Italia, Spalletti: le mosse che hanno rivoluzionato gli azzurri

Qualificazione Europei: cinque cambi per battere l’Ucraina, Raspadori e Frattesi decisivi, Locatelli certezza

di PAOLO FRANCI
13 settembre 2023
Luciano Spalletti, tecnico della Nazionale italiana

Luciano Spalletti, tecnico della Nazionale italiana

Roma, 13 settembre 2023 – La brutta trasferta in Macedonia, alla fine è servita più di quel che non dica il (pessimo) risultato. E anche un tecnico che non ama cambiare troppo - anzi - come Luciano Spalletti ha finito per farlo contro l’Ucraina, inserendo ben cinque novità. Cinque cambi che, in qualche caso, se non suonano come bocciatura poco ci manca. E comunque non vi è dubbio che le convinzioni gerarchiche di Spalletti dopo la bella serata di San Siro, siano cambiate decisamente.

Prima delle cose tecniche però, la splendida lezione di vita ai suoi ragazzi, un vero colpo di tacco. Sui fischi a Donnarumma, Big Luciano va giù dritto nella notte del Meazza: “C’è stata data una possibilità che tutti vorrebbero vivere, ma non possono. E non mi stanno bene quelli che poi reagiscono sui social con delle frasettine. Noi abbiamo il dovere di comportarci come professionisti, non come bambini viziati. Si sta zitti. Probabilmente se ci hanno fischiato hanno visto qualcosa che non va bene”. Tradotto: chi fa il calciatore ha mille privilegi, guadagna a dismisura, se poi qualcuno ti fischia: 1) un motivo ci sarà 2) tra mille privilegi, quando succede devi reagire da professionista e andare avanti.

Spalletti non lo dice, ma crediamo che pensi: se scegli di andare a Parigi per guadagnare, l’essere fischiato dai milanisti - sebbene non condivisibile - può essere parte del gioco, azzurro o non azzurro.

Poi ci sono le cose tecniche. Jack Raspadori ha giocato alla grande. Ha fatto il pivot facendo girare l’attacco. È venuto incontro aprendo spazi. Ha chiamato e aperto il primo pressing. Vero, è stato impreciso in zona gol, ma l’impressione è che Spalletti abbia trovato il suo centravanti. E il fatto che al Meazza sia entrato Retegui e non Immobile, sa di bocciatura, nonostante il gol in Macedonia.

Locatelli ha giocato una gran partita, di clava e di fioretto. Se sta bene il regista è lui e Cristante può essere una valida alternativa. Addirittura impietoso è il paragone tra il disastroso Politano visto nel match con i macedoni rispetto a Zaniolo. L’ex romanista ha giocato una gran partita come non gli capitava da tempo, strappi, occasioni, tiri, ha travolto il suo controllore e se tiene di testa, Spalletti ha trovato la sua ala ultramoderna.

C’è poi Scalvini, saggezza da senatore, impostazione e quella complicità sul gol del 2-1 che si può perdonare. E’ già in concorrenza per una maglia da titolare. Di Frattesi è forse inutile parlare. O meglio, parliamone cercando di capire perché non sia stato messo dentro già dalla prima partita. Togliere una maglia a Tonali o Barella non sarà semplice, ma come si fa a non considerarlo titolare? Suvvia.

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