Juve, mai così tanti clean sheet dopo dieci giornate: Allegri torna il re del corto muso
Bianconeri con una difesa di ferro: sono sette le partite stagionali chiuse senza subire gol
Torino, 30 ottobre 2023 – ‘Lo conosci il corto muso?’. Ecco, il mantra di Massimiliano Allegri torna a dettar legge in Serie A. La sua Juve, dopo il disastro con il Sassuolo, sconfitta 4-2 con errori incredibili per una squadra ‘allegriana’, ha blindato la difesa, tornando ad erigere il muro dalle parti di Szczesny e con la capacità di risolvere di misura la maggior parte delle partite. L’ultimo esempio sabato sera con il Verona, dove sono serviti 96 minuti per l’uno a zero di Cambiaso, anche se Kean, in precedenza, aveva segnato due volte ma in entrambi i casi era intervenuto il Var. Proprio quando tutto sembrava indirizzato verso lo zero a zero ci ha pensato il difensore a mettere la firma su tre punti che avevano momentaneamente fatto tornare la Juve in vetta prima che Inzaghi battesse Mourinho a San Siro il giorno dopo. Ma resta il trend consolidato dei bianconeri, di nuovo a immagine e somiglianza del tecnico che ha fatto del corto muso il suo motto di battaglia. E per ora funziona. O meglio, è tornato a funzionare.
Sette clean sheets, zero gol subiti nelle ultime cinque
Il tracollo di Reggio Emilia è stato il punto più basso di questo avvio di stagione, in uno stadio dove ci fu un altro turning point nel 2015/2016 con la sconfitta uno a zero, gol di Sansone, e poi una risalita verso lo Scudetto, il secondo di Allegri alla Juve. Il 4-2 del 23 settembre ha segnato, per ora, un’altra inversione di tendenza. Da lì in avanti la Juve non ha più preso gol, trovando quattro vittorie e un pari, tre per uno a zero (Lecce, Milan e Verona), più quella per due a zero nel derby. Insomma, Szczesny non raccoglie il pallone in rete da quasi 500 minuti di gioco. In totale da inizio stagione a oggi sono sette clean sheets su dieci partite, di cui cinque consecutivi. Di fatto, solo Bologna, Lazio e Sassuolo hanno infilato la rete bianconera. Allegri dunque ha tagliato il traguardo delle 100 partite con la Juventus senza subire reti. Di corto muso si è tornati a vincere.
Il miglior momento dal ritorno di Allegri
È chiaramente il miglior momento della Juventus da quando è tornato Massimiliano Allegri. Il tecnico toscano aveva infatti ottenuto 15 e 14 punti dopo dieci giornate nelle due annata scorse, mentre oggi è addirittura a quota 23, un punto sopra il Milan, cinque sopra il Napoli campione d’Italia e due dietro l’Inter capolista. Ad oggi i bianconeri sono candidati alla vittoria del titolo assieme alle milanesi, soprattutto sfruttando il fatto che non ci sono le fatiche delle coppe europee e già in questo avvio il vantaggio si sta notando dato che a turno tutte le altre hanno lasciato punti per strada. La Juve dunque viaggia e infatti Allegri non è lontano nemmeno da Maurizio Sarri, scudettato nel 2020 e che partì con 26 punti in dieci partite con otto vittorie e due pareggi con soli tre clean sheets. Allegri è oggi davanti anche a Pirlo nel 2021 (quota 20, cinque vittorie e due clean sheets), ma non è lontanissimo nemmeno dai risultati della sua prima esperienza alla Juventus. Allegri, infatti, partì nella stagione 2014/2015 con 25 punti, frutto di otto vittorie e sei clean sheets, mentre la stagione successiva ci fu l’inizio tragico con soli 12 punti e quattro sconfitte, ma con una rimonta nel girone di ritorno che condusse al titolo. Negli altri scudetti Allegri era partito più o meno con questo punteggio, nel 2016/2017 furono 24 i punti dopo 10 partite (quattro clean sheets) e nel 2017/2018 25 con quattro clean sheets. Solo nel 2018/2019 ci fu un dato nettamente migliore con ben 28 punti con 9 vittorie ma solo quattro clean sheets.
Allegri guarda ancora al quinto posto
Non si parla di scudetto in casa Juve. Si vuole viaggiare a fari spenti per poi sorprendere, continuare ad essere un problema per tutti più avanti. Una notte in vetta non ha fatto perdere il senso della realtà al tecnico che predica ancora calma. Niente eccessi, solo tanto lavoro ed elogi ai ragazzi che stanno facendo ottime cose. L’Allegri pensiero è racchiuso nel post partita: “Bisogna guardare il quinto posto, è normale che essere in testa momentaneamente rappresenta una soddisfazione soprattutto per i ragazzi…”. Per ora la Juve è seconda e ha sei punti sulla quinta, che è la Fiorentina ma ci sarà la sfida con la Lazio nel posticipo e anche l’Atalanta, impegnata a Empoli, potrebbe risalire a meno quattro. E già a novembre ci sarà un ulteriore banco di prova con tre partite importanti e che diranno molto sulla lotta scudetto. La Juve andrà infatti a Firenze il 5 novembre, poi l’11 il match interno contro il Cagliari di Ranieri e infine il big match del 26 novembre contro l’Inter allo Stadium. Il calendario, tra l’altro, porrà tre partite in casa nelle prossime cinque di campionato con Cagliari, Inter e Napoli a Torino, per cui con due scontri diretti tra le mura amiche. Tra l’altro la Juve affronterà l’Inter tre giorni prima della trasferta nerazzurra a Lisbona, che potrebbe diventare decisiva in ottica Champions. Un vantaggio in più per Allegri al cospetto di un Inzaghi che deve gestire il doppio impegno. Insomma, la Juve si è candidata alla lotta e lo ha fatto a suo modo, con il corto muso, con un Allegri capace di ridare la sua identità alla squadra, quella magari meno attraente ma più efficace e vicina al suo modo di intendere il calcio. Un avviso per tutti gli altri, a maggior ragione senza le coppe europee. Ma si sa, gli scudetti si giocano dalla primavera in avanti e sarà lì che arriveranno le vere fatiche europee per chi sarà ancora in corsa su entrambi i fronti. La Juve no, la Juve può preparare una partita alla settimana. Ed è un grande vantaggio. Intanto, però, i prossimi impegni saranno senza Timothy Weah, che si fermerà per una lesione di basso grado al semitendinoso della coscia destra rimediato durante Juve-Verona.
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