Juventus-Roma 0-0: ritmi alti ma poche emozioni. Solo un pari tra Thiago Motta e De Rossi

I bianconeri restano nel gruppo di testa, mentre i giallorossi mancano ancora il primo successo in campionato

1 settembre 2024
Nessun gol nella sfida Juve-Roma

Nessun gol nella sfida Juve-Roma

Torino 1 settembre 2024 – Ritmi alti, ma poche, pochissime occasioni da gol. Juventus e Roma non vanno oltre lo 0-0 nella sfida dell'Allianz Stadium, in una partita giocata con grande intensità, dove però le difese hanno avuto la meglio sui rispettivi attacchi. La squadra di Thiago Motta perde la vetta solitaria della classifica, raggiunta da Inter, Torino e Udinese, i ragazzi di De Rossi invece restano a quota due a caccia ancora del primo successo in questa stagione, insieme a Milan, Bologna, Monza e Cagliari.

Primo tempo

Thiago Motta conferma in toto la formazione capace di fare un sol boccone del Verona nella scorsa giornata. Davanti a Di Gregorio è dunque confermata la linea a quattro composta da Savona e Cabal sugli esterni, con Bremer e Gatti come coppia centrale. Locatelli e Fagioli sono i due mediani, mentre Cambiaso, Yildiz e Mbangula sostengono l'unica punta Vlahovic. Un paio di scelte coraggiose invece per De Rossi, che lancia dal primo minuto il neo acquisto Saelemaekers a discapito del grande ex Dybala, in panchina nell'avvio di gara. Il Belga si ritrova nella linea a tre alle spalle di Dovbyk con Soulé e Pellegrini. In mediana c'è il giovane Pisilli con Cristante. Davanti a Svilar la linea a quattro è composta da Çelik, N'Dicka, Mancini Angeliño.

La partita comincia in maniera divertente e vivace. La squadra di De Rossi è a caccia della prima vittoria di questa stagione e non dimostra alcun timore reverenziale nei confronti dei bianconeri. Squadre cariche a livello nervoso, paga dazio Fagioli, ammonito dopo appena 2 minuti per il fallo duro su Pellegrini. La Juventus è più manovriera e cerca di imporsi con il lungo fraseggio, senza però astenersi dalle ripartenze quando trova spazio. La Roma invece è più concreta e quando non riesce a trovare spazio per penetrare in area, gode delle individualità necessarie per dare fastidio anche dalla lunga distanza. Solo una volta però Di Gregorio deve sporcarsi i guantoni, ma la conclusione dai 20 metri è centrale e viene bloccata dall'estremo difensore ex Monza.

Dopo un primo quarto d'ora abbastanza divertente però la partita non emoziona. Il palleggio della Juventus sembra imporsi poco per volta, ma la squadra di Thiago Motta pecca di precisione negli ultimi metri e non sempre per colpa dei giocatori offensivi, ma tanto merito anche la retroguardia romanista, capace sempre di chiudersi bene, quando si arriva nei suoi ultimi metri. Il risultato è quello di una partita giocata sì a ritmi alti, ma priva di vere e proprie occasioni da gol.

La prima grande chance per sbloccare l'incontro la costruisce la Juventus solo al 42' di gioco. Bella combinazione sulla fascia sinistra tra Cabal e Yildiz, che spinge fuori posizione Çelik, e il suo connazionale in maglia bianconera gli scappa benissimo alle spalle. Sguardo in area di rigore da parte del 10 juventino a cercare il movimento di Vlahovic, il quale anticipa N'Dicka e calcia in maniera sporca verso la porta: si distende sulla sua sinistra Svilar a deviare in corner. Nel finale di prima frazione c'è spazio anche per il cartellino giallo verso Saelemaekers per il fallo in scivolata in ritardo su Gatti. È l'ultima situazione degna di nota della prima frazione, che termina sul risultato di 0-0.

Secondo tempo

Thiago Motta cambia volto alla Juventus nell'intervallo, lanciano in campo due giocatori al debutto in bianconero: è il momento infatti della prima per Koopmeiners e Conceiçao, i quali rilevano Mbangula e Cabal, con Cambiaso che si sposta nel ruolo di terzino a sinistra, mentre i due neoentrati si schierano sulla trequarti. La Roma prova a far crescere la propria mole di palleggio, ma la Juventus non abbassa il livello della propria pressione. Se però già nel primo tempo le emozioni erano poche nonostante il ritmo alto, le situazioni pericolose calano ulteriormente con l'abbassarsi dell'agonismo in campo.

De Rossi va allora a caccia di soluzioni dalla panchina innescando un vero e proprio valzer di cambi, che iniza al 60' e dura fino al 72'. Il tecnico capitolino si gioca il suo asso Dybala, insieme a Zalewski, i quali sostituiscono Soulé e Salemaekers. Thiago Motta risponde a quattro minuti di distanza dal collega, scegliendo Douglas Luiz e McKennie, cambiando così il proprio centrocampo. Anche in casa giallorossa arriva poi un cambio in mediana: è il momento del debutto del nuovo arrivato Koné, il quale rileva Pisilli.

Le scelte dalla panchina però sorridono ai bianconeri, i quali crescono sempre più con il passare dei minuti: la squadra giallorossa si ritrova rintanata nella propria area di rigore, mentre gli avversari portano sempre più uomini negli ultimi metri della metà campo romanista. La squadra di Thiago Motta pecca però sempre di precisione sull'ultimo passaggio, nonostante giochi per lunghi tratti nelle zone di campo giallorosse. Si entra così negli utlimi dieci minuti di gara con i due allenatori a giocarsi le ultime sostituzioni: nella Roma entrano Shomurodov e Baldanzi, fuori Dovbyk e Pellegrini. Nella Juventus invece un altro debutto: è la prima per Nico Gonzalez, il quale rileva Vlahovic. Ammonito invece Mancini poco dopo l'utilizzo di Motta di questo ultimo cambio.

Si entra così nei minuti di recupero, con una Roma rinvigorita dai nuovi innesti di De Rossi e il tentativo di Angeliño sullo scoccare del 90' a mettere i brividi a Di Gregorio. Lo spagnolo infatti si appoggia a un compagno e tenta con il mancino di potenza a cercare il gol del weekend, ma la palla sibila solo vicina al palo alla sinistra di Di Gregorio. Nell'extra-time un'occasione per parte, ma nessuno dei due portieri a sporcarsi i guantoni, per una partita, che termina senza ulteriori sussulti, sul risultato di 0-0. Juventus e Roma si spartiscono la posta in palio: i bianconeri perdono la vetta della graduatoria solitaria, mentre i giallorossi restano ancora senza vittorie. 

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