Il Milan è Real, Madrid travolto 1-3: Thiaw, Morata e Reijnders firmano l'impresa al Bernabeu

Dopo 15 anni i rossoneri tornano a vincere in casa delle ‘merengues’: prestazione perfetta della squadra di Fonseca. Padroni di casa a segno su rigore con Vinicius

di MATTEO AIROLDI
5 novembre 2024
La festa di Alvaro Morata e Theo Hernandez, protagonisti della vittoria del Milan a Madrid

La festa di Alvaro Morata e Theo Hernandez, protagonisti della vittoria del Milan a Madrid

Madrid (Spagna), 5 novembre 2024 – Con la musichetta della Champions League sullo sfondo, il Milan si trasforma in “Super Milan”, veste il suo abito migliore e dopo 15 anni sbanca di nuovo il Santiago Bernabeu battendo 3-1 il Real Madrid. Un primo, preziosissimo successo europeo per i rossoneri che per quasi 80’ hanno hanno giocato una partita di strepitosa qualità e intensità: le scelte di Fonseca, che ha rilanciato Leao dal 1’ e ha schierato Musah sulla parte destra della trequarti ma con il compito di scalare per comporre una difesa a cinque in fase di non possesso hanno pagato buoni dividendi, perché sin da subito il Milan ha giocato con personalità e già al 10’ ha sbloccato la situazione con il colpo di testa di Thiaw sull’angolo battuto magistralmente da Pulisic. Immediata, però, la replica che si è affidato a Vinicius che prima ha sprecato una ghiotta occasione in ripartenza e poi firmato il pari su rigore causato dall’unica vera disattenzione della serata di Emerson Royal. Il brasiliano e tutta la difesa rossonera sono infatti riusciti ad imbrigliare bene Mbappé e compagni, mentre l’attacco ha girato quasi alla perfezione e al 39’ ha confezionato il nuovo sorpasso, firmato da Morata che con prontezza ha ribadito in rete la respinta di Lunin su tiro di un Leao estremamente positivo. Nella ripresa il Milan ha quindi continuato a contenere il Real e a creare buone opportunità arrivando al tris con Reijnders al 73’. Soltanto nel finale, grazie anche ai cambi di Ancelotti il Real è uscito dal guscio e ha cercato di rimettere (senza successo) in discussione il risultato andando in gol (poi annullato per fuorigioco attivo di Rodrygo) con Rudiger.

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Le scelte di Ancelotti e Fonseca

Ancelotti schiera le merengues con un 4-3-1-2 pronto a trasformarsi in 4-3-3 con Lucas Vasquez, Rudiger, Militao e Mendy a copertura del portiere Lunin, schierato al posto dell’infortunato Courtois. A sorpresa ci sono invece Valverde e Modric a centrocampo assieme a Tchoameni, mentre Bellingham agisce alle spalle di Mbappé e Vinicius, schierati in attacco. 4-2-3-1, invece, per il Milan di Fonseca che nel pacchetto arretrato davanti a Maignan schiera Emerson Royal, Thiaw, Tomori e Theo Hernandez. Fofana e Reijnders formano invece la diga davanti alla difesa. Le sorprese maggiori sono nel terzetto sulla trequarti a supporto di Morata: a sinistra torna Leao dopo tre partite iniziate dalla panchina, mentre a destra c’è Musah pronto a scalare per formare una difesa a cinque in fase di non possesso. In mezzo, invece, ancora l’inamovibile Pulisic.

