Inter, Zhang pronto a rinegoziare il prestito con Oaktree: la strategia per andare avanti

La proprietà nerazzurra ha utilizzato meno della metà dei 275 milioni di Oaktree: è la strategia basata sull’autosufficienza per provare a ridiscutere il rifinanziamento

di MANUEL MINGUZZI -
30 maggio 2023
Lautaro Martinez e Steven Zhang

Lautaro Martinez e Steven Zhang

Milano, 30 maggio 2023 - L’autosufficienza finanziaria per ridiscutere il prestito e il rifinanziamento. Steven Zhang prova così a tenersi l’Inter. Il prossimo anno scade il prestito da 275 milioni di Oaktree, lievitato con gli interessi, e Suning sta imbastendo la strategia migliore per evitare che il fondo Usa eserciti il pegno prendendosi le quote del club. La missione è ridiscutere i termini e agevolare un rifinanziamento, cercando di usare in maniera parsimoniosa i 275 milioni di prestito. Infatti, la proprietà fino adesso non ha fatto largo uso del finanziamento predicando una autosufficienza imbastita con oculatezza sul mercato calciatori, abbassamento dei costi e aumento dei ricavi. Lo scopo sembra quello di dimostrare la capacità dell’Inter di camminare sulle proprie gambe e poter ovviamente ridiscutere i termini con Oaktree.

La grana Digitalbits, ma ci sono i ricavi Champions

I conti dell’Inter si prospettano migliori sul prossimo bilancio di esercizio, anche la vicenda sponsor ha causato qualche problema. Da un lato c’è la grana Digitalbits, che sarà risolta probabilmente in tribunale, dall’altro i ricavi Uefa per un grande percorso Champions fino alla finale. I mancati pagamenti dello sponsor, che ha saltato tutte le rate stagionali per 24 milioni totali, più i bonus di circa 6 milioni, faranno mancare circa 30 milioni alla voce ricavi da sponsor, ma essere arrivati fino alla finale di Champions League garantirà dalla Uefa circa 60 milioni a cui aggiungere gli straordinari dati del botteghino. C’è margine di manovra sia a bilancio sia, in parte, sul mercato, ben sapendo che probabilmente una cessione ci sarà.

Meno della metà dei 275 milioni

Steven Zhang non ha intenzione di mollare l’Inter, o almeno non a cifre inferiori rispetto al miliardo fissato mesi fa e che nessuno nel mondo imprenditoriale e della finanza ha offerto. Serve però trovare la via giusta per rimanere in sella, considerando il prestito di Oaktree che scade nel 2024 e con il rischio che il fondo Usa, in caso di inadempienza, si possa prendere il controllo del club. Gestione oculata delle risorse per Zhang che fino adesso ha utilizzato meno della metà dei 275 milioni di prestito. I prospetti del bilancio infatti parlano di 116 milioni versati, dato a marzo 2023, con 41 milioni aggiunti ai 75 già versati in precedenza. Ovviamente ha inciso il mercato in uscita, con le grandi plusvalenze realizzate con Romelu Lukaku e Achraf Hakimi, tutte utili a garantire autosufficienza al club che ora vuole spostare più avanti la scadenza del prestito. Dimostrando la capacità di centellinare e gestire le risorse, il presidente Zhang è pronto a ridiscutere i termini con Oaktree, o con un nuovo finanziamento o con una dilazione dei termini di restituzione. Lo scopo è quello di evitare guai in caso di inadempienza, la quale porterebbe il fondo a rivalersi sulle quote del club.

Zhang e la cessione: un miliardo

Non c’è l’intenzione da parte della proprietà di cedere l’Inter. Anche per questo è stata imbastita una strategia sul prestito. Oppure, l’ipotesi potrebbe essere presa in considerazione a fronte di una offerta adeguata, la quale per ora non c’è. La valutazione della famiglia Zhang è di circa un miliardo di euro e per ora nessuno si è spinto così in alto. Certo, l’ottimo percorso in Champions League può far accrescere l’appeal dell’Inter al cospetto del mondo imprenditoriale e finanziario, ma per ora l’ipotesi numero uno è andare avanti con Suning. Ci sono advisor al lavoro ma nessuno si è spinto fino a soddisfare le richieste degli Zhang. E allora serve ridiscutere il prestito e relativi termini di scadenza, imbastendo un piano economico e sportivo che garantisca bilanci sempre più sani ma competitività ad alti livelli intatta.

Adani e la Champions: “City favorito, ma…”

Intanto si avvicina il grande appuntamento della finale di Champions League, in programma il 10 giugno contro il Manchester City di Guardiola. Mentre si mormora già di un ampio turnover contro il Toro con massima attenzione alla finale, dalla Bobo Tv l’ex nerazzurro Lele Adani ha cercato di predire e analizzare la sfida. City chiaramente favorito, ma l’Inter ha le armi per fare male: “Per me vincerà il Manchester City la finale di Champions League. Io dico 65% City, 35% - le parole di Adani - Secondo me la cosa più importante è il valore dei nerazzurri quando hanno la palla. Ora l’Inter gioca benissimo. Ha ottenuto risultati, è diventata forte e gioca un gran calcio. Nella costruzione, tutti impostano, tutti si inseriscono, ha delle rotazioni che Guardiola rispetterà. L’Inter deve fare il suo calcio e può arrivare a far male al City”. Importante anche la catena di sinistra, dove Dimarco ha messo in campo evidenti progressi durante la stagione avvicinando sempre di più il rendimento di Ivan Perisic: “Federico adesso fa l’ala come Perisic, quindi crossa, tira ed è molto più simile al croato. Gli va riconosciuta questa crescita - ancora Adani - L’Inter deve dunque fare il suo calcio, non serve la via di mezzo. I nerazzurri non devono avere paura perché ora giocano un calcio moderno”. E sulla possibilità che possano giocare Lautaro e Lukaku assieme Adani la vede così: “La Lu-La sta tornando ai livelli di Conte e Lautaro è un top al mondo”. E ad Istanbul, a sostenere i colori nerazzurri, ci saranno anche tutti i dipendenti del club. Su invito del presidente Steven Zhang, la proprietà è pronta a portare all’Ataturk i dipendenti con un paio di charter messi a disposizione da Malpensa verso Istanbul. Saranno circa 500 le persone che seguiranno l’Inter per la sfida contro il Manchester City: Steven Zhang vuole con sé tutta la famiglia nerazzurra. Annunciato anche qualche grande ex come Marco Materazzi, Wesley Snjider, senza dimenticare giocatori ancora in attività come Ivan Perisic e Achraf Hakimi che erano presenti a San Siro pure in occasione del derby di ritorno in semifinale di Champions.

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