Juve, Fagioli e le scommesse: “Passavo 12 ore al telefono, ma ora voglio tornare”

Il mediano bianconero ha parlato a margine di uno spettacolo sul gioco d’azzardo e ha raccontato la sua storia: “Ecco come mi sono reso conto della mia malattia”

di MANUEL MINGUZZI -
28 febbraio 2024
Nicolò Fagioli

Nicolò Fagioli

Torino, 28 febbraio 2024 – Tra qualche mese la squalifica di Nicolò Fagioli terminerà e così potrà tornare a giocare a calcio, con la sua Juve, la maglia bianconera che tanto ama, e il sogno di poter prendere parte agli Europei, anche se un anno di inattività riduce di parecchio le chance. La cosa importante, però, è il percorso che sta seguendo Fagioli per uscire e debellare il vortice che lo ha risucchiato nel campo delle scommesse online su piattaforme illegali. Una droga che di fatto lo teneva impegnato al cellulare per 10-12 ore al giorno senza sosta, senza capire quando era arrivato il momento di fermarsi. Quei giorni difficili Fagioli li ha raccontati a margine di uno spettacolo al teatro Araldo proprio sul gioco d’azzardo: fa tutto parte del percorso di cura per tornare a tutti gli effetti a essere un calciatore professionista.

Fagioli: “Mi piaceva giocare, cercavo la dopamina”

E’ stato un periodo buio e difficile per Nicolò Fagioli, attanagliato da un problema serio, che coinvolge tante persone ignare di essere schiave di una dipendenza. E con la tecnologia basta prendere in mano un cellulare per poter scommettere dove e quando si vuole, soprattutto la cifra che si vuole. Il racconto di Fagioli: “All’inizio pensi di saperne di più perché sei un calciatore, ma poi guardando le partite capisci che non è così - le sue parole - Prima di perdere il controllo mi piaceva giocare, cercavo la dopamina senza essere consapevole. Solo dopo mi sono reso conto che la mia era una malattia e ci ho messo troppo tempo per chiedere aiuto. Stavo 12 ore al telefono. Per fortuna a maggio l’ho fatto”. Fagioli ha iniziato giovanissimo, ancora minorenne, a scommettere: “Le prime volte a sedici anni, lo vedevo come un gioco poi è diventata una malattia. Ho iniziato con le scommesse sportive già dal vivaio Juve”. Poi è diventato professionista e lì la cosa si è fatta peggiore, anche perché ha scommesso su siti illegali e le cifre andate perse sono iniziate a diventare alte: “Non potevo iscrivermi col mio nome e non sapevo bene la differenza tra .it e .com. Sul gioco online è sempre difficile vincere perché le perdite sono istantanee e le vincite hanno bisogno di tempo, per cui ricarichi subito e con questo meccanismo il banco vince sempre”. Un anno fa il momento più difficile, ma ora Fagioli ne sta uscendo: “E’ stata dura, ma ora sto migliorando e mi fa stare bene la presenza della mia famiglia e fare qualche sport. Mi piace giocare a tennis e ho capito di essere sulla buona strada quando ho ricominciato ad apprezzare il tempo trascorso con i familiari”. Adesso c’è solo un obiettivo nella mente di Fagioli: torna a giocare. Un anno di stop per un giocatore professionista è tanto e ritrovare il ritmo partita sarà difficile, ma Fagioli è pronto a tornare e sogna gli Europei: “Il 19 maggio finisce la squalifica e il 26 vorrei giocare l’ultima di campionato - l’ammissione di Niccolò - Ho tanta voglia di tornare in campo. Gli Europei? Sarebbero un sogno per me”. Il giocatore avrebbe voluto continuare a giocare, a detta sua sarebbe stato di aiuto, ma le autorità competenti hanno deciso in altro modo: “Mi avrebbe aiutato giocare e stare lontano dai campi ha reso tutto più difficile, ma sono stato obbligato ad accettare questa punizione altrimenti non sarei più tornato”. Fondamentale anche l’apporto di società e compagni, due colonne basilari per aiutare Fagioli nei giorni più difficili. La Juve, tra l’altro, non gli ha mai fatto mancare supporto e stima, con l’idea di proseguire professionalmente a lungo termine: “Mi hanno aiutato tanto, mi sono stati tutti vicini e mi manca lo spogliatoio prima della partite - ancora Nicolò - Su tutto il resto è come se non fosse successo nulla. Superate le prime due settimane sono tornato a pensare alla squadra. Diciamo che all’inizio c’era rabbia e vergogna, soprattutto quando le cose sono uscite sui giornali, ma dopo ho vissuto un momento di pace e ora c’è solo voglia di tornare in campo”. L’occasione dovrebbe essere Juve-Monza del 26 maggio, data dell’ultima giornata di campionato.

Spiragli sul rinnovo di Vlahovic

Se il futuro di Fagioli riprenderà dal 26 maggio, quello di Dusan Vlahovic si sta affrontando adesso. Il serbo è in trattativa per il rinnovo di contratto in scadenza 2026, con una esigenza da parte del club: abbattere i suoi costi a bilancio. L’idea della Juve, considerando l’ingaggio a salire di Vlahovic, oggi percepisce circa 10 e nel 2026 salirà a 12, è spalmare l'ultimo anno di contratto su più stagioni. Si lavora per trovare un accordo, soprattutto dopo l'ultima annata che è una sorta di rinascita in termini di gol per Vlahovic, autentico trascinatore della squadra di Allegri. Difficile possa accettare un decurtamento della metà dell’ultimo anno di ingaggio, ma si può trovare una via di mezzo tra le esigenze a bilancio e l’ingaggio di un top player che non può, anche per questioni di mercato, scendere troppo sotto i livello di guardia. Nei giorni scorsi ci sono stati colloqui tra Giuntoli e il procuratore di Vlahovic e sembrano esserci basi buone per portare avanti con profitto la trattativa, anche perché altrimenti la Juve dovrebbe prendere in considerazione anche la cessione e, di conseguenza, trovare un sostituto. Intanto, sempre in attacco, si avvicina il ritorno di Moise Kean. Saltato il trasferimento all’Atletico Madrid, l’attaccante azzurro ha ripreso a lavorare a Torino per rientrare in questo finale di campionato e già nella seduta di ieri ha svolto parte del lavoro col gruppo. Non ci sarà nel weekend a Napoli, ma per la partita successiva contro l’Atalanta del 10 marzo potrà già essere a disposizione di Max Allegri. Anche lui cercherà una rincorsa finale agli Europei e proverà a convincere il ct Luciano Spalletti a convocarlo.

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