Juve, la carica di Motta per il derby: “Vogliamo fare una grande partita”

Il tecnico bianconero al suo primo derby di Torino: “Partite belle da giocare e ci sono buone sensazioni”. Vanoli punta a risollevare i granata

di MANUEL MINGUZZI -
8 novembre 2024
Thiago Motta

Thiago Motta

Torino, 8 novembre 2024 – C’è stato un periodo, dopo poche giornate, in cui il Toro era addirittura in testa alla classifica. C’è stato un periodo in cui la Juve non prendeva mai gol, proprio mai. Dopo circa tre mesi di campionato la situazione è leggermente diversa. I bianconeri di gol ne hanno presi sette in totale, di cui quattro nella stessa partita contro l’Inter, ma hanno comunque tenuto il passo e sono a meno quattro dal Napoli, il Toro, invece, è andato incontro a quattro sconfitte nelle ultime cinque, vincendo solo di misura con il Como, e grazie a un regalo di Braunoder. Il derby di sabato sera è dunque uno spartiacque, perché la Juve può restare in scia al treno Scudetto mentre i granata rischiano di salutare il treno europeo, almeno per il momento. Motta, come è logico che sia, chiede una grande prestazione nella sua prima stracittadina torinese.

Motta: “Buone sensazioni, c’è giusto atteggiamento”

La Juve ogni tanto qualche partita la stecca, è successo anche con altri allenatori, ma quasi mai nel derby. Match troppo importante per non avere la giusta mentalità e Motta ha visto in settimana le giuste motivazioni da parte della squadra, che continua a lavorare al massimo indipendentemente dai risultati. C’è crescita, come chiede espressamente Thiago, e i trofei non si decidono a novembre anche se ogni risultato è importante per generare punti e autostima. Passato il periodo più difficile, culminato con il pari in casa con il Parma, ora la Juve ha ritrovato la rotta: “Ho buone sensazioni, vedo la squadra stare bene e con ottimo atteggiamento – le parole di Motta in conferenza – E’ una atmosfera speciale per noi e per i nostri tifosi, vogliamo dare il massimo per fare una grande partita”. Toro in difficoltà, dunque, ma il derby è sempre un derby e può succedere di tutto. Fa storia a sè: “Sappiamo come la città viva intensamente questa sfida e sono partite molto belle da giocare. Entrambe le squadre sono consapevoli dell’importanza della partita e faremo di tutto per portarla dalla nostra parte”. Dicevamo della crescita, che passa anche da qualche inciampo, ma resta percettibile, netta e soddisfa il mister che ha parlato così: “Sono moto soddisfatto anche se possiamo dare tutti ancora di più, io per primo – il suo messaggio – I ragazzi lavorano bene in settimana e in partita e dobbiamo crescere anche fuori dal campo perché c’è da sopperire all’assenza di Bremer. Serve continuare così per non far sentire la sua mancanza”. Poi una curiosità. Motta, nel suo passato brasiliano, ha giocato in una squadra che si chiamava Juventus, ma aveva la maglia granata. Un ossimoro. Si trattava del Clube Atletico Juventus da Mooca e lui giocava nelle giovanili, prima di passare nel 1999 al Barcellona B: “Non potevo immaginare all’epoca che sarebbe diventato il mio derby, ma sono felice di viverlo e sono soddisfatto del mio percorso. A quei tempi ero giovane e avevo grande voglia di diventare un calciatore professionista. Sono andato via a 16 anni per andare in Europa e oggi mi sento nel posto giusto al momento giusto”, la risposta di Motta. Da allenatore è neofita di derby, da calciatore ne ha giocati diversi e se gli chiedete a quale è più legato Motta non vi risponderà: “ A tutti sono legato perché mi hanno dato emozioni speciali”, la sua replica. Conta molto di più che la Juve stia bene oggi, pronta per la stracittadina: “Il passato conta pochissimo, conta il presente, la partita che faremo quando l’arbitro fischierà l’inizio e dovremo essere pronti a competere contro una squadra forte e che vorrà fare altrettanto. Loro sono molto pericolosi nelle ripartenze, ma siamo pronti e preparati per ottenere il risultato che vogliamo”, il mantra di Thiago. Poi c’è un progetto bianconero che ha scelto proprio Motta per tornare a vincere, con gioco e filosofia diversi da ciò che c’era prima, sotto la guida di un grande dirigente come Giuntoli. Thiago si vede a lungo sulla panchina Juve? “Non voglio essere di passaggio, vorrei restare tanti anni qui ma sono cose a cui non penso. Siamo concentrati sulla partita e su ciò che c’è da fare per migliorare. Tutto quello che arriverà sarà ben accetto”. Tornando sulla squadra, saranno assenti ovviamente Milik e Bremer, ma anche Nico Gonzalez non recupera e Adzic ha avuto un piccolo problema. In più ci sarà l’assenza di Douglas Luiz, che Thiago ha spiegato così: “Ho chiesto io allo staff di accelerare il suo recupero e ieri non era al 100%. Non lo rischieremo”, il punto della situazione del tecnico. Chi invece si è ripreso la Juve a suon di prestazioni è stato Manuel Locatelli. La soddisfazione di Motta: “Il merito è suo, perché ha avuto un momento di difficoltà quando non giocava e non era felice, può succedere di nuovo ma nel caso deve reagire con positività e con voglia di continuare a lottare”. Ora la palla passa al campo, in un sabato sera spettacolare.

Le parole di Di Livio

Ma occhio al Toro, parola dell’ex Angelo Di Livio a Tuttojuve: “Sarà avvelenato perché non attraversa un buon momento e la Juve dovrà fare una partita intelligente. La perdita di Zapata ha inciso, così come quella di Bremer. I bianconeri dovranno dare seguito alla vittoria di Udine ma come sempre nei derby sarà una partita di sofferenza”. Poi c’ Dusan Vlahovic, sempre sotto i riflettori. Il parere di Di Livio: “E’ un giocatore importante e va servito meglio, ma anche lui deve mettersi nelle giuste condizioni per fare bene. La verità sta sempre nel mezzo”.

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