L'Inter crolla e risorge in Champions: clamorosa rimonta a Lisbona (da 3-0 a 3-3)

Il Benfica domina il primo tempo con una tripletta dell'ex Joao Mario, nella ripresa l'Inter fa tre gol in venti minuti: apre Arnautovic, poi Frattesi e il rigore di Sanchez

di MANUEL MINGUZZI
29 novembre 2023
Il gol di Frattesi accorcia le distanze (Ansa)

Il gol di Frattesi accorcia le distanze (Ansa)

Lisbona, 29 novembre 2023 - Tutto il peggio e tutto il meglio dell'Inter in 90 minuti. Un primo tempo disastroso porta i nerazzurri sotto di tre gol contro il Benfica, trafigge una tripletta di Joao Mario in 34 minuti, ma nella ripresa Arnautovic apre la rimonta poi completata da Frattesi e da un rigore di Sanchez. L'Inter risorge in venti minuti nel secondo tempo e sfiora addirittura la vittoria al 95' con Barella che colpisce la traversa e con il Benfica in dieci per l'espulsione di Silva. La squadra di Inzaghi, dunque, ha dimostrato una buona capacità di reazione nonostante il turnover e la debacle iniziale, con la possibilità, all'ultima giornata, di giocarsi il primo posto del girone contro la Real Sociedad. Prima, però, c'è il Napoli al Maradona per proseguire la marcia anche in campionato.

Avvio choc

Turnover conferma per Inzaghi che lancia Audero in porta, c’è Bisseck braccetto di destra con Darmian e Carlos Augusto quinti di centrocampo, il regista è Asllani, mezze ali Frattesi e Klaassen. In avanti Arnautovic in coppia con Sanchez. Nel Benfica è Tengstedt la prima punta con l’ex Joao Mario a sinistra, Rafa Silva trequarti e Di Maria a destra. L’inizio nerazzurro è sostanzialmente tragico. Il Benfica fiuta l’opportunità contro una Inter rimaneggiata e parte con aggressività e intensità, sfruttando le inevitabili disattenzioni nerazzurre. Gli ospiti sono passivi, privi della giusta attenzione e così già al 6’ c’è il vantaggio: basta una sponda di Tengstedt per l’accorrente Joao Mario, piattone preciso. Il guardalinee segnala il fuorigioco ma giustamente interviene il Var: tutto regolare e 1-0. Asllani prova a suonare la carica con un destro dalla distanza che finisce centrale tra le braccia del portiere, ma è un mezzo fuoco di paglia infatti l’albanese un minuto dopo perde un sanguinoso pallone al limite dell’area, così si spalanca la porta per Joao Mario che sigla la sua personale doppietta da ex della partita. L’Inter non reagisce, il possesso palla è sterile e poco efficace, soprattutto orizzontale, e appena prova ad attaccare si creano fratture tra reparti in cui il Benfica va a nozze. Di Maria ha una palla buona di sinistro al limite dell’area ma spara di poco alto. Serve una verticale per l’Inter e arriva al 27’ quando Frattesi manda in porta Arnautovic: Trubin salva tutto. Un altro fuoco di paglia. I nerazzurri crollano vistosamente in difesa e all’ennesimo assalto portoghese arriva il tris. Non c’è la giusta intensità nella fase difensiva, tutti sono fermi, i rimpalli sono del Benfica e Tengstedt mette un pallone in mezzo che passa dove c’è Joao Mario. Tap in dell’ex nerazzurro e terzo gol. Cento per cento al tiro e tripletta in 34 minuti. Il primo tempo è tutto qui, ovvero un monologo portoghese e una tortura nerazzurra. Il fatto che l’Inter non ne abbia è testimoniato dagli ultimi tre minuti di recupero che registrano un possesso palla finalizzato solo a evitare ulteriori guai prima di rientrare negli spogliatoi.

La rimonta nella ripresa

Inzaghi non cambia all’intervallo e prova a vedere se i suoi riescono a reagire in autonomia. L’atteggiamento appare effettivamente diverso e Carlos Augusto impegna subito dalla distanza Trubin con un ficcante sinistro. C’è anche una punizione di Sanchez, ma è centrale e la parata è semplice. Ma è una Inter diversa e il gol arriva al 52’ quando Arnautovic piazza il tap in da due passi su sponda aerea di Bisseck. Anche stavolta il guardalinee alza la bandierina e ancora una volta deve intervenire il Var: 3-1. I nerazzurri ci provano, quantomeno c’è l’idea di creare una fase di possesso maggiormente convinta e sorretta da una attenzione migliore in difesa. Tempo cinque minuti e Frattesi piazza il secondo. Stavolta il centro è di Acerbi che taglia un cross fendente per la girata mancina dell’ex mediano del Sassuolo. Gli ospiti attaccano con convinzione, ma si scoprono in contropiede e Bisseck salva una percussione di Tengstedt, poco abile nel controllo a seguire per calciare in porta a tu per tu con Audero. Inzaghi fiuta la possibilità di riprenderla definitivamente e sceglie Barella, Cuadrado e Thuram per Darmian, Klaassen e Arnautovic. I cambi hanno effetto, infatti è proprio il francese figlio d’arte a sfruttare un varco nella difesa del Benfica e cade in area per un contatto con Otamendi che arriva in ritardo. Per l’arbitro è rigore: Sanchez completa la clamorosa rimonta in venti minuti netti. La partita è totalmente cambiata, i nerazzurri hanno ritrovato consapevolezza, mentre il Benfica si è impaurito probabilmente già al primo gol, quello di Arnautovic, così l’Inter ci credere ancora, con altri 18 minuti sul cronometro e una inerzia che è passata di mano. Dentro altri due titolari nell’Inter per il finale, con Lautaro e Dimarco a dare ulteriore qualità alla ricerca del completamento definitivo della rimonta. Il Benfica si vede poco nella ripresa, ma lo fa a otto dalla fine con un siluro di Di Maria deviato in angolo da Audero. Gli episodi Var non finiscono e a cinque dalla fine l’arbitro viene richiamato al monitor: c’è un fallo di Silva a forbice su Barella. Si sceglie per il rosso. Ma sono i padroni di casa ad avere una occasione con Rafa Silva che fugge a Bisseck e spara il diagonale destro che termina a lato. Ci sono, per l’Inter, ben nove minuti di recupero e al 95’ una fuga di Dimarco a sinistra, su apertura di Asllani, porta alla stoccata a centro area di Barella: traversa. E’ l’ultima emozione della partita. L’Inter risorge nel secondo tempo dopo aver toccato il fondo e all’ultima giornata si giocherà il primo posto con la Real Sociedad che ha pareggiato zero a zero con il Salisburgo. Ora il Napoli in campionato.

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