Juve, che succede con Danilo? Ipotesi separazione a gennaio
Il brasiliano ha giocato solo cinque minuti e il capitano è Gatti, il contratto in scadenza nel 2025 impone una riflessione: ipotesi araba a gennaio
Torino, 15 settembre 2024 – Mentre Thiago Motta lavora per far ritrovare alla Juve il gol, la difesa continua a non subirne. Ed è un dato importante. Almeno garantisce risultati quando non si riesce a vincere. Due zero a zero consecutivi potrebbero aprire un piccolo squarcio nel ‘mottismo’ imperante, ma è anche giusto e doveroso dare tempo al nuovo mister, che ha deciso di rivoluzionare il calcio di Max Allegri. Ecco, nel calcio del corto muso c’era un difensore quasi imprescindibile, Danilo, che in quello di Motta sempre essere passato in secondo piano, dietro a Gatti, Bremer e perfino a Savona nel ruolo di terzino. Il brasiliano, fino a qui, ha giocato solo cinque minuti.
Danilo in scadenza, l’Arabia lo corteggia
Quattro partite e solo cinque minuti giocati. Uno scampolo a Verona. Danilo non è più perno delle rotazioni difensive juventine e urge fare una riflessione in vista del futuro. In nazionale ha giocato ma Motta continua a non schierarlo. Il contratto del brasiliano va in scadenza nel 2025 e su di lui pende anche un rinnovo automatico che scatterebbe al 50% delle presenze. Continuando così non le raggiungerà mai e la Juve potrebbe risparmiare un contratto da 4 milioni netti l’anno. Insomma, Danilo non può rimanere così ai margini e a 33 anni ha ancora qualcosa da dare, tuttavia potrebbe farlo lontano da Torino. Non è da escludere che a gennaio le strade si possano separare, con l’Arabia che corteggia il difensore verdeoro, ancora desideroso di giocare con minuti importanti nel calcio professionistico. Gatti gli è davanti nelle scelte di Motta, anche con la fascia di capitano, e in fascia ci sono Cambiaso, il neo arrivato Kalulu, e pure Savona e Cabal. Largo ai giovani e a pagarne le spese può essere proprio Danilo. Gennaio, alla fine, non è così lontano.
Motta e il gol
C’è invece una Juve a due facce in questo avvio di stagione. Bene le prime due partite con gol e gioco corale, meno bene contro Roma ed Empoli. La difesa è imperforabile, 360 minuti più recupero senza gol subiti, ma l’attacco si è leggermente inceppato, soprattutto Vlahovic che al Castellani ha chiuso con un tiro in porta. Motta lo ha detto ‘dobbiamo fare meglio’ e tutto fa parte di un percorso rivoluzionario che è appena partito. E va ribadito che un allenatore può fino a un certo punto, cioè costruire il gioco che porti la squadra ad arrivare in zona di rifinitura, ma negli ultimi venti metri tocca alla qualità dei singoli fare la differenza. Gonzalez e Koop devono ancora inserirsi, Conceicao è già infortunato e Vlahovic viaggia ancora a corrente alternata. Serve tempo per amalgamare tutto, ma nel frattempo la Juve non perde e non subisce reti, aspetto sempre determinante in Serie A. Prossimi due step, fondamentali, in casa con il Psv in Champions e il Napoli di Conte in campionato. Prima prova del nove.
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