Juve, l’Arabia su Szczesny. E Vlahovic potrebbe rinnovare

Il portiere cercato dall’Al Nassr di Ronaldo, in entrata serve spazio per Di Gregorio. Giuntoli punta al rinnovo di Vlahovic

10 giugno 2024
Szczesny, portiere della Juve

Szczesny, portiere della Juve

Torino, 10 giugno 2024 – Non solo difesa e centrocampo. La Juve vuole cambiare anche la porta e infatti da tempo ha un accordo con Michele Di Gregorio, reduce da ottime stagioni al Monza. Serve una uscita e Wojciech Szczesny appare l’indiziato principale. Il portiere polacco potrebbe dunque lasciare dopo tanti anni e si è mosso il campionato arabo, pronto a offrire, come sempre, ricchi contratti. Szczesny vorrebbe restare alla Juve, ma le esigenze del club, unite a quelle di Motta, spingono in altra direzione.

Con Thiago si parte dal basso

Cambio radicale di filosofia calcistica alla Juve con Thiago Motta, che dovrebbe firmare in settimana. Dal calcio difensivista di Allegri si passerà al possesso palla, alla costruzione dal basso, che parte dal portiere e per cui serve un estremo difensore bravo tecnicamente e lucido a scegliere i momenti. E’ finito, dunque, il ciclo di Szczesny alla Juve? Forse sì, o almeno questo è quello che sembra trasparire dai movimenti del club che andrà a prendere Michele Di Gregorio non appena avrà liberato spazio. E quello spazio dovrà essere lasciato libero da Szczesny, più vicino all’uscita rispetto a Mattia Perin. Giuntoli non potrà certo tenere tre portieri di quel calibro per la prossima stagione, anche se con Thiago non c’è una gerarchia certa visto che a Bologna ha alternato Skorupsky e Ravaglia. Uno dei due sotto contratto uscirà e su Szczesny si è mossa l’Arabia, con l’Al Nassr di Ronaldo pronto a ingaggiarlo. In passato si era parlato anche di un interessamento dell’Arsenal ma per ora offerte vere e proprie non ne sono arrivate. Chi invece arriverà è Michele Di Gregorio. Il portiere ha trovato un accordo con la Juve e Giuntoli lo ha trovato con Galliani sulla base di 20 milioni di euro e una possibile formula in prestito oneroso con obbligo di riscatto. Di Gregorio arriverà a fare il titolare, con Perin che si alternerà probabilmente in Coppa Italia e qualche gara di campionato.

Rinnovo di Vlahovic: si spalma l’ultimo anno?

Chi invece avrà la titolarità assoluta dell’attacco è Dusan Vlahovic, giocatore che a Motta piace sia per capacità di gioco assieme ai compagni sia, soprattutto, per l’ottima caratteristica di essere rapace d’area di rigore. Il serbo può ritornare a produrre quantità importanti di gol con un gioco di Thiago Motta che dovrebbe essere più propositivo e offensivo rispetto a quello di Allegri. Baricentro più alto, possesso palla, maggiori occasioni da gol: Dusan può diventare l’utilizzatore finale degli schemi di Thiago. La Juve prova dunque il rinnovo, cercando, come era noto, la spalmatura dell’ultimo anno di contratto a salire. L’idea di Vlahovic è restare e continuare a vincere trofei con la Juve dopo la Coppa Italia, con la Champions e il mondiale per club da giocare e un campionato, il prossimo, in cui i bianconeri sperano di dar fastidio all’Inter fino in fondo. Per questo Giuntoli sembra aver abbandonato la pista Joshua Zirkzee, con il Milan in sensibile vantaggio per il pagamento della clausola da 40 milioni di euro anche se persiste il problema commissione per Kia Joorabchian che era partito con la richiesta di 15 milioni di euro. Si punta senza dubbi su Dusan, attaccante per cui lo stesso Motta stravede. Il futuro dell’attacco è ancora lui.

La Next Gen per fare cassa

Come detto, la Juve non può fare investimenti fuori dal budget di mercato. I costi sono presto fatti. Per Koopmeiners serviranno circa 60 milioni, per Calafiori circa 40 e per Douglas Luiz circa 30. Un investimento totale da oltre 130 milioni che la Juve non può sostenere senza uscite o plusvalenze. Giuntoli medita di fare cassa con la Next Gen, a partire da Dean Huijsen e passando per Mattias Soulè. Con una differenza. Il giovane centrale può essere sacrificato, soprattutto per fare entrare un difensore dal mercato (Calafiori?) mentre il talento offensivo stuzzica Motta che potrebbe veder partire Federico Chiesa, considerato non un punto di riferimento. Huijsen è valutato circa 30 milioni, ma per ora offerte di quel tenore non sono arrivate. Soulè, invece, è valutato 40 ma per ora sono arrivati interessamenti da 20 milioni. Giuntoli lavora anche con pazienza, convinto di poter strappare sia Koopmeiners che Calafiori ad Atalanta e Bologna nonostante i prezzi molto alti fissati dal mercato. In avanti, con Chiesa che potrebbe uscire, piace ovviamente Mason Greenwood ma prima sarà necessario sistemare la questione con il numero 7. Il figlio d’arte ha il contratto in scadenza nel 2025 e o si rinnova o si passa alla cessione. La sensazione è che Chiesa non sia centrale nella mente dell'allenatore e Giuntoli potrebbe ascoltare offerta da 30-40 milioni, dando alla Juve un tesoretto per il mercato in entrata. In avanti andrà monitorata la situazione di Arek Milik, che si è infortunato al menisco e verrà operato. Si parla di 40 giorni di stop, infortunio che lo toglie di mezzo per gli Europei ma consente alla Juve un margine di manovra sulla prossima stagione. Infortunio per il polacco nell’ultima amichevole della nazionale, una brutta botta proprio alla viglia della rassegna continentale: “E’ un momento molto difficile per me, anche se so che gli infortuni fanno parte dello sport”, le sue parole a caldo. Il vice Vlahovic dovrebbe essere lui, ma chissà che questo stop non produca un cambio strategico. Se venisse confermato lo stop di 40 giorni ci sarebbe tutto il tempo di farlo rientrare a metà luglio con ancora la possibilità di un mese di preparazione prima del via della stagione, se i tempi invece andassero più per le lunghe si potrebbe pensare ad un innesto in attacco. Non sarebbe una priorità il centravanti oer Giuntoli, che infatti si è defilato su Zirkzee, ma la situazione di Milik sarà monitorata con attenzione per costruire a Motta una rosa competitiva su tre fronti, anche se il tecnico più volte, l’anno scorso a Bologna, ha affermato di preferire rose corte.

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MANUEL MINGUZZI

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