Juventus, un mercato in bilico. Da Di Maria a Vlahovic: quanti big in partenza
Con la probabile esclusione dalle coppe, la Signora rivede i propri conti al ribasso. Con Allegri o meno, spazio quasi solo ai giovani
Torino, 26 maggio 2023 – L’incertezza accelera la rivoluzione. Lo sta sperimentando la Juve, al termine di una stagione in altalena che ha reso i suoi orizzonti più foschi. Il -10 inflitto dalla Corte d’Appello federale per le plusvalenze potrebbe essere solo uno step di una stangata più ampia e più dolorosa: si lavora al patteggiamento per il filone stipendi, ma sarebbero altri punti in meno, e poi c’è la Uefa pronta a intervenire in estate con una possibile esclusione dalle coppe che varrebbe per la prossima stagione, se la Signora dovesse poi riuscire ad acciuffare lo stesso l’Europa dopo la sanzione.
La necessità di far quadrare conti già in bilico cozza violentemente con la possibilità di mancare un introito di 90 milioni derivante dalle competizioni continentali. E poi, se non ci fossero i riscatti in estate di Kulusevski, Arthur, Zakaria e McKennie rispettivamente da parte di Tottenham, Liverpool, Chelsea e Leeds, nelle casse non arriverebbero addirittura 140 milioni che sarebbero vitali. Ecco perché alla Continassa occorre sfoltire, partendo dai big. Difficilissimo, quasi impossibile che si rinnovi Di Maria. Vlahovic, poi, sarebbe un’altra stella da sacrificare cercando di incassare non troppo meno dei 70 milioni più bonus versati dalla Juve alla Fiorentina. Fosse ceduto Dusan, potrebbe rimanere Chiesa. In partenza anche Rabiot, in scadenza, così come Paredes. Delle stelle che dovevano riscattare la Juve, potrebbero restare solo Pogba e Kostic. Sempre più spazio sarà dato nella prossima stagione a Miretti, Fagioli, Iling Junior e Gatti. I rinforzi per la mediana potrebbero essere Rovella e Frattesi, con quest’ultimo però che piace molto anche al Milan. Come terzino sinistro si cercherà l’assalto a Carlos Augusto del Monza.
Per l'attacco, si punterà a portare a Torino uno fra Scamacca o Martial. La rivoluzione è obbligata ed è già partita. Senza che poi sia ancora chiaro se resti Allegri, e se arrivi davvero Giuntoli come ds.
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