Mercato Bologna: Arnautovic e il piede dolente, il futuro resta incerto

Marko: "Riesco a mala pena a muovermi. Per guarire possono volerci mesi". A rischio l’inizio della prossima stagione

di MASSIMO VITALI
24 giugno 2023
Marko Arnautovic: il suo futuro a Bologna è un rebus

Marko Arnautovic: il suo futuro a Bologna è un rebus

Bologna, 25 giugno 2023 – Primo indizio, nel post partita della sfida tra Austria e Svezia di una settimana fa: "Riesco a malapena a muovermi, ogni volta che tocco il pallone avverto dolore".

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Secondo indizio, poco prima di partire per le vacanze: "Se quando hai il pallone hai male e non riesci a fare l’ultimo sprint la mente non è libera. Guarire? Possono volerci mesi". Per scovare il terzo indizio utile a costruire una prova di quanto sia sempre più complicato il rebus Arnautovic occorre risalire alle parole pronunciate da Motta a metà maggio, alla vigilia della trasferta di Cremona, quando il tecnico rossoblù confezionò un messaggio che è rimasto scolpito come un simbolico ‘post it’ appeso alla bacheca di Giovanni Sartori: "Se a 34 anni arrivasse per lui l’offerta di una squadra che punta all’Europa sarebbe giusto, anzi doveroso, che l’accettasse".

Nella recente storia rossoblù non si ricordano precedenti altrettanto vistosi di attaccanti di fatto messi sul mercato dal proprio allenatore: ma la notizia sarebbe stata se Thiago di Arnautovic avesse pubblicamente preteso la riconferma. Passo peraltro non necessario, dal momento che Arna è legato al Bologna per altre due stagioni, ovvero fino al 2025. Il problema è che a Casteldebole i suoi grandi elettori furono Sinisa Mihajlovic e Walter Sabatini, i veri artefici dell’operazione che due estati fa riportò in Europa il centravanti ammaliato dagli yen cinesi.

Thiago, Arnautovic se lo è ritrovato in casa e, tanto per citare parole care al compianto Sinisa, non serve un ingegnere nucleare per capire che nel suo undici ideale il centravanti non deve avere le caratteristiche di Arnautovic. Tradotto: se dipendesse solo da lui Motta del nazionale austriaco farebbe volentieri a meno. Adesso ci si è messo di traverso anche un piede, che è poi il famoso piede destro ammaccato da Mancini nel Roma-Bologna dello scorso 4 gennaio e che, dopo un edema osseo, ha presentato anche il conto di una lesione all’estensore breve, un muscolo piccolo, ma strategico che ha impiegato più tempo del previsto per tornare a funzionare a dovere. Non del tutto però, se è vero che Arnautovic in nazionale ha dovuto abbandonare il campo dopo un’ora della sfida col Belgio e con la Svezia si è dovuto accontentare di entrare in campo solo nella ripresa.

Al di là dei desideri espressi da Motta a Casteldebole nessuno si sogna nemmeno lontanamente di scaricare Arnautovic, sia perché il nazionale austriaco ha la forza del contratto in essere e sia perché i dieci milioni che il club chiede per la sua cessione non garantirebbero la certezza di mettersi in casa un attaccante da dieci-quindici reti, che è quanto ha dimostrato di valere Arnautovic in serie A. Ora il rebus diventa ancora più rebus, perché se è lo stesso calciatore a denunciare un guaio fisico per guarire dal quale "possono volerci mesi" chi potrebbe dietro le quinte cullare l’idea di una sua cessione dalle dichiarazioni di Arnautovic non ricava alcun vantaggio pratico. Sarà solo un caso, ma alla voce Arnautovic non c’è mai pace.

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