Mercato Juve: ecco le papabili cessioni. E Motta è vicino alla firma

Giuntoli pronto a sacrificare qualche giovane, Soulè e Huijsen, per cercare di prendere Koopmeiners e Calafiori. Motta vicino alla firma, ma chiede 5 milioni

di MANUEL MINGUZZI -
30 maggio 2024
Thiago Motta

Thiago Motta

Torino, 30 maggio 2024 - La Juve prova ad arrivare a dama sulle sue trattative principali, partendo ovviamente dall’allenatore, che sarà Thiago Motta anche se ci sono ancora dettaglieconomici da sistemare. Poi via al mercato tra Koopmeiners, Calafiori e i rinnovi da cesellare, forse non tutti. Ma c’è un Europeo di mezzo e i prezzi salgono vertiginosamente, soprattutto perché tutte le società hanno eventualmente intenzione di vendere dopo la vetrina continentale che metterebbe in luce i vari talenti producendo aste su aste. 

Motta e i 5 milioni

Partiamo dall’allenatore. In pectore è Thiago Motta che ora si sta godendo le vacanze con la famiglia. Lunga gita in moto con la moglie dall’Italia alla Spagna per poi concludersi in Portogallo. Motta è passato da Madrid e probabilmente finirà a Barcellona, ma non ci sarebbero dietro delle ipotesi di mercato, solo l’idea di farsi un lungo viaggio su due ruote. La Juve è la sua destinazione e nel giro di 7-10 giorni dovrebbe arrivare la firma. Ci sono però dei dettagli contrattuali da sistemare, in primis dal punto di vista economico con la richiesta di 5 milioni di euro per lui e il suo staff. Dirigenti al lavoro, ma la trattativa è ben indirizzata e non salterà. La firma resta imminente, ma probabilmente per gli annunci ufficiali bisognerà forse ancora aspettare considerando che formalmente Motta è sotto contratto con il Bologna fino al 30 giugno. A Torino sbarcherà tutto il suo staff che ha lavorato nell’avventura rossoblù.

Koopmeiners: il prezzo si alza

Per quanto riguarda il mercato, Motta ha già varato la lista della spesa e comprende due innesti di valore tra difesa e centrocampo. Da diversi mesi Cristiano Giuntoli punta a Teun Koopmeiners dell’Atalanta. L’olandese è il prescelto per le sue qualità tecniche e fisiche e per il suo essere mediano moderno, ovvero efficace in entrambe le fasi di gioco. L’apertura del centrocampista verso la Juve c’è, ma non dell’Atalanta che ha alzato il prezzo fino a 70 milioni di euro. E in più ci sono gli Europei, che possono ulteriormente fungere da vetrina con la Premier arrembante. Cedere prima della rassegna continentale è controproducente per chiunque, comprare prima, invece, può calmierare un po’ i prezzi. Ma la Dea è bottega cara e terrà duro in queste due settimane e, soprattutto, non accetterà contro partite tecniche. Col prezzo a 70 milioni la Juve avrà vita molto complicata, perché non ha budget sufficiente, sostenibilità a bilancio resta un mantra, e dovrà dunque fare affidamento su qualche plusvalenza. Arsenal e Manchester United sono le rivali con cui dovranno scontrarsi i bianconeri.

Calafiori vale come Bremer

Il secondo grande obiettivo riguarda la difesa, che in parte sarà rivoluzionata. Saluterà Alex Sandro dopo tanti anni, mentre per Gleison Bremer c’è la volontà di andare avanti assieme, ma a fronte di una possibile offerta astronomica ci si penserebbe. L’idea generale, per Thiago e Giuntoli, è comporre una coppia di centrali tra il brasiliano ex Torino e Riccardo Calafiori, ora al Bologna e reduce da una annata sontuosa proprio con l’ex allenatore rossoblù. E’ la principale richiesta anche nell’ottica di passare alla difesa a 4, magari con Danilo utile sia per giocare in fascia sia centrale. Anche in questo caso, però, i costi si stanno alzando. Calafiori, che ovviamente è molto legato a Motta, è stato eletto tra i tre migliori difensori del campionato e sarà convocato da Spalletti per gli Europei di Germania, un fattore che indurrà il Bologna a tenere duro perché il palcoscenico azzurro alzerebbe ulteriormente il valore del giocatore. Il Bologna valuta il giocatore non meno di quanto il Torino valutò Bremer due anni fa, quando la Juve sconfisse l’Inter in volata per prenderlo a 40 milioni più bonus. E’ una cifra che la Juve difficilmente potrà pagare e infatti per ora l’offerta prevede 20-25 milioni di euro più qualche contro partita tecnica. Il Bologna di Saputo, però, non ha mai accettato operazioni di questo tipo in dieci anni e anche in questo caso, contando il 40% da girare al Basilea, il club rossoblù vorrà cash. Inoltre, da Casteldebole emerge la volontà di riparlare di ogni possibile trattativa dopo l’Europeo, perché non avrebbe senso cedere prima un giocatore che in Germania potrebbe ulteriormente aumentare il proprio valore. Per non parlare della fine, abbastanza fredda, del rapporto con Thiago Motta. L’irritazione generale per la decisione di Thiago di non rinnovare ha messo ulteriormente di traverso Giovanni Sartori che non vuole essere depredato dei gioielli rossoblù, a maggior ragione dalla futura squadra di Motta e con una Champions League da giocare nel modo più dignitoso possibile.

Le cessioni per fare cassa

Cristiano Giuntoli lavora dunque a un paio di plusvalenze per fare cassa. C’è Dean Huijsen, che il club bianconero valuta 30 milioni e attende offerte di quell’ordine di grandezza per provare a fare un incasso importante. Attenzione anche a Matias Soulè, giocatore che a Motta piace ma che potrebbe essere sacrificato, valore 40 milioni, per generare un gruzzoletto utile oltre al budget fissato dalla proprietà in 30 milioni di euro. Non sarà facile, anche perché poi c’è il capitolo rinnovi da portare a termine. Il rapporto tra Adrien Rabiot e Thiago Motta è solidissimo, ma molto dipenderà dalle richieste economiche della madre del giocatore, che è anche l’agente, e soprattutto dalle eventuali proposte estere. Rispetto alle settimane precedenti cresce l’ottimismo. In stand by, invece, la situazione di Weston McKennie, che tecnicamente non sembra funzionale alle idee di Thiago e per ora sul rinnovo tutto tace. Da valutare anche Federico Chiesa. Un modulo che prevede attaccanti esterni potrebbe rigenerarlo, ma la Juve è a un bivio: o cessione all’estero oppure rinnovo ponte di un anno. Chiesa va in scadenza nel 2025 e si rischia il parametro zero. L’idea del numero sette sarebbe restare e rilanciarsi con Motta, ma molto dipenderà anche dalle scelte di Thiago che in quel ruolo anche a Bologna è andato contro corrente mettendo in dualismo Orsolini, giocatore in doppia cifra, con Ndoye e Odgaard.

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