Juve, Motta: “Infortuni? Daremo qualcosa in più. Dobbiamo essere solidi”

Il tecnico bianconero in piena emergenza a Birmingham: fuori ancora Vlahovic, Koop ha avuto l’influenza e le rotazioni sono cortissime. Weah sarà il centravanti

di MANUEL MINGUZZI
26 novembre 2024
Thiago Motta

Thiago Motta

Birmingham, 26 novembre 2024 – Juve in grande emergenza a Birmingham dove mercoledì alle 21 ci sarà la sfida, ostica e difficile, contro l’Aston Villa di Unai Emery. Motta senza attacco e con assenze anche a centrocampo, con Koopmeiners reduce dall’influenza, infatti la lista dei convocati comprende solo 17 giocatori, di cui 3 portieri. Rotazioni ridotte all’osso in mezzo con Locatelli, Koopmeiners, Thuram e Fagioli a disposizione, mentre in attacco non ci sono centravanti e Thiago potrà fare affidamento solo su Conceicao, Yildiz, Weah e Mbangula. Insomma, non una situazione facile ma il tecnico non vuole fasciarsi la testa prima di essersela rotta e ha chiesto alla squadra uno sforzo in più per sopperire al problema. Probabile che come prima punta possa toccare a Weah, nell’ennesimo adattamento in un ruolo rimasto scoperto in estate con l’infortunio di Milik non adeguatamente sostituito. E con Vlahovic ancora fuori dopo il problema in nazionale lo squarcio si è aperto del tutto.

Motta: “Dare di più con compattezza”

Thiago chiede mentalità, compattezza, durezza mentale per andare oltre le difficoltà e oltre un avversario di qualità e che in casa rappresenta uno scoglio difficile da superare. Poche rotazioni, nessun centravanti, ma non sta scritto da nessuna parte che la Juve parta sconfitta in partenza: “Voglio vedere continuità – le parole dell’allenatore – Contro il Milan abbiamo disputato una buona partita e affronteremo una squadra pericolosa come l’Aston Villa, capace di fare male nelle ripartenze e noi dovremo essere solidi in difesa per non lasciare spazi. Servirà ricompattarsi e utilizzare bene la palla quando ce l’avremo”. La filosofia di Motta è chiara da tempo: fare possesso palla anche a scopi difensivi. Se ce l’ho io, non ce l’hai tu, se la uso bene io, evito le tue transizioni: per riassumere volgarmente. E allora il possesso palla sarà fondamentale al Villa Park per evitare che i padroni di casa trovino praterie in ripartenza innescando gli uomini di maggior qualità. Servirà una partita perfetta con le poche armi a disposizione, tra queste anche un Teun Koopmeiners reduce dall’influenza: “Anche in queste condizioni resta un grande giocatore e sarà della partita. Ho fiducia in lui e nel gruppo e tutti faranno una grande prestazione”, la risposta di Thiago. Nel ruolo di centravanti, invece, le maggiori probabilità sembrano ricadere su Timothy Weah, probabilmente l’unico in grado di adattarsi in quel ruolo: “Se giocherà ci darà tanto, ma se giocherà un altro varrà lo stesso concetto. Ho fiducia”, la carica del mister. E sugli infortuni che ne pensa Motta? Che accadono, alla Juve come ad altre squadre. Si gioca troppo? Forse. Si gioca a ritmo forsennato? Anche, però si va dritti per la propria strada: “Non sono una casualità ma non succede solo a noi e non ha senso parlarne ora, per affrontare questa situazione dobbiamo dare tutti qualcosa in più e lo stiamo facendo”. Passando agli avversari, di fronte ci sarà un grande allenatore come Unai Emery, esperto di coppe europee, calcio internazionale, capace in ogni squadra allenata di saper trasferire un certo tipo di identità e mentalità. Il rispetto di Motta alla vigilia della gara: “Sta dimostrando la sua qualità ancora una volta e anche per questo entreremo in campo con umiltà e determinazione per fare una grande prestazione. Affrontiamo una grande squadra e dobbiamo essere determinati”.

Il jolly Cambiaso: “Pronto a giocare ovunque”

Uno dei punti di forza di questa Juve un po’ raffazzonata e falcidiata dalle assenze è sicuramente Andrea Cambiaso, il giocatore più duttile a disposizione di Motta perché può fare il terzino, l’ala, la mezzala, poi dentro al campo legge alla perfezione le situazioni di gioco e rappresenta quel jolly che un allenatore non toglie mai: “Veniamo da buona partita a Milano e la nostra alchimia sta aumentando, contro l’Aston Villa sarà una bellissima partita e vogliamo fare del nostro meglio”, il messaggio del terzino. Gli è stato poi chiesto se potrebbe essere lui una mossa a sorpresa nel ruolo di centravanti, improbabile, ma Cambiaso giocherebbe ovunque: “Sono a disposizione e giocherei anche in porta pur di dare una mano”, la risposta. E anche Cambiaso è pronto a dare qualcosa in più per sopperire all’emergenza: “Dobbiamo farlo per Cabal e Bremer che saranno fuori a lungo, non ho dubbi sul fatto che tutti i miei compagni daranno di tutto e di più per dare una mano”.

La fidanzata di Fagioli: “Aveva paura”

E’ tornato ed è libero da pensieri, ma ha avuto paura. Tanta paura. In Fragile viene raccontata la fase critica della vita di Nicolò Fagioli, un documentario che ripercorre le tappe più dure dell’oscura vicenda legata al gioco d’azzardo che ha portato il mediano a scontare una lunga squalifica e a intraprendere un percorso rieducativo e di cura. In uno degli episodi, come riporta Tuttojuve, la fidanzata di Nicolò ha raccontato i tormenti che le passavano per la testa, partendo dall’arrivo della Polizia a casa nel momento dell'indagine: “Si sono presentati quattro agenti in borghese e lì ho capito che era successo qualcosa di grave. E’ stato un momento difficile per lui. L’accusa era di gioco d’azzardo su piattaforme illegali e Nicolò era indagato. C’è stato un periodo in cui non voleva nemmeno mangiare”, il racconto di Giulia Bernacci. Poi è emersa la paura, perché quel mondo sommerso è fatto anche di minacce, intimidazioni, estorsioni ed è difficile aiutare chi non ti fa capire cosa sta succedendo. Ancora la Bernacci: “A volte ho pensato che avesse un’altra relazione visto che era sempre al telefono e quando gli chiedevo cosa stesse facendo si allontanava – il suo retroscena – Ho cercato di capire perché si comportasse così ed era un mondo dove c’erano ricatti ed estorsioni ma non ne sapevo nulla. In quel periodo aveva paura e quando usciva si guardava attorno. Si sentiva a disagio ogni volta che uscivamo”. Ora il peggio è passato e Nicolò può pensare solo al calcio, tra l’altro con una titolarità da provare a riguadagnarsi in una Juve di qualità e con una società che gli ha sempre dimostrato grande vicinanza.

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