Juve, le fatiche di Champions si fanno sentire. Fa discutere il rosso a Conceicao

Primo inciampo per la Juve di Motta, appannata e labile contro il Cagliari al di là delle polemiche arbitrali. Polemiche per l’espulsione di Conceicao. Motta: ora c’è un precedente

di MANUEL MINGUZZI -
7 ottobre 2024
Thiago Motta

Thiago Motta

Torino, 7 ottobre 2024 – Prima partita senza brillare, primo gol incassato e due punti lasciati per strada a Napoli e Inter. Le tre big avevano sulla carta match abbordabili, difficili ma non impossibili, Como, Toro e soprattutto Cagliari, ma alla fine ha steccato solo la Juventus, complice forse una stanchezza più evidente dovuta al triplo impegno. In fin dei conti, il Napoli può contare su una partita a settimana, un bel vantaggio nel demerito di non aver conquistato le coppe europee, l’Inter di Inzaghi ha fatto turnover con la Stella Rossa, e in parte ha sofferto con il Toro, mentre la Juve ha chiesto uno sforzo in più dopo l’impresa di Lipsia, con rotazioni più corte anche a causa di qualche assenza. E forse è stato un fattore nell’uno a uno finale che ha messo in mostra un certo appannamento, a maggior ragione se si considera il palo dei sardi che avrebbero anche potuto portare via la posta piena. Certo, c’è stata anche l’inferiorità numerica per l’espulsione di Conceicao, secondo giallo per simulazione, con relative polemiche, un fattore che ha acuito il concetto di stanchezza.

La prestazione è piaciuta poco a Motta

Le analisi del post partita sono iniziate da ciò che la Juve non è riuscita a fare, nella fattispecie segnare il secondo. La squadra ha voluto gestire il risultato, smettendo di attaccare, accontentandosi del corto muso che poi non è arrivato. A dire il vero, Dusan Vlahovic l’occasione per il secondo l’ha avuta, dopo la corta respinta di Scuffet, ma a porta semi vuota ha incredibilmente calciato a lato. Sarebbe stato forse il gol da tre punti. Il Cagliari, però, è sembrato più brillante, più energico sulle gambe e quando ha visto la Juve in difficoltà ha iniziato a crederci anche a livello psicologico. Gli errori hanno fatto il resto, come l’inopinato rigore concesso, che nel regolamento di oggi è netto e su cui c’è poco da discutere. Lì i bianconeri hanno sbandato realmente e ci si inizia a interrogare sull’apporto, per ora evanescente, di Douglas Luiz, colui che avrebbe dovuto dare tanta qualità a centrocampo. A Motta non è piaciuta del tutto la Juve nel complesso e lo ha detto chiaramente: “Dopo la rete abbiamo controllato, ma serve continuare ad attaccare bene e nel secondo tempo non abbiamo segnato il secondo. Il Cagliari dava sempre la sensazione di poter rientrare e abbiamo fatto quasi tutto noi”. Insomma, il Motta pensiero è chiaro, se la Juve svolge bene il suo compito tutto dipende da se stessa, da quello che fa e invece col Cagliari qualcosa non è stato fatto e così è maturato il pareggio. Si poteva gestire meglio attaccando e segnando la seconda rete non ci sarebbe stato il pareggio. Banale, banalissimo, ma la rincorsa ai trofei passa anche da miglioramenti su questi dettagli che possono apparire insignificanti ma che invece rivestono una importanza capitale. Non a caso Motta è stato di nuovo molto eloquente nella chiosa finale: “Per poter competere dobbiamo migliorare”.

Polemiche per il rosso a Conceicao

Poi c’è la questione arbitrale. Ha fatto discutere il rosso a Francisco Conceicao, doppio giallo, il secondo per simulazione, e anche per i moviolisti la decisione di Marinelli è parsa severa. O meglio, un piccolo braccio sulla sua spalla c’è, non da rigore ma forse nemmeno da simulazione netta. Corretti invece i penalty, compreso quello per il Cagliari rivisto all’on field review dopo che Marinelli aveva fatto continuare il gioco in presa diretta. Per l’ex arbitro Gervasoni tutto giusto quanto deciso in campo sui penalty: “Da regolamento quello per la Juve c’è perché il difensore ha la mano sopra la testa e il movimento è stato ritenuto non congruo. C’è anche il secondo perché il difendente colpisce l’attaccante”. Poi si arriva al giallo di Conceicao per simulazione. Il portoghese da un lato cade in maniera eccessiva e sproporzionata, ma dall’altro c’è una mano sulla sua spalla che dovrebbe sanare la simulazione: “Eccessivo il secondo giallo” la risposta di Gervasoni a Open Var di Dazn. E pure a Motta non è andato tanto giù il rosso. Per l’allenatore della Juve si crea un precedente: da qui in avanti tutti dovranno essere ammoniti. “Non dovrà più esserci interpretazione e bisognerà sempre ammonire le simulazioni. Conceicao è un ragazzo fantastico e gli servirà per migliorare, ma per il bene di questo gioco ora non si potranno vedere più a metà questi episodi”, il commento di Thiago.

Pogba verso la risoluzione. Occhi su Lucca

Intanto la Juve deve anche guardare al mercato. Paul Pogba potrebbe tornare a giocare da marzo in avanti, ma quasi certamente non lo farà nella Juve di Thiago Motta. Il club è intenzionato a procedere con la risoluzione contrattuale, ora Pogba è al minimo sindacale, così il francese, se fosse confermata la fine della squalifica in primavera, potrebbe continuare a giocare altrove. Per lui ci sarebbero un paio di offerte dall’Arabia e un paio dalla MLS negli Stati Uniti, situazioni che Pogba può valutare concretamente perché per lui non c’è posto nella Juve. Non rientra nei piani di Motta e dovrà trovare squadra. Non solo mercato in uscita, perché la Juve per gennaio deve ragionare su due fronti: difensore e attaccante. Dietro c’è l’infortunio di Bremer e si continua a pensare a Kiwior come possibile rinforzo, ma anche in avanti servirà fare qualcosa e l’indiziato a fare posto è Arek Milik. Il polacco non si è ancora visto ed è reduce da un lungo infortunio, così Giuntoli potrebbe decidere a gennaio di chiudere il rapporto per fare spazio a un nuovo innesto. Il nome nuovo sarebbe quello di Lorenzo Lucca dell’Udinese, giocatore che Motta avrebbe voluto anche a Bologna.  

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