Juve, Giuntoli con la calcolatrice per provare a prendere Koopmeiners

Il direttore tecnico imbastisce il piano per convincere l’Atalanta a cedere l’olandese: la valutazione è di 60 milioni di euro e servono cessioni. Anche Kean tra i sacrificabili

di MANUEL MINGUZZI -
21 febbraio 2024
Teun Koopmeiners

Teun Koopmeiners

Torino, 21 febbraio 2024 – Un chiodo fisso: Teun Koopmeiners. La Juve vuole ricostruire un ciclo vincente ripartendo dal mediano olandese ora all’Atalanta. La notizia è nota, già ampiamente trattata, ma il direttore Cristiano Giuntoli sta cercando di imbastire un piano economico credibile per l’assalto. Difficile fare una operazione così tanto onerosa senza fare affidamento a un paio di plusvalenze, ma a dare una mano ai bilanci bianconeri dovrebbe esserci anche il ritorno in Champions, in una competizione rinnovata da 36 squadre in un girone unico e che prevede 20 milioni di euro di parte fissa per la partecipazione, 2 milioni di euro per ogni vittorie e 900 mila per ogni pareggio, senza dimenticare altri 11 milioni in caso di qualificazione agli ottavi, altri 25 in caso di quarti fino a 50 milioni in più in caso di successo. Insomma, può esserci una nuova impennata dei ricavi, tutto utile a poter investire sul mercato in entrata pur mantenendo la sostenibilità finanziaria.

Occhio a Soulè (come contropartita), poi Iling e Kean. Chiesa che farà?

Il costo di Teun Koopmeiners è alto: circa 60 milioni di euro. La Juve non se li può permettere senza fare uso di plusvalenze. E allora Giuntoli studia il piano, con l’idea di sacrificare qualcuno. Sicuramente appaiono in uscita e ai margini del ciclo tecnico ci sono due giocatori poco utilizzati da Allegri per vari motivi, scelte e infortuni, come Kean e Iling Junior, ma rischiano di essere due giocatori se non svalutati quantomeno non da cifre monstre. Serve altro e una possibile soluzione può essere l’inserimento di Matias Soulé nell’affare con l’Atalanta come contropartita tecnica. Giuntoli lo valuterebbe 30 milioni di euro ma resta da capire cosa ne penserà Percassi che potrebbe chiedere solo cash e poi reinvestire come e dove vuole. In casa Juve comunque c’è un’altra situazione da monitorare, forse due. Federico Chiesa fino a qui ha disputato una stagione tribolata tra acciacchi vari e un rendimento non sempre sufficiente, in più c’è in ballo il rinnovo del contratto in scadenza nel 2025. Il figlio d’arte, ormai verso i 27 anni, ha faticato a trovare la definitiva consacrazione e la Juve non sarebbe tanto propensa a un adeguamento, motivo per il quale la situazione di mercato estiva, con la Premier che incalza, sarebbe da tenere d’occhio. Poi Dusan Vlahovic, al quale è stato proposto un rinnovo spalmando l’ultimo anno di ingaggio a salire. In caso di mancata firma il mercato potrebbe farsi sotto. Altri obiettivi sensibili sono Reinildo, Calafiori e Ferguson del Bologna, senza dimenticare il sogno Rodrigo De Paul, all’apparenza impossibile da realizzare.

Il mercato estivo per la Champions

La Juventus, guidata dal suo direttore sportivo e dalla dirigenza, ha intrapreso dunque una serie di trattative mirate per migliorare la rosa esistente e affrontare le sfide della prossima stagione, soprattutto la Champions League che non è ancora assicurata dalla classifica ma molto probabile allo stato attuale delle cose. Va anche affrontata la questione della transizione generazionale, con molti dei giocatori chiave della squadra da valutare e i giovani da rilanciare, come Nicolò Fagioli, e anche giovani da acquistare per generare un ciclo virtuoso a lungo termine. La ricerca sul mercato sarà determinante per guidare il club verso il ritorno al successo. Un fattore chiave per la Juve può essere anche l’attrattiva di un club costruito su un passato glorioso, una base di tifosi importanti e una reputazione consolidata che può sfruttare per attirare giocatori di talento e sponsor. Fondamentale il ritorno in Champions per offrire il massimo palcoscenico europeo in termini di visibilità, opportunità e ricavi economici, il tutto all’insegna della sostenibilità. Con i bilanci ancora sotto la lente di ingrandimento degli organi preposti, la Juve dovrà generare una gestione virtuosa, che non ridimensiona le interessanti prospettive per il 2024/2025 e che non dovranno essere macchiate da un finale di stagione sottotono dopo la fuga scudetto interista. Poi c’è anche la questione Max Allegri. Il tecnico ha contratto fino al 2025 e sente la fiducia di Giuntoli, la sintonia è ottima, ma continuano a uscire rumors su Thiago Motta, autore del miracolo Bologna ora quinto in classifica e con chance addirittura di Champions League. Chiunque sarà il nuovo allenatore, oggi quotazioni di Allegri ancora alte nonostante il recente calo, dovrà lavorare per integrare i nuovi acquisti nella squadra esistente e sviluppare un piano di gioco efficace che possa coniugare la prolificità offensiva senza perdere la tenuta difensiva. Sarà, inoltre, importante gestire attentamente la transizione generazionale e trovare un equilibrio tra l'esperienza dei giocatori più anziani e il potenziale dei giovani talenti. Il dilemma di Giuntoli è oggi uno: rivoluzionare o puntellare questo ciclo? Probabilmente una via di mezzo, anche bilancio permettendo. Lo scopo è innanzitutto avere una visone chiara del futuro per tornare al successo e riprendere una propria posizione all'interno del calcio europeo, con interventi mirati in alcuni casi, più massicci in altri per rifondare i ruoli più in difficoltà e puntellare quelli già efficienti ma migliorabili. Prima di tutto, però, c'è il Frosinone da affrontare nel weekend per difendere il secondo posto e arginare il rientro da dietro dell’Atalanta, con Allegri che medita una mossa a sorpresa in avanti: il tridente Chiesa, Vlahovic, Yildiz. Lo scopo è creare maggiore intensità offensiva, ma dall’altro lato servirà riscoprire la tenuta difensiva. Maggiori rifornimenti a Dusan, ali per allargare la difesa avversaria anche allo scopo di avere maggior predominio per soffrire meno dietro. Una ventata di novità per rilanciare l’entusiasmo sopito dopo i soli due punti conquistati nelle ultime quattro partite. L’Inter appare ormai scappata e il Milan è vicino: Allegri è stato chiaro ‘difendere il secondo posto’.

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