Juve, intrigo Vlahovic: contestato allo Stadium, lui predica unità. Ma il rinnovo…
Il serbo contestato da un tifoso allo Stadium al termine del match con il Venezia, ma su Instagram predica unità. Intanto il rinnovo non decolla
Torino, 16 dicembre 2024 – E’ crisi Juve in campionato. Tre punti nelle ultime tre, in una tabella di marcia su cui gli analisti avevano messo un nove contro Lecce, Bologna e Venezia.
Ogni partita fa storia a sé, soprattutto i rossoblù stanno dimostrando di essere di una buona pasta, ma in una ipotetica risalita Scudetto sono stati punti lasciati per strada e fa specie che due pareggi siano maturati su situazioni occasionali in pieno recupero. Altrimenti…I misteri che attanagliano la Juve di Motta si fanno incessanti, perché la distanza dalla vetta appare ormai proibitiva e la strada impervia, così, a maggior ragione, il diktat è classificarsi tra le prime quattro e tornare in Champions. Si rischia, in sintesi, di dover dire addio a un trofeo dei quattro su cui la Juve è in lizza (Supercoppa, Coppa Italia e Champions gli altri). Poi è esploso il caso Vlahovic, che a fine partita ha battibeccato con un tifoso troppo esondante, una esagerazione su cui potrebbe addirittura indagare la Digos.
Vlahovic accetta i fischi, non gli insulti
Le immagini sono note. Il due a due con il Venezia ha fatto esplodere di rabbia lo Stadium, con assordanti fischi e la squadra che si è fermata qualche minuto sotto la curva, ma qualcuno ha esagerato, dicendo qualche parola di troppo a Vlahovic che ha risposto per le rime, poi placato da Danilo, il senatore. L’attaccante serbo non ha replicato ai fischi ma a qualche insulto che sarebbe volato nei suoi confronti, perché un conto è contestare una prestazione e un altro attaccare sul piano personale. Ci penseranno le indagini a chiarire l’accaduto, se cioè si è andati troppo oltre per far intervenire, eventualmente, la Digos. La Juve deve dunque ricomporre i cocci e una mano l’ha data Vlahovic stesso con una stories Instagram per provare a placare gli animi: “Vi capisco, ora ripartiamo uniti”, il messaggio di Dusan. Serve ripartire e la prima occasione sono gli ottavi di finale di Coppa Italia, in programma martedì sera ancora in casa allo Stadium contro il Cagliari. Sarà l’occasione per percepire il clima dello stadio di casa dopo una chiara ed evidente contestazione. Vlahovic vuole ritrovare sintonia con il popolo bianconero: “Capisco il rammarico per gli ultimi risultati e avete tutto il diritto di manifestarlo, vi ho sempre rispettato e vi ringrazio per il supporto che ci date. Ora è importante continuare a sostenere la squadra e ripartire uniti”.
Occhio al rinnovo…
Ma a ingrossare l’enigma c’è anche la trattativa per il rinnovo che non decolla. La Juve attende un segnale dall’agente di Dusan e per ora non c’è un grande ottimismo. La situazione rende necessario un nuovo rapporto di forze all’interno del possibile accordo, ovvero che Vlahovic faccia un passo indietro sull’ultimo anno di contratto, spalmando l’ingaggio a salire su due stagioni. E’ un requisito su cui la Juve sembra non derogare, per stare all’interno di determinati parametri economici e abbassare il monte ingaggi. Ma Vlahovic potrebbe vedere questa scelta come una sorta di declassamento e allo stato attuale delle cose non ci sono passi avanti. Da questa trattativa passa il futuro. Se non rinnoverà, Vlahovic verrà messo sul mercato a giugno per evitare un parametro zero e Giuntoli partirà alla caccia di un nuovo centravanti. Bisognerà dunque capire fino a che punto la Juve vorrà assolutamente confermare il serbo e fino a che punto, tutto sommato, una separazione darà modo alla dirigenza margine per lavorare sul mercato in entrata, incassando una buona cifra per il cartellino e risparmiando sugli emolumenti. Entro il 31 dicembre sono attesi segnali da parte del procuratore e nel frattempo Giuntoli continua a battere diverse piste, partendo da David, passando per Zirkzee fino ad arrivare a una clamorosa ipotesi Osimhen.
Padovano tiene la barra dritta: “Fa tutto parte del percorso di crescita”
Non sta piacendo questa Juve, molto compassata, lenta, poco aggressiva in certe circostanze e a volte più efficace quando aspetta e riparte, come contro il City, piuttosto che quando fa gioco per comandare la partita. Non a caso, bene con le big, meno bene con le piccole, come testimoniano le difficoltà con Parma, Lecce e Venezia. Il pensiero di Michele Padovano a Radio Bianconera: “Il calcio di Motta è ragionato, forse troppo e credo serva più verticalizzazione, ma il progetto è all’inizio e sono convinto che tutto faccia parte del percorso di crescita nella costruzione della squadra”, le sue parole. Insomma, gli intoppi ci stanno quando si è all’inizio di un nuovo ciclo. Juve efficace contro il City di Guardiola, meno contro le piccole della Serie A: “Ho visto una Juve bella e solida in Champions e non ne sono rimasto sorpreso, il nuovo corso mi piace ma gli alti e bassi sono normali – ancora Padovano – Ci sono maggiori difficoltà con avversari di livello inferiore come Bologna, Lecce e Parma. La Juve fa più fatica in quelle circostanze, ma si tratta di un normale percorso di crescita”. Padovano resta convinto della filosofia di calcio scelta da Giuntoli e Motta: “Il rendimento è stato condizionato dai tanti infortuni e penso che tra un paio di stagioni la squadra sarà molto forte. Non credo potrà vincere oggi lo Scudetto e l’Atalanta ci ha messo otto anni per raggiungere queto livello, ma riterrei positiva la stagione se dovesse arrivare una qualificazione in Champions”.
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