Pagliuca cavalca il sogno Champions: "Bologna, così l’Europa è davvero possibile"

L’ex portiere: "Sarebbe segno di grande crescita. Vedo una squadra tosta, organizzata e letale nel colpirti alla fine. Sartori è un top"

di MASSIMO VITALI -
28 dicembre 2023

Bologna, 28 dicembre 2023 – Gianluca Pagliuca, lei che in carriera ha vinto quasi tutto crede al sogno Champions del Bologna?

"Primo: quando vivi un momento di euforia devi cavalcarlo in tutti i modi, senza accontentarti o metterti dei limiti. Secondo: per essere quarti anche a maggio devono incastrarsi tante cose. Terzo: mai dire mai, nel senso che fin qui quali sono le squadre che hanno messo sotto il Bologna?".

Nel riquadro Gianluca Pagliuca, ex portiere del Bologna. In grande l’esultanza al termine della sfida con l’Atalanta (Schicchi)
Nel riquadro Gianluca Pagliuca, ex portiere del Bologna. In grande l’esultanza al termine della sfida con l’Atalanta (Schicchi)

Ce lo dica lei.

"Il Milan alla prima di campionato: poi nessun’altra. Nemmeno le due che lotteranno fino alla fine per vincere lo scudetto, Inter e Juventus. Perché l’Inter il Bologna l’ha appena eliminata dalla Coppa Italia e a Torino in campionato con la Juve il pareggio per i rossoblù andò molto stretto".

Quindi lei ci crede.

"Io credo a quello che vedo. E adesso vedo una squadra tosta, cinica e organizzatissima, che dietro corre pochissimi rischi, che spesso ti lascia sfogare ma che alla fine è letale nel colpirti: è l’identikit delle tre vittorie con Roma, Inter e Atalanta. E ho detto Roma, inter e Atalanta...".

Benvenuti nel club delle grandi.

"Sì, questo Bologna gioca con una mentalità pazzesca, che rende possibile qualsiasi impresa". Tipo vincere la Coppa Italia? "Se ambisci ad andare in Europa la Coppa Italia è la strada più facile. La Fiorentina ai quarti sarà un osso duro: ma il vero osso duro per tutti oggi è il Bologna".

Il quarto posto in campionato durerà?

"Come dicevo, devono incastrarsi tante cose. Inter e Juventus stanno lassù e faranno un campionato a parte. Il Milan ha i suoi problemi, a cominciare dai mille infortuni. Il Napoli non mi sembra che goda di grande salute e adesso perderà Osimhen per la Coppa d’Africa. Tra chi insegue vedo bene la Roma, che ha i mezzi per risalire, molto più della Lazio. Che possa riuscirci anche l’Atalanta ho invece qualche dubbio".

Se il campionato finisse oggi il Bologna sarebbe in Champions.

"Ma poiché so com’è fatto il calcio io firmerei subito per un piazzamento da Europa League, arrivo a dire anche da Conference League: piazzarsi tra le prime sette della serie A sarebbe comunque il segno di una grande crescita".

Quando dice ‘so com’è fatto il calcio’ pensa per caso all’Udinese-Bologna del 6 marzo 2005?

"Purtroppo sì. Quel giorno vincemmo con un gol di Tare, io parai l’impossibile e Mazzone a fine partita disse che un Pagliuca così meritava di essere richiamato in nazionale. Ottavi a marzo, l’Europa vicina ma poi crollammo nelle ultime undici partite perdendo lo spareggio salvezza col Parma e finendo in B".

Teme altri tonfi?

"No, perché questo Bologna è umile e solidissimo e sono sicuro che non mollerà fino alla fine".

Zirkzee a parte, chi è il top player: Motta o Sartori?

"Motta oggi ce lo invidiano giustamente tutti, Sartori è il diesse più bravo in circolazione: bravi i dirigenti che li hanno portati qui".

E bravo anche Ravaglia, che lei ha svezzato nelle giovanili rossoblù.

"Grande il nostro Ravaglione! Dico nostro perché penso al lavoro che abbiamo fatto io, Oriano Boschin e Vincenzo Benvenuto. Aggiungo che Federico è molto maturato rispetto al portiere che era quando debuttò prendendo cinque gol dalla Roma. Ma non dimentico Skorupski: se sabato non fa quella paratona su Ederson oggi commenteremmo un’altra partita".

Le rammento un’altra data: 27 agosto 2002, Fulham-Bologna 3-1, finale di ritorno di Intertoto e ultima apparizione dei rossoblù in Europa.

"Quei tre gol di Inamoto me li sogno ancora. Ma oggi dico che dopo oltre vent’anni questo è l’anno giusto per tornare in Europa. E ripeto, non faccio lo schizzinoso: Champions, Europa League o Conference, l’importante è viaggiare a metà settimana".

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