Fiorentina, la fame c’è ancora. Tre minuti che valgono il biglietto per Praga

Tanti cambi contro la Roma (che come i viola ha giocato con tante riserve). Ma proprio in una partita così particolare, la squadra di Italiano ha saputo reagire dopo la delusione in Coppa Italia. Non era scontato. Un bel segnale per la caccia al Jackpot in Europa

di ANGELO GIORGETTI -
28 maggio 2023
Le lacrime di Venuti al termine di Fiorentina-Roma (Foto Germogli)

Le lacrime di Venuti al termine di Fiorentina-Roma (Foto Germogli)

Firenze, 27 maggio 2023 – Difesa alta, rischi altissimi. Roma assassina nei blitz verticali, Quarta frastornato più degli altri, Cerofolini migliore in campo: nel primo tempo segnali cupi e nuvole nere dopo il ko nella finale di Coppa Italia.

Ma la fame della Fiorentina è sempre viva, più che fame bisognerebbe forse chiamarla urgenza di raccogliere qualcosa dopo un’annata pazzesca, piena di bassi ma anche molti alti, e poi due finali come non succedeva da 62 anni: questo gruppo ha energie sempre vive, lo ha dimostrato ribaltando in tre minuti una partita che la Roma aveva forse pensato di dominare infilandosi negli spazi, approfittando dell’imprecisione viola, oltreché di uno sconforto visibile da Marte.

Molte riserve in campo da una parte e dall’altra, la Roma è attesa dalla finale di Europa League e la Fiorentina giocherà una settimana più tardi quella di Conference: il rischio che le squadre  avessero la testa altrove era sensato e chissà come sarebbe finita se ci fossero stati tutti i titolari.

Ma più del risultato – probabilmente ininfluente per il campionato – sono stati importanti i segnali e quello inviato dalla Fiorentina è forte e chiaro. Italiano e i giocatori sono invasi da un’energia nucleare, hanno la chiara volontà di scrivere i propri nomi sugli almanacchi che racconteranno questa stagione viola.

Il contributo di tutti è evidente, ancora una volta chi ha giocato meno è stato fra i protagonisti, a cominciare da Kouame che nel quarto d’ora finale ha saputo smazzare la partita.

Ci sarà bisogno di tutti e ognuno è convinto di poter lasciare la propria firma, a prescindere dai minuti giocati: è come se questo mucchio di uomini aspettasse il 7 giugno per essere risarcito, dopo un’annata lunga 60 partite, record assoluto della storia viola. Ci voleva una botta di vita, dopo la delusione in Coppa Italia nella finale contro l’Inter. Ecco perché una partita ribaltata in tre minuti può valere il biglietto che porterà la squadra a Praga.

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