Juve, la prima vera stecca di Motta: “Si soffre, ma dobbiamo ripartire”

Dopo undici partite il primo ko stagionale, lo Stoccarda non l’ha fatta toccare a Motta: dimenticare subito, ora c’è l’Inter. Thiago chiaro: "Migliorare su tutto"

di MANUEL MINGUZZI
23 ottobre 2024
Thiago Motta

Thiago Motta

Torino, 23 ottobre 2024 – Dopo diverse note ottimamente prese e intonate, è arrivata la prima vera stecca della Juve di Thiago Motta. All’undicesima partita ufficiale stagionale è giunta la prima sconfitta, non dura nel punteggio ma sicuramente nel gioco, al cospetto di uno Stoccarda qualitativo, intenso, sicuro di sé e capace di togliere alla Juve la sua prerogativa, ovvero la proposta calcistica offensiva. Perin si è eretto a baluardo e ha evitato passivi peggiori, ma al netto del gol arrivato solo al novantesimo la vittoria dei tedeschi è stata ampiamente meritata. Per i bianconeri una lezione da imparare, si dice in questi casi, soprattutto perché ora arriva l’Inter e una doppia stecca sarebbe troppo nel percorso di crescita verso l’alto livello.  

Motta parla chiaro: dimenticare in fretta

Sono riuscite poche cose alla Juve, soprattutto nel dominio del gioco e le numerose occasioni create dai tedeschi testimoniano la difficoltà nell’utilizzo del pallone e sulla fase difensiva. Lo Stoccarda ha preso il sopravvento praticamente in ogni situazione di gioco, non dando alla Juve i riferimenti per la fase difensiva e inibendo con ottimo costrutto le fonti di gioco altrui, limitando la fase di possesso che da sempre è marchio di fabbrica di Thiago. Insomma, poche cose da salvare nel martedì di Champions a eccezione della grande prestazione di Perin, che come affermato alla vigilia non si sente la riserva di Di Gregorio bensì un titolare bis. E anche Thiago vuole assolutamente dimenticare in fretta quanto accaduto, perché poi la prossima è l’Inter un’altra stecca non si può fare: “Perdere dà sempre fastidio e non piace a nessuno, dobbiamo digerire in fretta questa serata e ripartire”, il mantra del tecnico juventino nel post partita. E se chiedete a Motta cosa non ha funzionato, semplicemente vi dirà ‘tutto’. Una partita così va analizzata nel suo complesso, proprio nella prestazione generale prima ancora che nei dettagli: “Cosa mi ha fatto arrabbiare di più? Ogni aspetto. Dobbiamo assolutamente migliorare in tutto. Abbiamo avuto difficoltà nella prima pressione, soprattutto nel primo tempo, poi nella ripresa siamo andati un po’ meglio ma non a sufficienza per metterli in difficoltà. Hanno avuto loro il controllo del gioco e gli facciamo i complimenti”. Ora sabato c’è l’Inter, con il vantaggio di avere un giorno in più per preparare la sfida, ma con l’incertezza relativa a Teun Koopmeiners che probabilmente non ce la farà a recuperare. Assenze che stanno colpendo anche l’Inter, Calhanoglu e Acerbi probabilmente out, e che renderanno il derby d’Italia partita di adattamenti, soprattutto a centrocampo. La Juve, sicuramente, vorrà riscattare questa brutta partita e altrettanto sicuramente sarà spettatore interessato il Napoli, che potrebbe dare vita a una prima mini fuga visto l’agevole, in teoria, match interno con il Lecce. Antonio Conte sta già mettendo pressione a Motta e Inzaghi e la Juve avrà bisogno di acquisire un certo tipo di mentalità e identità più in fretta possibile. Dall’altro lato è logico pensare che la prima sconfitta dopo undici partite non possa incrinar quanto di buono fatto vedere in precedenza. Durante il percorso qualche inciampo può accadere. Leggi anche - Juve-Stoccarda, El Bilal Tourè infligge la prima sconfitta a Motta

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