Juve al Max, con o senza cravatta: la solidità è da scudetto

Allegri con il Milan è tornato alla vittoria in uno scontro diretto, e nelle ultime quattro di campionato, dopo il black out col Sassuolo, non ha preso gol: indizi per un campionato di vertice

di PAOLO GRILLI -
23 ottobre 2023
Massimiliano Allegri, 56 anni, getta la giacca nel finale di Milan-Juve di domenica. Poi si toglierà anche la cravatta

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Torino, 23 ottobre – Tolta l’occasione di Giroud sventata da Szczesny nel primo tempo, la Juve ha sofferto il minimo indispensabile nel big match di San Siro contro il Milan, partitissima che avrebbe anche potuto significare sul fronte bianconero un ridimensionamento delle ambizioni se avesse vinto il Diavolo, che avrebbe potuto lanciarsi a +7 sulla Signora. Niente di tutto questo: il tiro di Locatelli deviato da Krunic ha portato tre punti pesantissimi ad Allegri, che ora è a -2 dall’Inter in vetta e a -1 da Pioli. Quindi in piena corsa scudetto, al netto delle dichiarazioni di rito. 

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Ciò che ha convinto di più al Meazza è stata la capacità di gestire da parte di Bremer e compagni. Che in campionato hanno l’occasione, sabato col Verona, di continuare la loro corsa magari con la chicca di non subire gol in tutto il mese di ottobre. Dopo il 4-2 choc subito in casa del Sassuolo, sono arrivati infatti quattro clean sheet di fila e le reti prese rimangono sei in nove turni. Una media tipicamente da titolo, e solo l’Inter ha fatto meglio con 5 gol al passivo. 

Non tutto brilla in casa Juve, ma la vittoria a Milano vale doppio anche in considerazione delle assenze. Mancavano Danilo, De Sciglio e Alex Sandro oltre ovviamente a Pogba e Fagioli. Vlahovic e Chiesa, poi, erano solo a mezzo servizio dopo gli acciacchi e sono entrati solo nella ripresa, con Kean che non aveva fatto sentire la loro mancanza. 

Note positive anche da Weah, a suo agio su uno dei palcoscenici più impressionanti del calcio. 

La Juve gira, insomma, al di là della prudenza nello sbandierare le proprie ambizioni dopo due stagioni senza titoli. Se a gennaio arrivasse anche uno come Hojbjerg o Samardzic, le carte potrebbero scoprirsi del tutto e il sogno scudetto diventerebbe un obiettivo reale.

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