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Primo tempo

Il Real prova a partire forte e dopo appena 3’ lancia il primo segnale del match con il diagonale di Mbappé che si spegne di poco sul fondo alla destra di Maignan, ma il Milan non si lascia intimorire e, sfruttando la catena di sinistra, gioca con personalità e riesce ben presto ad uscire dal guscio creando una situazione pericolosa già al quinto con uno scambio tra Leao e Theo Hernandez che arriva al tiro dalla linea di fondo. Bastano però altri cinque minuti ai rossoneri per sbloccare la situazione al Bernabeu: da una sgroppata di Leao nasce infatti il calcio d’angolo che Pulisic pennella sulla testa di Thiaw per l’1-0 rossonero. Immediata e veemente la replica del Real che sul cambio di fronte sfiora il pari prima con Mbappé che a tu per tu con Maignan si fa ipnotizzare dal portiere francese e poi con Vinicius, fermato ancora una volta dall’estremo difensore transalpino. Le “Merengues” capiscono che devono provare a fare sul serio contro un Milan che in fase di non possesso si copre con un’attenta difesa a cinque e al 21’ riescono a riequilibrare le sorti del match: da una palla persa di Theo Hernandez nasce infatti l’azione che porta Emerson Royal a stendere Vinicius con le cattive in piena area. Per l’arbitro sloveno Slavko Vincic non ci sono dubbi: è calcio di rigore e sul dischetto si presenta proprio l’esterno brasiliano che supera con un leggero pallonetto centrale Maignan. Il pari dei “Blancos” non manda però in tilt i meccanismi degli uomini di Fonseca che continuano a fare la partita con ritmo e personalità e alla mezz’ora si rende nuovamente pericoloso prima con Theo Hernandez e poi con la frustata dal limite di Reijnders, che Lunin devia non senza fatica in calcio d’angolo. È il preludio al nuovo sorpasso rossonero che arriva al 39’: Pulisic soffia un pallone preziosissimo a Tchouameni e serve Leao che nel cuore dell’area si gira e calcia; Lunin para ma Morata si fa trovare all’appuntamento con il gol e insacca sulla respinta del portiere russo. Un 2-1 che gli uomini di Fonseca riescono a blindare fino all’intervallo anche grazie alla parata proprio in chiusura di tempo di Maignan neutralizza un tiro velenoso di Mbappé al culmine di un contropiede.

Secondo tempo

Il primo tempo passato a rincorrere i rossoneri spinge Ancelotti a mescolare le carte dopo la pausa e a inserire l’ex di serata Brahim Diaz e Camavinga per Tchouameni e Valverde. Le “Merengues” ripartono con maggiore intraprendenza, mentre il Milan cerca di non concedere profondità ma finisce per schiacciarsi verso la propria trequarti. Quando va in attacco, però, la banda rossonera sa sempre rendersi pericolosa, come al 52’ quando Leao – sugli sviluppi di una ripartenza – sfiora il tris con un colpo di testa su cross al bacio di Emerson Royal, che Lunin riesce a neutralizzare con una parata sensazionale. Non pago, il portoghese ci riprova anche al 55’ e al 56’ sprecando due buoni contropiedi. I rossoneri riescono così a contenere i rischi almeno fino al 61’ quando, dopo un errore in uscita, Mbappé riceve palla ma spreca l’ennesima occasione a pochi passi da Maignan. La risposta rossonera arriva al 68’ con il palo colpito di tacco da Morata sugli sviluppi di un angolo. L’ultima giocata della serata dell’attaccante spagnolo che al 70’ – un po’ acciaccato per un duro colpo subito in partita – lascia il campo assieme a Pulisic per far spazio ad Abraham e Loftus-Cheek. Forze fresche per uun Milan che continua a tenere il pallino del match in mano e al 72’ cala il tris: Abraham lavora alla perfezione il primo pallone toccato e serve Reijnders che duetta con Leao, il quale vede il perfetto inserimento in area dell’olandese che a tu per tu con Lunin non fallisce il colpo del 3-1 milanista. Rodrygo e Fran Garcia sono le ultime, disperate mosse di Ancelotti per cercare di recuperare il risultato: il Real si gioca quindi il tutto per tutto e si getta all’attacco e all’81’ prova a riaprirla con il gol di Rudiger, ma la gioia del gol dell’ex Roma dura un fazzoletto di pochi secondi perché il VAR annulla tutto per un fuorigioco attivo di Rodrygo. Il finale si trasforma così in un assedio tambureggiante delle “Meregues” (clamorosa parata di Maignan su colpo di testa di Brahim Diaz in pieno recupero), ma il castello difensivo del Milan – che all’87’ sfiora il poker con il piatto destro di Loftus-Cheek su cross di Okafor – regge e al triplice fischio di Lunin gli uomini di Fonseca possono festeggiare l’impresa che può significare un punto di svolta della stagione.

Il tabellino

Real Madrid (4-3-1-2): Lunin; Lucas Vazquez, Rudiger, Militao, Mendy (dal 74’ Fran Garcia); Valverde (dal 46’ Camavinga), Modric (dal 63’ Ceballos), Tchouaméni (dal 46’ Brahim Diaz); Bellingham (dal 74’ Rodrygo); Mbappé, Vinicius. All. Carlo Ancelotti.

Milan (4-2-3-1): Maignan; Emerson Royal, Thiaw, Tomori, Theo Hernandez; Fofana, Reijnders; Musah, Pulisic (dal 70’ Loftus-Cheek), Leao (dal 77’ Okafor); Morata (dal 70’ Abraham). All. Paulo Fonseca.

Marcatori: Thiaw (12’), Vinicius (23’), Morata (39’), Reijnders (73’).

Note – Ammonizioni: Camavinga, Militao, Vasquez, Vinicius, Fofana.

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