anche dalla lunga distanza?

Ognjen s’è perso per strada, tra infortuni e acciacchi. Qualche acuto (raro), più prestazioni anonime.

E Mickey? Jordan si piace e, ogni tanto, eccede in autostima. Capace di grandi giocate, come di grandi dormite e falli, almeno sulla carta, evitabili. Il rebus è nelle mani di Luca Banchi: qualche giorno per decidere chi possa essere più funzionale tra Mickey e Dobric.

Fermo restando che, chiunque la spunterà, avrà sì un posto nei dodici. Ma nelle gerarchie attuali previste da Banchi, vista anche la crescita degli azzurri Abass e Polonara, ci sarebbe ancora tanto terreno da riguadagnare.

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