Juve, che fine hai fatto? 7 punti su 24. Tacchinardi: “Servono pieni poteri a Giuntoli”

Solo sette punti nelle ultime otto partite per la Juve di Allegri, crollata dopo il pari contro l’Empoli. E mentre Max sbotta in tv, l’ex Tacchinardi attacca: “Proposta di calcio troppo difensiva”

18 marzo 2024
Max Allegri

Max Allegri

Torino, 18 marzo 2024 - Che fine ha fatto la Juve? Non c’è più. Sembra quasi che quel gol di Baldanzi in Juve-Empoli abbia chiuso la stagione bianconera. Era il periodo dell’inseguimento all’Inter, del 'guardie e ladri', ma quel pareggio impedì di fatto ai bianconeri di mettere ulteriore pressione ai nerazzurri in vista dello scontro diretto. Con una Inter impegnata in un calendario non facile e con la Champions alle porte, da casa Juve si meditava ad un sorpasso che poi non è arrivato, in una lotta Scudetto sfumata in 8 partite che hanno visto la squadra di Allegri ottenere solo 7 punti sui 24 a disposizione. Manca tutto della squadra che aveva tenuto il passo della capolista, manca tenuta difensiva, mancano gol davanti, manca la mentalità che aveva consentito un certo tipo di percorso. Nel mirino ci è finito Max Allegri, non tanto per un esonero lampo quanto per la sua permanenza l’anno prossimo.

Max con contratto, ma l’ultimo mese…

Se non ci fossero state le ultime otto partite probabilmente non si parlerebbe del futuro di Allegri. Il tecnico livornese ha contratto e un secondo posto in campionato, non lontano dall’Inter, unito a un buon percorso in Coppa Italia, avrebbe di fatto sancito la sua permanenza senza troppi dubbi. Tuttavia, il crollo di prestazioni e risultati dell’ultimo periodo ha rimesso in gioco tutto, partendo proprio dalla filosofia tattica di Max, quel corto muso che ora non si palesa più perché la Juve gioca male, subisce troppi gol e non vince più. Giuntoli potrebbe dunque decidere di dare vita ad un nuovo corso e i nomi di Motta e Palladino restano in lista. Cosa succederà? La proprietà darà il benestare economico ad un cambio di guida tecnica, transando con Allegri e investendo su un nuovo allenatore? E non sarà piaciuto nemmeno lo sfogo post partita di Allegri con il giornalista Teotino, in un teatrino poco elegante in cui l’allenatore non ha voluto rispondere alle domande polemizzando sulla qualità delle stesse. Una dialettica non esattamente da stile Juve. Inutile girarci attorno, ma le ultime settimane potrebbero aver incrinato la fiducia della dirigenza nei confronti dell'allenatore e il rischio di un cambio in panchina c’è tutto, tra l’altro in una situazione che sembra dividere il tifo tra chi continua a mostrare sostegno e Max e chi invece lo critica. In tutto questo Giuntoli dovrà prendere una decisione non facile sia a livello tecnico che economico.

Tacchinardi attacca

Non è piaciuta la Juventus del recente periodo ad Alessio Tacchinardi, per anni colonna portante della mediana bianconera. La squadra sembra aver mollato di colpo, un crollo inaspettato dopo più di un girone giocato alla pari con l’Inter. Per Tacchinardi serve che Giuntoli prenda in mano la situazione: “La Juve ha rallentato nel momento decisivo della stagione e doveva fare di più - le sue parole a tuttojuve - Dal mio punto di vista il crollo è stato inaspettato e delle recenti partite salvo solo quella con il Napoli, mentre nelle altre la squadra non mi è piaciuta per niente. Credo che la società debba mettersi al tavolo e dare pieni poteri a Giuntoli”. Critiche anche dal punto di vista tattico, perché il gioco di Allegri risulta troppo difensivista e non ci sono grandi idee in fase di possesso palla: “Ho sempre detto che ad Allegri bisogna fare una statua, ma la proposta di calcio è sempre quella, con una squadra rannicchiata dietro e che riparte - l’affondo di Tacchinardi - La Juve gioca bassa e mi auguro che Chiesa torni al centro del progetto perché non può giocare a 50 metri dalla porta”. E sul futuro di Allegri? Tacchinardi non si sbilancia più di tanto: “Bisognerà capire quali decisioni prenderanno, ma non penso che non ce la faranno ad arrivare nelle prime quattro. Anche i giocatori devono svegliarsi”. Serpeggia anche nervosismo, come si è visto in occasione dell’espulsione di Vlahovic che toglierà di mezzo il miglior attaccante nel prossimo match interno contro la Lazio: “Credo che il suo malessere dipenda da una questione tattica, lo dico da due anni - il pensiero di Tacchinardi - Lui ha bisogno di guardare la porta in faccia, invece gioca di spalle ed è solo contro tutti. Va sfruttato in altra maniera e con un gioco diverso”. Poi la mentalità e l’atteggiamento e Tacchinardi vede una squadra che ha perso mordente: “Da fuori vedo una squadra piatta e senza gli occhi da tigre”.

Adani: “Giuntoli deve prendere in mano la situazione”

Chi da sempre è stato critico nei confronti di Max Allegri è certamente Lele Adani, il quale spesso non ha apprezzato lo stile di gioco della Juventus con il tecnico livornese. E l’ultimo sfogo a Sky nei confronti del collega Teotino ha messo ancora più di traverso l’ex difensore dell’Inter: “Teotino ha fatto benissimo e i protagonisti devono capire che non si può screditare o mancare di rispetto fuori dai teatrini organizzati - le parole di Adani alla Domenica Sportiva - A volte c’è l’amico dell’amico che ti concede lo scherzo anche se arrivi a 18 punti, 17 o 16 dalla prima e non approfondisce il perché…”. E anche per Adani ci si attende una mossa da Giuntoli, l’uomo deputato a risolvere certe situazioni: “Mi aspetto che Giuntoli dica qualcosa, perché a livello comunicato rappresenti la Juve e 12 milioni di tifosi. I programmi vanno condivisi perché la Juve merita rispetto per la sua storia”. E infine chiosa su Max Allegri e una squadra che fatica a giocare a calcio con un atteggiamento propositivo: “Non si chiede alla Juve di vincere la Champions ma nemmeno di fare le figure recenti senza avvicinarsi a un titolo. Ha ingaggiato l’allenatore più vincente e pagato del nostro calcio…”.

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