Juve, Chiesa scaricato da Motta: ma serve una offerta

Il numero 7 scaricato da Motta: siamo stati chiari. Però non ci sono offerte e la Juve accetterebbe anche 15 milioni

di MANUEL MINGUZZI -
4 agosto 2024
Federico Chiesa e Motta, è separazione

Federico Chiesa e Motta, è separazione

Torino, 4 agosto 2024 – Thiago Motta ha parlato chiaro, semmai ce ne fosse bisogno. Federico Chiesa è sul mercato e non rientra nei piani dell’allenatore della Juve. Esattamente come fece a Bologna con Musa Barrow, il tecnico bianconero ha deciso di scaricare chi non fa parte delle sue idee tecnico-tattiche e messo alla porta il figlio d’arte, invitandolo a trovare squadra. Motta ne aveva già parlato internamente con il giocatore e ora lo esortato a fare il bene della Juve e andarsene in maniera pubblica. Resta però una situazione difficile, perché Chiesa è in scadenza e per ora offerte convincenti non ne stanno arrivando: d’altronde tutti i club possono prenderlo a zero euro in vista della prossima stagione. Spendere ora, con la scadenza imminente, non avrebbe senso. Una situazione andrà comunque trovata.

Motta: “Chiesa deve trovare sistemazione”

Due a due per Thiago Motta nella seconda uscita stagionale, stavolta contro il Brest. Il cartello lavori in corso è ancora presente ma quantomento si è visto qualcosa di meglio rispetto a Norimberga. Ma i risultati per ora contano il giusto, servirà essere pronti il 18 agosto. Intanto, c’è il mercato e Motta ha deciso di mettere sull’uscio Federico Chiesa.

Parole inequivocabili quelle pronunciate dal tecnico dopo la partita di Pescara contro i francesi: “Siamo stati chiari internamente e abbiamo parlato con ognuno dei giocatori – la risposta di Motta – Il club sta lavorando per trovare soluzioni e anche i calciatori devono trovarle per il bene del club. La decisione è presa ne siamo convinti”. Tra il dire e fare c’è di mezzo il mare, che significa trovare una squadra disposta a investire per il cartellino di Federico. Missione difficile vista la scadenza al 2025 e la possibilità di prelevarlo a parametro zero. Infatti, pure la Juve sta abbassando le pretese economiche. Si è passati da 25 milioni di euro iniziali ai meno di 20 attuali, sperando che qualcuno si muova concretamente in questa direzione.

In Italia al massimo potrebbe arrivare una richiesta di prestito, dall’estero non si sa, ma incombe più di ogni altro Beppe Marotta che fiuta il colpo per la sua Inter 2025/2026.. Sul mercato in entrata, invece, proseguono i contatti per Nico Gonzalez, ma i costi sono elevati dato che la Fiorentina chiede 35 milioni di euro.

Giuntoli vuole provarci con qualche contropartita tecnica, ma difficilmente la dirigenza viola accetterebbe. Sul giocatore c’è il forte pressing dell’Atalanta. Sono inoltre giorni decisivi per la pista Teun Koopmeiners. L’olandese, da tempo, ha detto sì alla Juve, ma l’Atalanta continua a rispondere no alla proposta di Giuntoli da 45 milioni di euro.

La Dea non vuole trattare oltre la prossima settimana, perché poi parte il campionato e i tempi per un sostituto sarebbero molto ristretti. La Juve proverà ad alzare l’offerta a partire da domani, salendo a 50 milioni, cifra ancora distante dai 60 richiesti dall’Atalanta. Appare una missione quasi impossibile se Giuntoli non troverà il modo di alzare sensibilmente l’offerta, ma il budget non permette grosso margine di manovra considerando che devono arrivare anche un difensore titolare e un esterno titolare. C’è tanto lavoro da fare.

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