Bologna Fc, Saputo può convincere Motta a restare

L’abbraccio dell’Olimpico conferma il bel rapporto tra il patron e l’allenatore. Il sogno sarebbe quello di replicare l’esperienza di Gasperini all’Atalanta. Decisiva la qualificazione alle coppe, a maggior ragione se fosse la Champions.

di MASSIMO VITALI
20 febbraio 2024
L’entusiasmo di Saputo per convincere Motta. L’Europa è la chiave

L’entusiasmo di Saputo per convincere Motta. L’Europa è la chiave

Bologna, 20 febbraio 2024 – Saputo che, a trionfo ancora caldo, sul prato dell’Olimpico abbraccia Motta. Il Bologna che abbraccia il sogno Champions (sogno che oggi è realtà, ancorché a mezzo con l’Atalanta).

E i bolognesi che adesso abbracciano la speranza che un Bologna in Europa, a maggior ragione se a fine maggio fosse l’Europa più nobile, possa indurre Thiago a uscire dal pensatoio e decidere di essere il pilota di questa magnifica creatura anche il prossimo anno sulle strade del vecchio continente. Non è fantascienza. E, al netto delle tante professionalità che a Casteldebole hanno reso possibile la favola bella rossoblù, se c’è uno che ha in mano il pallino per cambiare il senso di un destino che oggi sembra quasi già scritto quello è Joey Saputo.

Che cosa c’era in quell’abbraccio col presidente?, è stato chiesto a Thiago domenica pomeriggio nel dopo gara con la Lazio. "Ammirazione e affetto", ha risposto il tecnico: ma non ancora il rinnovo di contratto.

Saputo può convincere Thiago

Ora: se Thiago fin qui ha sempre rinviato la pratica a data da destinarsi preferendo concentrare tutte le sue energie sul presente non c’è motivo di dubitare che cambierà strategia proprio adesso che lo scontro diretto con l’Atalanta del 3 marzo è dietro l’angolo e la storia della stagione rossoblù affronta le curve decisive. Ma quello che oggi Motta non può (e non vuole) fare può farlo Saputo: l’unico inquilino di Casteldebole, proprio in forza del suo ruolo di proprietario, che potrebbe persuadere Thiago a sposare la causa del Bologna in Europa, diventando per i rossoblù quello che Gian Piero Gasperini è da molti anni per l’Atalanta, ovvero il garante di un ciclo vincente.

Del resto Joey è il primo a sapere che lo ‘stranino’ è un vincente nato e che perderlo a giugno significherebbe dover riprogrammare la macchina con un nuovo pilota: il motore resterebbe potente, ma dovrebbe accordarsi con la nuova guida. E nel calcio è tutt’altro che scontato. Saputo, va detto, non è mai stato un presidente da prese di posizioni nette. Nella sua filosofia di impronta ‘americana’ ha sempre delegato al management le scelte tecniche strategiche.

Serve un segnale

Da un anno e mezzo a questa parte però Joey ha scoperto che ingaggiare uno dei migliori uomini mercato in circolazione (Sartori) e abbinarlo a un allenatore che oggi incarna il meglio in panchina della serie A (Motta) può far raggiungere alla squadra risultati strabilianti. Dopo anni da riparatore di bilanci, e in attesa di vestire i panni di munifico restauratore del Dall’Ara, il numero uno rossoblù ha capito che il calcio italiano può regalargli anche enormi soddisfazioni sportive. L’impressione è che Thiago con un segnale forte del suo presidente possa convincersi che Bologna è il posto giusto per continuare a crescere insieme. Anche perché è pensabile un Bologna in Europa League che a giugno si separa da Motta? E se a fine maggio il premio fosse addirittura la Champions Thiago rinuncerebbe alla cavalcata? Vabbè che è ‘stranino’ ma a tutto c’è un limite.

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