Juve, torna qualche fantasma. Tudor chiede cattiveria per la Champions
I bianconeri cadono malamente a Parma e vengono sorpassati dal Bologna. Di nuovo una Juve spenta, senza cattiveria. Tudor chiede molto di più ai suoi: dobbiamo crederci sotto porta. Mercato: rispunta Sudakov

Igor Tudor
Bologna, 24 aprile 2025 – Una lotta Champions serrata, serratissima, riaperta totalmente da una Juve sconfitta a Parma e che rivede qualche spettro del passato. La classifica è molto corta, con il Bologna davanti di un punto ai bianconeri e alla Lazio, di tre sulla Roma e di quattro sulla Fiorentina. Hanno vinto tutte tranne la Juve. Il Bologna, con la rovesciata di Orsolini, ha battuto l’Inter, mentre Lazio e Fiorentina sono passate a Genova e Cagliari, con la Roma che ha prevalso di misura sul Verona. Insomma, quello che in teoria doveva essere un calendario facile ha posto davanti a Tudor il primo inciampo. Vero è che alla prossima, col Monza, c’è il jolly da tre punti da giocare, ma ora la Juve si è posta nella condizione di dover sperare in qualche passo falso e, soprattutto, di non poter steccare i due scontri diretti con Bologna e Lazio. Un passo indietro per il nuovo tecnico, che ha rivisto una squadra spenta, poco convinta e cattiva.
E’ mancato tutto
Molto critico Igor Tudor sulla prestazione dei suoi al Tardini. Da un lato era lecito pensare a un match complicato a Parma, contro una squadra che aveva battuto il Bologna e fermato sia Inter che Fiorentina, ma dall’altro la Juve avrebbe potuto fare molto di più. Poca pericolosità davanti, distrazione dietro sul gol di Pellegrino, poi non c’è stata cattiveria in attacco. Insomma, per Tudor una partita quasi da dimenticare: “E’ mancato tutto – l’ammissione del tecnico – Nel primo tempo ho visto un po’ più agonismo ma abbiamo preso gol da un cross di quaranta metri e non è possibile, mentre nel secondo abbiamo spinto ma siamo stati poco pericolosi. Ora bisogna andare avanti, ci sono cinque gare e dobbiamo dare tutto”. Insomma, non si può scrivere che si sia rivista la Juve di Motta, ma di sicuro c’è stato un netto passo indietro dopo una serie di buone partite. Meno intensità, meno ritmo, meno energia rispetto a quanto i bianconeri avevano fatto intravedere nei precedenti match, quando Tudor sembrava aver trovato una via per blindare la difesa e attaccare la porta più in verticale. E nella bagarre di centrocampo al Tardini la Juve è uscita sconfitta: “Il Parma è in forma e gioca un calcio semplice, cioè palla in avanti e mischia di agonismo. Forse sarebbe stato più giusto il pareggio, ma non siamo stati decisivi e ci è mancato qualcosa. E’ una sconfitta dura, va accettata e bisogna ripartire”. Quello che invece Tudor non accetta è la mancanza di cattiveria. Su questo l’allenatore chiede uno scatto in avanti: “Potevamo fare di più, la palla devi metterla dentro e se non lo fai poi si rischia di perdere. E’ quello che ci manca, cattiveria, andare dentro l’area credendoci. Avere un piglio diverso. Dobbiamo lavorarci altrimenti le partite non si vincono”.
Il calendario: due scontri diretti
Due partite cerchiate in calendario per la Juve di Tudor. Dopo il match abbordabile con il Monza alla prossima giornata, i bianconeri avranno i due crocevia decisivi per la Champions, con due trasferte difficili. Prima a Bologna, contro l’attuale quarta, poi a Roma con la Lazio, che ha riscattato l’eliminazione in Europa League vincendo a Genova. Sono probabilmente le due partite chiave, considerando che successivamente arriverà allo Stadium l’Udinese e l’ultima sarà la trasferta di Venezia, contro una squadra ancora in corsa per la salvezza. Ma in generale ci sono tanti scontri diretti in queste cinque giornate, con Inter-Roma alla prossima, Roma-Fiorentina e Bologna-Juve alla successiva, addirittura tre alla trentaseiesima con Atalanta-Roma, Lazio-Juve e Milan-Bologna, così come alla penultima con Fiorentina-Bologna, Inter-Lazio e Roma-Milan. Insomma, tutto ancora in gioco, tutto ancora aperto per tutte e tre le coppe europee a disposizione.
Mercato: Sudakov torna obiettivo
Torna di moda un obiettivo di mercato in casa Juve. La dirigenza bianconera avrebbe rimesso nel mirino il mediano Georgiy Sudakov dello Shakhtar Donetsk. Classe 2002, il talento ucraino ha un valore superiore ai 30 milioni di euro e viene da una stagione con 13 gol e 6 assist in 35 partite su tutte le competizioni e per lui sembra arrivato il momento di fare il salto in un grande campionato europeo. Su Sudakov anche il Napoli, ma nelle ultime ore la Juventus avrebbe mosso passi concreti per il sorpasso sui partenopei. Lavoro concreto dietro le quinte. Si complicano invece le piste Lookman e Tonali. Sull’attaccante classe 1998 dell’Atalanta c’è una concorrenza spietata dalla Premier League, soprattutto Manchester United e Liverpool, e i costi sono molto elevati; si parla di almeno 60 milioni di euro. Difficile, inoltre, ottenere uno sconto inserendo contro partite tecniche: la Dea chiede solo cash. Anche su Sandro Tonali le cifre sono astronomiche. Pagato tra i 60 e i 70 dal Newcastle, oggi ci sarebbe l’interessamento del Manchester City, pronto a investire circa 80 milioni di euro per assicurarsi le prestazioni del mediano azzurro. Per la Juve competere con quelle cifre sarebbe dura. In uscita, ci sarà da racimolare un gruzzoletto. Vlahovic piace al Newcastle e all’Aston Villa, Giuntoli prova ad alzare l’asticella a 40 milioni di euro, in più prosegue l’interessamento del City per Cambiaso, che la Juve valuta almeno 50 milioni di euro. Altro margine di manovra potrebbe arrivare dalla scelta di non riscattare Kolo Muani e Conceicao per dirottare altrove le risorse. Il francese costerebbe tra i 40 e i 50 milioni di euro, il portoghese circa 30, ma entrambi, con Tudor al posto di Motta, hanno progressivamente perso minutaggio. Leggi anche - Coppa Italia, il Milan stende l'Inter 3-0 e va in finale
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